Capitolo 21

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Capitolo 21


Vector correva per le vie di Heartland con il fiatone. Il sole gli bruciava la pelle, non abituata a quel calore quasi estivo delle ore di punta e il viso grondava di sudore anche a causa dello sforzo fisico. Aveva indosso solamente una t-shirt bianca con la Torre Eiffel stampata sopra e dei bermuda neri. Sulla caviglia una fasciatura fastidiosa, ma necessaria per non destare sospetti.

«Giuro che se non trovo subito quel bamboccio faccio nevicare, devo prendere qualcosa di fresco» sibilò a denti stretti, erano trascorsi molti giorni dal loro incontro.

Rifugiatosi in un bar, seduto all'ombra e con un cono gelato al limone in mano, ripensò all'incontro avvenuto la settimana prima con Patrishka. Le sue informazioni lo avevano scosso non poco ed era stato costretto a velocizzare il compito. Concentrato sul piano, non si accorse che la persona che stava cercando da giorni era proprio di fronte a lui.

«Ciao Rei, posso sedermi?» lo salutò Yuma.

«Oh ciao Yuma, accomodati pure.»

«Sei tutto sudato, immagino che in Francia il meteo è più freddo.»

«Dipende dalla zona. Ma si, a Parigi si sta più freschi in questo periodo» disse con orgoglio.

Per la sua parte studiò notte e giorno il territorio francese e la sua lingua, oltre che le usanze e le normalità umane. Aveva sviluppato uno strano patriottismo per quel paese, tanto che prima di arrivare ad Heartland trascorse qualche giorno nella capitale insieme a Patrishka.

«E come mai hai deciso di venire qui ad Heartland?»

«La mia famiglia è nata e cresciuta qui, e poi devo fare... Ma non è niente di importante.»

«Uh, cosa? Posso sapere?»

«Davvero, non è niente di ché... Ok, te lo dico. Ultimamente faccio sempre lo stesso sogno, una ragazza dai capelli blu che non conosco mi chiede di trovarla e vedo la torre di Heartland. Però ora che ci penso somiglia a Shark.»

«Davvero?! È un sogno premonitore, mia nonna dice di non ignorarli. Forse hai sognato Rio.»

«Rio? La sorella di Shark che è in ospedale? Ehm, è scritto su internet.»

«Si, ma è stata dimessa tre settimane fa. Ora sta benone, a parte i problemi di memoria. Oh, sono in ritardo per l'incontro. Vieni così ti presento i miei amici.»

Yuma caricò Vector sulle spalle e lo trascinò fuori dal bar, correndo all'impazzata per le vie affollate della città. Si fermò solamente una volta arrivato al parco, dove si era sfidato a duello con Ryoga quando si erano conosciuti. Il giovane campione presentò ai compagni Rei, ripoggiandolo sul terreno ed ignorando completamente gli avvertimenti precedenti di Astral e Shark.

Quel giorno lo spirito non era presente e solo Tori se ne preoccupò. Mentre gli altri facevano amicizia con il nuovo arrivato, la ragazza ne approfittò per chiedere spiegazioni all'amico d'infanzia.

«Tori non ne ho idea, è da quando abbiamo conosciuto Rio che Astral si comporta in modo strano. È sempre distratto, poi dice che Rei emana energia oscura. Ma guardalo, è così gentile e socievole.»

«Quel Rei? Non riesco proprio ad immaginarmelo come cattivo, lo conosco da pochi minuti e posso dire con certezza che siete simili.»

«È quello che gli ho detto, ma Astral ne è fermamente convinto. Shark concorda con lui. A proposito, dov'è?»

Yuma stava per prendere il suo telefono quando la conosciuta moto viola venne parcheggiata poco distante e i due gemelli raggiunsero il gruppo. Appena Merag vide una testa arancione di spalle, subito riconobbe Vector. Quando si voltò verso i nuovi arrivati, i loro sguardi si incrociarono, ma l'imperatore si limitò a fare uno dei suoi sorrisi falsi. La bariana ricambiò, ma avvertì subito che c'era qualcosa che non andava. Non le sembrava possibile che il suo amico di scherzi non l'avesse riconosciuta, era uno dei pochi su Barian a conoscere la sua forma umana, che era quasi identica alla sua attuale apparenza.

Il Misterioso Caso di Merag KamishiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora