l'inizio di un qualcosa

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Il problema della storia di Antonio era che era stata una storia travolgente, una da drammi adolescenziali.
Andavamo nella stessa scuola, era il tipo che stava sempre in disparte con i suoi amici, noncurante di tutto e tutti.
Eppure tutta la scuola lo conosceva e tutte le ragazzine gli andavano dietro.
Non era il classico bello e dannato, anzi era un ragazzo semplice, dal viso buono e l'aria innocente.
Aveva un altro grande pregio: era bello, bello veramente anche se vestiva in modo sciatto e i suoi capelli erano sempre arruffati.
Lo guardavamo dalla finestra della classe mentre passeggiava nel cortile, masticando il suo pezzo di pizza bianca.
Rideva sempre e sembrava sempre di ottimo umore, ma d'altronde eravamo ragazzini e i dispiaceri a quell'epoca erano pochi.
Era più grande di me di un anno ed era difficile che i nostri orari combaciassero, avevamo soltanto una cosa in comune: la biblioteca.
Amavo passarci le ore di buco, la ricreazione o anche il semplice dopo scuola.
Mi sceglievo ogni volta un tema diverso e poi andavo alla ricerca di qualche libro interessante.
Spesso li portavo a casa ma qualche volta rimanevo così incuriosita dalla copertina che mi sedevo per terra, appoggiando la schiena al legno della libreria e immergendomi nella lettura di qualche pagina.
Fu lì che lo incontrai e fu lì che per la prima volta mi vide.
Ero talmente immersa nel libro di Orgoglio e pregiudizio che neanche lo vidi entrare.
"Scusami, dovrei controllare un libro" mi disse, svegliandomi dal torpore.
Mi alzai in piedi e rovesciai goffamente il mio zaino.
Si abbassò per aoutarmi a raccogliere le mie cose.
"Scusami, non volevo disturbarti, eri veramente concentrata" mi disse carinamente e in maniera stupita.
"No, tranquillo, mi succede spesso mentre leggo e a volte mi piace leggere qui" gli risposi timidamente ma guardandolo negli occhi.

Non gli ero mai stata così vicino e non avevo mai notato che sguardo intenso avesse.
Ero tornata di nuovo a fissarlo mentre lui cercava solo di prendere il suo libro.
"Che libro cercavi?" Gli chiesi.
"Un libro di geografia astronomica che ci ha consigliato la professoressa per il prossimo anno" mi rispose citando confusamente dei titoli.
"Bello, amo l'astronomia, però credo tu abbia sbagliato sezione, qui é più che altro narrativa" gli risposi sorridendogli.
Continuammo a parlare per un bel po' di tempo, finché la  bibliotecaria non ci interruppe facendoci uscire.
"Grazie dei suggerimenti..come ti chiami?" Mi chiese Antonio, facendomi arrossire.
"Sono Sara, della terza c. Piacere" gli dissi stringendogli la mano, come una adulta.
"Io sono Antonio, ti passo a trovare domani a ricreazione, se vuoi, magari mi dai altri suggerimenti" mi disse mentre si allontanava nel corridoio.
Non si aspettava una risposta, sapeva che il mio sorriso era stato un confermatissimo sì.
E fu lì in quei corridoi, dipinti di bianco, con i pavimenti verdi consunto che per la prima volta sentii le farfalle nello stomaco.
Sapevo e speravo che fosse l'inizio di qualcosa.

Bitter Cinnamon 2- Ritorno alle originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora