Bitter Cinnamon 2- Ritorno alle origini

I sogni

La cena passò, nonostante i ricordi, in modo perfetto.

Il ristorante proponeva una cucina semplice ma piena di sapore, cercando di rivisitare vecchie ricette.

Trovai nei piatti un gusto e una raffinatezza che non provavo da tempo.

Fu per questo che aspettai con trepidazione il dolce, il momento che preferivo.

Fu impeccabile anche il dessert: una delicata torta al cacao, con mandorle tostate e caramello, accompagnata da una spumosa panna allo zabaione e una coulise di lamponi.

James provò la panna cotta alle fragole e rimase piacevolmente colpito anche lui.

Sapeva tutto di ingredienti freschi e genuini.

"Sai James, da piccola, oltre ad evadere, sognavo di aprire un posto come questo. Desideravo occuparmi della gestione di un ristorante e di renderlo speciale con qualche tocco personale. Mi sarebbe veramente piaciuto ed è un po' quello che cerco di fare con il Bitter."

" E poi?" mi chiese.

"E poi cosa ?"  risposi.

"Hai cambiato sogno?".

"Sì, sono cresciuta e ho realizzato che sarebbe stato un sogno poco realistico ma almeno sono evasa, ed era per me la cosa più importante."

Continuai a chiacchierare con James delle mie idee e del destino che aveva voluto mi trasferissi a Londra. Non avevo mai rimpianto le mie scelte e neanche il tempo trascorso al Bitter.

Era la mia casa e mi aveva insegnato tanto, inoltre mi aveva portato da James e solo per questo non potevo avere rimpianti.

Ora però avevo la possibilità e il coraggio di ricominciare a credere in qualcosa e in me stessa e non volevo deludermi.

Andammo via dal locale che era ormai mezzanotte. Dopo cena ci sedemmo nella veranda esterna a sorseggiare vino e il tempo trascorse velocemente.

Notai con piacere  che con James c'era una grande affinità e questo per me significava molto.

Quando eravamo insieme sembrava di essere in una bolla di sapone, sospesa tra il tempo e lo spazio.

Parlavamo la stessa lingua, nonostante fossimo cresciuti in due mondi opposti.