Mi presenti mio nipote?

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Il pranzo era finito e con esso finirono tutte le mie paure e le mie ansie.

Finalmente dopo tutti quegli anni, avevo sentito di nuovo vicina la mia famiglia, mi sentivo di nuovo parte di quel mondo e riprovai tutto l'affetto che avevo rinchiuso in un angolo del mio cuore.

Scoppiai a piangere, commossa da tanta felicità e abbracciai la mia famiglia come forse non avevo mai fatto.

Fu allora che tirai fuori i regali che avevo preso per loro a Londra e vedendoli, capirono che le mie intenzioni furono dall'inizio quelle di riconciliarsi.

Ora mi sentivo una persona diversa e più completa, avevo voglia di chiamare James e raccontargli quello che era successo, ma rimandai la telefonata ad un momento successivo, volevo ancora godermi appieno la mia famiglia.

Bevemmo un caffè insieme e ci mettemmo a giocare a carte, poi i miei si misero a riposare e io ed Elisa ci sedemmo sulla veranda a parlare e mi raccontò del suo matrimonio e di come andavano le cose.

Era contenta, felice di essere rimasta nella sua terra, nonostante avesse sentito un forte vuoto dopo la mia partenza.

Mi raccontò che le prime settimane era  arrabbiatissima ma allo stesso tempo gelosa del mio coraggio e della mia intraprendenza.

"Sai, c'è stato un momento in cui avevo pensato di chiamarti e di raggiungerti, per provare anche io quel brivido di cui pensavo di aver bisogno, poi una sera, mentre ero al negozio,in sartoria, entrò un ragazzo con un abito da sistemare e lo guardai ammaliata" mi raccontò Elisa, parlandomi di colui che poi sarebbe stato suo marito.

Mi disse che incominciò ad andare al negozio molto spesso, portandole in riparazione camicie, giacche e diversi abiti. Avevano capito di piacersi ma entrambi erano troppo timidi per fare il primo passo.

Diverse settimane e diverse riparazioni dopo, si presentò al negozio con un mazzo di fiori e la invitò ad uscire. Fu galante e romantico, l'uomo che Elisa aveva da sempre desiderato. Da lì le cose si mossero molto velocemente e dopo un anno, in un ristorante di pesce in centro, il caro Giuseppe, si chinò, tirò fuori una piccola scatolina di velluto blu e con un delicato anello di diamanti le chiese di sposarlo.

Elisa fu invasa dalla gioia e abbracciandolo gli sussurrò un sì, lo voglio.

Il matrimonio fu intimo e raccolto, continuò a raccontarmi  Elisa entusiasta ma al pensiero che mia sorella si fosse sposata e non avesse sentito l'esigenza di farmi neanche una telefonata, mi spezzò di nuovo il cuore.

Elisa se ne accorse, visto che mi rabbuiai di nuovo, mi avvicinò a se e mi abbracciò forte, scusandosi immensamente per tutte le cose e gli eventi al quale mi aveva negato di partecipare.

Ripensai però anche al fatto che anche io non mi ero fatta più sentire, probabilmente se avessi messo da parte prima l'orgoglio, avremmo tutti fatto pace prima e avrei assistito al matrimonio ma soprattutto alla nascita di mio nipote, altro evento al quale purtroppo non ero stata partecipe.

"Non è più importante ormai, però spero mi farai vedere le foto " le dissi con un bel sorriso sincero e continuai: " Ora mi interessa però conoscere mio nipote ".

Elisa mi guardò anche lei sorridendo e mi rispose: " Certo, andiamo a casa, non vedo l'ora di presentarti anche Giuseppe".

Bitter Cinnamon 2- Ritorno alle originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora