Soddisfazioni

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Mentre ero appoggiata alla finestra, a guardare il giardino e ad immaginare come potesse diventare, suonò alla porta il signor Harper e dopo poco arrivò anche Dolores.

Le chiesi di ridare una sistemata e una pulita all'ambiente, anche se in realtà non c'era poi così tanto lavoro da fare, di controllare le tende se non fosse il caso di levarle per lavarle e dare una pulita ai vetri.

Poi le chiesi di contattare qualcuno di sua conoscenza per il giardino e mi contattò un bravo e fidato amico di suo marito che mi promise sarebbe riuscito a passare in mattinata, per vedere la situazione.

Il signor Harper mi ringraziò per l'invito ma non si trattenne molto, mi ringraziò anche di aver pensato a lui ma che c'erano già molti ricordi nella casa in campagna che gli aveva lasciato.

Prese soltanto i vestiti per consegnarli alla parrocchia e poterli donare ai più bisognosi e una scatola di foto dove Victor teneva molte delle loro foto, oltre a quelle della povera Josephine.

Io me ne feci lasciare qualcuna con Josephine, dove erano seduti sulla panchina in giardino, nella loro splendida casa.

Speravo che il mio amore per James fosse come il loro: forte e duraturo.

Il signor Harper prese un paio di libri dalla libreria di Victor e una bottiglia di rum che avevano comprato insieme e che si erano promessi sarebbe stata per una sera speciale.

"Sono sicura che troverai una splendida occasione per berla in suo onore" gli dissi sorridendo.

"Grazie Sara, sono veramente contento che lui avesse un'altra persona a cui volesse bene, che ti sentisse vicina come una figlia e ora comincio a capire bene il perché, sei veramente una brava e bella persona. Hai già deciso cosa vuoi farne della casa ?" mi chiese incuriosito.

"Ancora non del tutto ma vorrei farci un bed and breakfast, magari chiedendo un po' di aiuto al mio compagno." gli risposi sincera.

"Sarò lieto di aiutarti cara Sara per qualsiasi problema o necessità tu possa avere, a livello economico non dovrai preoccuparti. Victor era un tipo risparmioso, non avrei problemi ad affrontare questa trasformazione." continuò guardandomi negli occhi, un po' commosso.

"Grazie mille, eri e sei un buon amico, ricordati che sarai sempre il benvenuto qui alla locanda di Josephine." gli dissi teneramente.

Il suo sguardo si riempì di gioia e tenerezza e mi disse prendendomi per mano :" Hai scelto un bellissimo nome mia cara, sono convinta che veglieranno su di te entrambi. Se fossero qui ti darebbero un caloroso abbraccio per la splendida idea che hai avuto. Conta su di me e fammi sapere quando inizierai, ho una vasta rete di conoscenze e ti posso aiutare per la pubblicità e tutto il resto."

Lo ringraziai infinitamente per tutta la sua cortesia e capii perché erano così legati con Victor, era una carissima  persona, piena di fiducia nel prossimo e amore .

Ero felice e serena e decisi di chiamare James per parlargli della mia idea.

Ormai faceva parte della mia vita e volevo renderlo partecipe delle mie varie decisioni, volevo organizzare il tutto prima della mia partenza, in modo che al mio ritorno avrei trovato già una buona base sul quale iniziare.

Era ormai quasi l'ora di pranzo quando alla porta suonò il giardiniere, amico di Dolores: Ferdinando.

Io e Ferdinando andammo nel giardino e mi feci consigliare da lui  quale piante era meglio mettere e come meglio poter sfruttare quel luogo.

Chiamai il tuttofare del Bitter e gli feci fare qualche lavoretto in casa e gli chiesi di ridipingere l'intero appartamento: volevo pareti chiare e luminose. 

Le camere del primo piano le volevo  ognuna di un colore diverso, tutte color pastello: verde chiaro, giallo tenue e ceruleo. Mi sembrava carino che ogni camera avesse una sua identità e un suo nome.

Per i nomi avrei avuto tempo ma le idee mi balzavano alla mente in un flusso continuo, come se quello fosse stato da sempre il mio progetto.

Avevamo fatto tutti una breve pausa ed ero andata a prendere, per i miei laboriosi aiutanti, dei rifornimenti al Bitter.

Nonostante le frequenti chiamate non ero riuscita a parlare con James che con sorpresa trovai al Bitter con gli altri colleghi.

Ero euforica e impaziente di raccontargli le mie idee che quasi gli corsi incontro.

Lui si girò e mi guardò, forse stranito di vedermi lì a quell'ora ma non si girò come le altre volte al tavolo anzi si alzò e mi venne incontro.

Io senza inibizioni lo abbracciai e gli sussurrai: ho capito tutto, ho trovato la mia ispirazione e ora sono pronta per partire.

Ero talmente serena e mi sentivo così completa che mi sentivo capace di affrontare qualsiasi situazione, anche le più drammatiche.

Ero talmente sicura di me che senza esitazione alzai lo sguardo verso di lui e lo baciai ardentemente, come se fosse il nostro primo bacio, noncurante di tutto e tutti.

Lì, nel posto dove ci eravamo conosciuti, resi pubblico a tutti il nostro amore.

Mi staccai sorridendo e dopo un secondo notai che i suoi colleghi ci stavano fissando.

Tornai quasi me stessa e mi scusai con James della mia euforia, quasi imbarazzata.

"Sara, era ora che lo sapessero anche gli altri, non sei e non devi essere un segreto." mi disse guardandomi dritto in faccia.

"Credevo non ti piacessero i pettegolezzi" gli risposi.

"E cosa potrebbero mai dire, potrebbero solo essere invidiosi della meravigliosa ragazza che mi sta accanto" continuò dolcissimo.

Lo abbracciai e lanciai un'occhiata verso il suo tavolo, gli uomini non mi guardavano più ma continuavano a fissarmi un paio di colleghe, alle quali, con mia somma soddisfazione, feci uno dei miei migliori occhiolini.

E quello fu il culmine di una giornata, a dir poco perfetta.

Bitter Cinnamon 2- Ritorno alle originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora