Capitolo 8

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Capitolo 8


Cara Merag,

Se stai leggendo questa lettera significa che non sei riuscita a portare a termine la tua missione, e che io non sia più tra il mondo dei vivi. Questa busta ti sarà spedita al momento giusto, nel posto giusto. So che hai tante domande e nessuno ad aiutarti, ma vedrai che con il tempo troverai le risposte e degli alleati fidati. Veglierò sempre su di te e i nostri piccoli principi,

Con affetto

Spada Rosa


Caldi lacrime coprirono il volto candido di Merag, bagnandole la maglietta bianca che indossava. Non aveva ancora trovato il coraggio di leggere il secondo biglietto nella busta, che l'aspettava silenziosamente su uno dei comodini bianchi ai lati del letto.

I suoi singhiozzi persero la voce nell'acquazzone, che batteva violentemente contro i vetri da un tempo indefinito. Guardando fuori la finestra, le sembrava di scogere il suo viso nei lampi che cadevano ad intervalli irregolari. Spada Rosa era stato tutto per lei: una madre, un mentore, un'amica, un'insegnante; la sua morte l'aveva scombussolata nel profondo.

«Nissa sei la solita enigmatica, mai una volta che dici chiaramente qualcosa.»

Iniziò a vagare con lo sguardo nella stanza. Con il pensiero della lettera, non aveva pensato di curiosare in giro per conoscere Rio Kamishiro. La stanza era ampia, con una vetrata sul lato sinistro e le pareti celeste pastello. Sparsi in giro c'erano alcuni peluche, che riempivano gli spazi vuoti. Al lato destro erano disposti un armadio in legno bianco e uno specchio a figura intera, con un bellissimo abito rosso in pizzo appeso con una gruccia al supporto. Il letto era accostato al centro della parete opposta all'entrata; accanto alla porta si trovava una scrivania piena di oggetti, tra cui il duel pad con le carte, libri, riviste e una macchina per cucire. Doveva essere un'appassionata, per questo gli invitati le avevano fatto quei regali.

Sospirò profondamente, asciugandosi le lacrime, ed estrasse la seconda lettera dalla busta, consapevole che sarebbe stato di sicuro un enigma da risolvere. Un vecchio foglio ingiallito accompagnava il secondo biglietto.

Questa pagina appartiene ad un libro proibito. Nessuno deve sapere della sua esistenza, si tratta di un incantesimo molto potente, pericoloso se non lanciato in modo corretto.

Fanne buon uso.

«Alítheia, l'incanto della verità. Questo incantesimo obbliga il bersaglio a rispondere sinceramente all'incantantore che ha pronunciato la formula per sempre. Non può essere annullato o rilanciato sullo stesso bersaglio. L'incantatore deve essere dotato di una gran forza di volonta e un vasto potere per poter lanciare correttamente l'incant-...»

La lettura della pagina fu interrotta da Ryoga, che entrò nella stanza senza bussare. Lo sentì abbassare la maniglia giusto in tempo per nascondere tutto sotto il cuscino e asciugarsi le lacrime.

«Mi sorprende vederti sveglia a quest'ora, andavi sempre a dormire presto» disse appoggiandosi allo stipite della porta.

«Perché, che ora sono?»

«Mezzanotte. Vuoi fare uno spuntino? È avanzato del cibo dalla festa.»

Merag si alzò ed uscì dalla stanza con il fratello, si accomodarono in cucina e discussero degli invitati. Shark le parlò dell'avventura passata con le carte numero e di Astral, non sorprendendosi quando Rio si fece scappare che aveva visto lo spirito svolazzare in giro per il salotto. Era contenta di ciò, così non doveva comportarsi in modo strano in sua presenza.

Il Misterioso Caso di Merag KamishiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora