Capitolo 11

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Capitolo 11


In contemporanea, al complesso residenziale VIP, Rio si era svegliata all'alba con la testa fissata su un unico pensiero. Quella stanza, la sua stanza, era una miniera d'oro di informazioni. La prima cosa che fece fu spalancare le ante dell'armadio e buttare tutti i suoi capi sul letto disfatto. Una volta svuotato, tastò attentamente il legno per vedere se ci fossero scompartimenti nascosti, ma le uniche cose che trovò furono dei pacchetti di profumo per tessuti.

«Fiori di ciliegio... Ha un buon profumo a differenza mia» disse scherzosamente annusando l'involucro di carta.

Ripose i profumi al loro posto e iniziò ad esaminare i capi uno per volta, prima di riporli nell'armadio. Erano tutti confezionati su misura con il metodo artigianale, e questo lasciò un sorriso soddisfatto sul volto della bariana. Fin da bambina gradiva la compagnia del sarto personale di famiglia, aveva un modo così unico di descrivere i tessuti e i modelli che realizzava con abilità e pazienza. Di nascosto prese lezioni private dal sarto, sognando che un giorno potesse essere lei stessa a confezionare i suoi abiti.

Strinse a sé un minidress di paillettes nero, lasciandosi trasportare da una piacevole sensazione di vittoria e compiacimento. Scosse il capo, dicendosi di concentrarsi e tornare ad esaminare il disordine che aveva creato. I capi tornarono pian piano nell'armadio, nello stesso identico punto in cui alloggiavano precedentemente.

In seguito prese delicatamente l'abito rosso sullo specchio e lo adagiò attentamente sulle lenzuola. Osservandolo più da vicino, si potevano notare i numerosi spilli che facevano aderire il pizzo rosso sulla stoffa morbida del corpetto.

«Potrei sistemarlo una volta finita la mia ispezione» sussurrò sorridendo.

Era solo all'inizio e già volarono via delle ore. Il suo stomaco brontolò, ordinando alla padrona di nutrirsi. Così Merag andò in cucina per aspirare gli ultimi residui della festa. Si sedette sul divano ed accese il televisore con volume basso, facendo zapping fino a fermarsi sul canale del telegiornale mattutino. Nonostante fosse passata più di una settimana, si parlava ancora della luna rossa. Proprio quella sera erano avvenuti strani fenomeni che avevano allarmato gli scienziati: scosse di terremoto, disturbi radio, campi elettromagnetici inspiegabili e onde marine anomale. Ma la cosa più importante fu che avvennero solamente ad Heartland.

«Non può essere una coincidenza» disse addentando una fetta di torta.

«Hai ragione» rispose una voce alle sue spalle.

Zia Mariko era appoggiata con le braccia sullo schienale del divano, proprio dietro di lei. Indossava un kimono in seta gialla con dei fiori lilla ricamati finemente, e i capelli raccolti in una coroncina dorata. Rio saltò dallo spavento e le puntò contro il dolce mangiucchiato come se fosse un'arma letale.

«Scusami tesoro, non volevo spaventarti.»

«Non ti preoccupare... Mi piace il tuo kimono.»

«Lo hai cucito tu l'anno scorso per il mio compleanno. Devo incontrare un produttore cinematografico molto importante, sono la favorita a ricevere la parte da protagonista nel suo prossimo film.»

«Farai un figurone allora, faccio il tifo per te.»

«Grazie. Vedi di non commettere un fratricidio mentre sarò via, e non tornerò per pranzo.»

«Ricevuto.»

Zia Mariko stritolò la nipote in un abbraccio e le lasciò il segno del rossetto su entrambe le guance. In quel momento uscì Ryoga dalla sua stanza, con indosso un pigiama viola con degli squali stampati. Subito la donna gli corse incontro e l'obbligò allo stesso trattamento.

Il Misterioso Caso di Merag KamishiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora