Sere nere

208 12 2
                                    

Dopo quel profondo bacio,
incominciammo a vederci tutti i giorni, a studiare insieme, passeggiare, andare alle feste, eravamo sempre e continuamente insieme.
Il parco in riva al mare ero uno dei nostri posti preferiti dove trascorrevamo interi pomeriggi a baciarci, a leggere insieme o ad ascoltare musica.
I suoi amici e le mie amiche ci prendevano in giro per quanto fossimo sdolcinati ma mentre le mie amiche erano sinceramente contente, i suoi lo sfottevano alla grande.
Quando suonava ai locali era gettonatissimo dalle ragazze che lo guardavano con aria ammaliata e persa.
Ero gelosissima ma non potevo essere presente a tutte le sue serate, anzi dopo l’ultima bugia del pigiama party mia madre era diventata sospettosa e difficilmente mi faceva uscire di sera.
Fu una di quelle maledette sere, dopo ore di preghiere per convincere mia madre a farmi uscire, che insieme a Valentina mi recai ad una festa dove ero sicura sarebbe andato anche lui per suonare.
Quella maledetta sera il mio cuore si infranse in mille pezzi, perché mentre io ero desiderosa e impaziente di fargli una sorpresa, lui era avvinghiato ad una ragazza in pantaloncini corti che lo mangiava con gli occhi.
E proprio davanti ai miei, di occhi, che lei lo prese, con tutto il coraggio del mondo e lo baciò, stringendolo a sé.
Rimasi imbambolata, ad aspettarmi una sua reazione, speranzosa che la staccasse dalle sue labbra e la respingesse e invece rispose al su bacio, un interminabile bacio.
Valentina vide tutta la scena da lontano e mi corse incontro, nello stesso istante Antonio si girò e  mi vide ma anzi che corrermi incontro abbassò lo sguardo, come un cane bastonato.
Volevo fuggire ma non riuscivo a muovermi, fortunatamente Valentina mi prese per un braccio e mi trascinò via dalla folla e dalla meschinità di quel ragazzo.
Corsi fino a casa senza fermarmi mai, diedi un abbraccio a Valentina e silenziosamente mi buttai sul letto, sotto le coperte, cercando di nascondere il mio dispiacere e il mio malessere.
I giorni a scuola furono la parte più dura da sopportare.
Anche in quel caso deluse le mie aspettative, sparì definitivamente senza farsi più rivedere.
Niente più appuntamenti a ricreazione, niente più telefonate, niente più bigliettini nei libri che mi regalava, il nulla e quello fu il dolore più lancinante.
Mi sarei aspettata almeno delle scuse o delle giustificazioni, invece reputò più semplice sparire e non affrontarmi.
Fu in quel momento che sentii il cuore lacerarsi e scheggiarsi, ero solo un' adolescente ma quello era stato il mio primo tutto, un primo tutto ingrato e meschino.
----------------------

Bitter Cinnamon 2- Ritorno alle originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora