Elisa

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Dopo l'entrata in scena di James e il dolce antipasto, dopo una breve pausa, decidemmo comunque di cenare, anche se era molto tardi.

E così nel chiaro di luna, alla luce delle candele, mangiammo i ravioli che gli avevo preparato con tanto amore e bevemmo di gusto il dolce vino.

Eravamo sazi di tutto e andammo a letto, desiderosi di dormire.

Ci accoccolammo sotto le leggere coperte e sprofondammo in una dolce quiete.

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L'indomani mattina ci svegliammo avvolti nelle coperte, schiena a schiena.

Ci girammo, guardandoci occhi negli occhi e mi diede un candido bacio sulla guancia.

Come sempre si fiondò sotto la doccia mentre io corsi a preparare il caffè.

Misi la moca sul fuoco e a scaldare il latte, preparai le tovagliette della colazione e disposi nei piattini una fetta della mia gustosa torta alle nocciole.

Era tutto pronto, andai a darmi una sistemata, per poi ritrovarci insieme con James in cucina.

Ci godemmo la nostra colazione nella sua terrazza, sotto il tiepido sole primaverile.

Osservavo Londra, così moderna e cosmopolita anche se dall'alto sembrava tutto lento e immutato, mentre le strade in realtà già brulicavano di gente.

Era un soleggiato sabato mattina ed avevamo abbastanza tempo libero, tutto per noi.

Decidemmo di fare un bel giro nel parco e poi un dispendioso giro tra i negozi del centro.

James volle farmi qualche regalo: qualche bel vestito da sera e dei vestiti casual per il nuovo inizio universitario.

Era bello fare shopping con James, mi metteva a mio agio, era paziente e aveva anche un ottimo gusto, oltre ad essere molto generoso.

"Consideralo un regalo di augurio per la tua nuova carriera" mi disse pagando il mio ultimo acquisto.

" Grazie James, direi che ora ho un bel guardaroba pieno!" gli risposi contenta.

Mi prese per mano e mi fece girare a guardarlo.

" Sara, devi imparare ad accettare le cose belle della vita e ad essere consapevole di meritarle. Sei una bella persona e meriti il meglio. Vorrei che ti vedessi come ti vedo io, anche solo per un momento." mi disse serio.

Lo guardai rapita, mi faceva veramente bene all'anima.

" Hai ragione, purtroppo il passato a volte mi disturba e mi rende triste".

"Immagino, ed è normale che il passato si insinui nel presente. Forse, per te, è una questione ancora in sospeso. Non ti viene mai in mente di tornare in Italia o di contattarli? Sarebbero fieri di te " mi disse convinto delle sue parole.

" Non li conosci, una famiglia normale lo sarebbe ma loro sono talmente ottusi e antichi che non sanno vedere più in là del loro naso. E' tutto sbagliato se non è come dicono loro, se non conoscono qualcosa per loro è il male." continuai .

" Non mi capacito che non ti abbiano mai cercata."

" Lo so, sinceramente pensavo che almeno mia sorella si facesse viva e invece il nulla. Il silenzio e il distacco è stata la risposta più eclatante a tutte le mie domande."

" Non mi hai mai detto di tua sorella " mi disse James sorpreso.

" Perchè c'è poco da dire, Elisa è ottusa come loro, rinchiusa nella sua stessa casa, senza mai mettere il naso fuori dal paese. E' giovane, potrebbe fare di tutto, potrebbe venire a trovarmi, invece si è fatta rinchiudere nella monotonia e nella noia. Sono rimasti indietro di cento anni ed è questo che mi dispiace di più, sapere che lei non riuscirà mai ad evadere da quel mondo."conclusi amareggiata.

James rimase in silenzio, pensieroso.

Dopo la lunga passeggiata andammo al Bitter per mangiare qualcosa e  a controllare che fosse tutto in ordine.

Lui andò poi in ufficio a finire del lavoro e  decidemmo di ritrovarci per cena, per finire al meglio, nonostante i brutti ricordi, quella bella giornata.

Bitter Cinnamon 2- Ritorno alle originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora