La mia amichetta

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Dopo la scena del bacio al Bitter, mi sentivo veramente felice e soddisfatta.

Finalmente avevo abbandonato molte delle mie insicurezze e mi sentivo finalmente la vera compagna di James, senza più nessun segreto.

Il fatto che non avesse avuto troppi problemi a baciarmi davanti ai suoi colleghi era un vero sollievo, lui mi voleva e non si vergognava della nostra relazione.

Non gli importava dei pettegolezzi che si sarebbero potuti scatenare ma anzi era fiero di me e forse era anche desideroso di volermelo dimostrare.

Infatti, mi disse che l'avevano invitato ad una cena quel giovedì pomeriggio e che gli sarebbe piaciuto portare anche me.

" Stai tranquilla, è stato invitato anche Josh e credo proprio che porterà la tua amichetta." mi disse James sorridendo.

" Non è la mia amichetta, non siamo alle elementari." gli risposi anche se avevo capito quello che voleva intendere.

Susan era veramente la mia persona, la mia migliore amica, avevo piena fiducia in lei ed era la persona più importante al mondo, per me.

Ci eravamo legate fin da subito in maniera semplice e naturale.

Era una assidua frequentatrice del Bitter, sopratutto quando arrivai io a Londra.

Si sistemava in un tavolino davanti alla vetrata, ordinava un panino con il tacchino, un succo d'arancia e scriveva ore ed ore al suo portatile.

Ero interessata a quella persona così presa dal suo lavoro, talmente immersa che all'inizio pensavo fosse una scrittrice di romanzi.

Poi incominciai a vederla sfogliare anche un sacco di riviste e piano piano capii che invece era una scrittrice e che scriveva sulle riviste di moda.

Era una ragazza in effetti sempre ben vestita, spesso con jeans aderenti, camicie di seta eleganti e stivali di pelle, cappotti lunghi e borse firmate, sempre diverse, sempre di marca.

A volte veniva accompagnata da belle ragazze che sembravano modelle e forse lo erano e passavano ore a parlare.

Spesso erano amiche o colleghe, altre volte notavo un registratore sul tavolo e capivo che stava facendo una intervista.

Fu lei a venire da me, nonostante fossi io quella curiosa della sua vita, fu lei a concentrarsi su di me.

Si avvicinò una sera estiva al bancone, riportandomi un bicchiere e mi chiese incuriosita chi fossi e da dove venissi.

Da lì incominciammo a chiacchierare, lei era affascinata dalla mia provenienza italiana e dal mio forte accento straniero, io ero affascinata dalla sua vita che mi sembrava piena e interessante.

Le parlavo dei miei problemi, della mia iniziale solitudine in terra straniera e delle mie difficoltà con la lingua.

Fu da subito dolce e comprensiva, mi portò un invito per una festa esclusiva alle quale spesso era invitata e si offrì di passarmi a prendere.

Era una fresca serata estiva, ero eccitata da quella nuova conoscenza e dall'idea di una festa esclusiva.

Mi aveva accompagnato nel pomeriggio a fare shopping e avevamo trovato un bellissimo vestito blu.

Con lei incominciai ad essere più attenta al mio guardaroba e mi permettevo il lusso ogni tanto di comprarmi qualcosa di bello.

Susan, diventate amiche, a volte mi portava anche delle cose che qualche cliente le regalava: scarpe o borse di marca, sciarpe pregiate.

La nostra prima festa insieme fu indimenticabile: un raffinato aperitivo in un elegante parco privato, sedie e tavoli bianchi immersi nel verde.

Musica dal vivo e consumazioni senza fine.

Fu lì che la nostra amicizia divenne concreta, mi fece conoscere belle persone e fare ottime conoscenze.

Conobbi grazie a lei anche un bel ragazzo inglese: biondo e alto, dall'incarnato chiaro e dal carattere gentile.

Passai qualche mese insieme a lui, mi portava in giro nella campagna inglese e mi faceva sentire importante ma poi come spesso accade, ci allontanammo.

I nostri veri caratteri uscirono fuori e le divergenze si accumularono, ci lasciammo in piena armonia ma dopo di lui fu sempre molto difficile trovare per me una persona compatibile.

Mi sentivo frenata, mi sentivo inadatta e fu anche per questo che mi fiondai nel lavoro rendendo il Bitter il mio rifugio.

Con Susan ormai avevamo ingranato benissimo, incominciammo ad uscire frequentemente e ad andare a yoga insieme.

Io le feci conoscere Maria e formammo un ottimo trio.

Eravamo legatissime e la nostra passione per i viaggi ci fece promettere di organizzarne un giorno uno intorno al mondo.

Questa promessa ancora non era stata esaudita e rimaneva un desiderio inespresso.

Però avevamo trovato sulla nostra strada un dono ancora più prezioso: l'amore.

Io avevo trovato James e lei il mitico Josh, che consideravo sempre più adatto a lei.

La vedevo finalmente felice ed appagata, Josh era riuscito a spazzare via il suo cinismo, rendendola una persona diversa e piena di fiducia.

Amavo anche il fatto che fossimo fidanzate con due colleghi, ormai amici.

Il destino aveva deciso ancora una volta di incrociare le nostre vite .

Quindi sì, era la mia persona e potevo considerarla come diceva James, la mia amichetta, perché l'amicizia da bambini è la più pura e vera.



Bitter Cinnamon 2- Ritorno alle originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora