Capitolo 20

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Capitolo 20


Dalla la scoperta del piano inferiore del bunker, Faker aveva rispolverato tutte le sue vecchie ricerche riguardanti i Mondi Paralleli. Con l'aiuto di Kaito, cercò tutte le informazioni che potessero essere utili per risolvere il mistero. Ma più scavavano nella miriade di documenti, più non trovavano niente di rilevante. Il laboratorio nella torre di Heartland, utilizzato precedentemente dai due giovani scienziati, venne coperto quasi interamente da fogli volanti. Kaito stava perdendo la pazienza, sommerso totalmente dalla pila di documenti.

«Ma perché non avete digitalizzato tutto quanto?» urlò per farsi sentire da sotto il cumulo.

«Perché non sapevamo di chi poterci fidare, la carta si può eliminare definitivamente rispetto ai file digitali. Sui computer abbiamo salvato lo stretto necessario per i vari calcoli e i confronti» rispose Faker dall'altro capo della stanza, seduto su una montagna di documenti.

Nel frattempo, Byron aveva accettato di farsi esaminare per bene da vari esperti di fiducia, impiegati della torre. Five supervisionava il tutto, osservando attentamente il lavoro e prendendo appunti su un blocco note. Dopo una mattinata intera passata tra test fisici e psicologici, ricevette i risultati delle analisi.

«Tutto nella norma, l'organismo del signor Arclight non presenta mutazioni o anomalie» disse il capo medico.

«Stessa cosa anche per il suo stato mentale, non ha subito conseguenze» aggiunse il capo psicologo.

«Non c'è stata nessuna ripercussione, insolito» disse Byron raggiungendo il figlio.

Insieme si diressero dai loro compagni qualche piano più in basso, conversando su quello strano fenomeno. Five non era per niente rassicurato dall'esito positivo degli esami, ripensando a quanto le loro conoscenze fossero scarse rispetto al probabile bunker di Natasha Evans.

Ripensò alla loro ultima visita in quel covo scientifico all'avanguardia. Kaito aveva portato via il tablet per testare il suo massimo in un luogo più sicuro e conosciuto, ma a distanza di circa cinquanta metri dal cristallo misterioso, aveva smesso di funzionare. Così scoprirono che i dispositivi assorbivano energia da esso, e che il terremoto del 14 maggio sembrava averlo stranamente riattivato.

«Ma siamo veramente sicuri che sia stato il terremoto?» si chiese Byron, «non trovi sia una coincidenza che proprio la sera della luna rossa sia successo quel miracolo?»

«Quale miracolo?»

«La ragazzina in ospedale, Rio Kamishiro, non me lo perdonerò mai. Sono stato la causa del suo inferno, i medici volevano staccare la spina. Dicevano che non sarebbe sopravvissuta, i sistemi ospedalieri non l'avrebbero tenuta in vita per molto. E così, all'improvviso, si sveglia come se non fosse successo niente, proprio quella sera.»

«Quindi credi che il fenomeno astronomico abbia scatenato qualcosa?»

«Si, nulla sembra più impossibile ora. Per favore tienila d'occhio e riferiscimi, ma non dire niente a nessuno, soprattutto a Thomas. Ho già rovinato la sua vita sociale, se viene a sapere che ho strane sensazioni sulla sua amata, finirà per uccidermi.»

Arrivati al laboratorio, vennero anche loro sommersi dai documenti. Si misero subito a lavoro, ma la mente di Chris veniva continuamente distratta dalle parole del padre.

"I medici non avevano più speranze e proprio quella sera è successo il miracolo. Proprio quando c'è stato il terremoto, lei si è svegliata. Le fotografie nel ciondolo, uno è identico a suo fratello. Non può essere una coincidenza."

Mentre sfogliava i vari documenti, Kaito venne attratto da una fotografia cartacea. Un'incisione in inglese antico su una lastra di marmo bianco, al centro di una fontana molto vecchia e rovinata.

Il Misterioso Caso di Merag KamishiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora