Capitolo 53

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Capitolo 53


Merag rimase a mollo per un tempo a lei indefinibile, Mariko l'aveva lasciata sola per metabolizzare la scoperta, trascinandosi Ryoga. Si sentiva di nuovo stretta in una situazione che non le apparteneva, la sua vita era così semplice e felice prima che Nash divenne il grande capo di Barian, come lei lo chiamava scherzosamente. Da allora tutto iniziò a precipitare. Sperava che il suo risveglio fosse un nuovo inizio, ma la storia continuava a ripetersi.

Si domandava cosa sapeva Spada Rosa del suo futuro, non capiva la sua calma, le sue rassicurazioni. Più andava avanti, più vedeva la sua vita scorrere senza controllo. Come poteva interrompere il circolo vizioso se non sapeva cosa lo stava causando?

Sconcertata e confusa, videochiamò Jessica. L'astrale stava mangiando la pizza in pigiama sul suo divano. Nell'inquadratura comparve anche Brumi, che vedendola abbaiò e scodinzolò energicamente.

«Che brutta faccia, esperienza traumatica con la banana di tuo fratello?»

«Ma che ti viene in mente!» rispose arrossendo.

«Sei sconvolta, e nuda.»

«Sono sola nella vasca termale.»

«Illuminami allora.»

Merag spiegò dettagliatamente tutto quel che era successo da quando l'aveva lasciata all'aeroporto, mimando se stessa e i suoi parenti, ripetendo la conversazione avuta prima. Concluse il tutto con un lungo sospiro, confidandole le sue preoccupazioni.

Jessica rimase immobile, con il pezzo di pizza che si afflosciava nella sua mano, la bocca aperta e gli occhi spalancati. Approfittando della situazione, il cane provò a rubarle il cibo, fermandosi subito ad un richiamo della padrona.

«La tua cartella medica non segna il disturbo dissociativo» rispose l'astrale riprendendosi.

«Grandioso. Aspetta, hai accesso alla mia cartella medica?»

«Ehm si, si... Mi cogli impreparata, e io odio essere impreparata. Ti richiamo» disse chiudendo la telefonata.

Rio, più confusa di prima, uscì dalla vasca e andò al primo piano per lavarsi. Ma il bagno era già occupato dal fratello senza costume, che ascoltava musica hard rock ad alto volume nell'idromassaggio. Ignorò il suo sguardo imbarazzato e si infilò nuda nella vasca, accovacciandosi al suo fianco.

«Cosa...»

«Voglio solo un po' di compagnia.»

Shark le avvolse delicatamente il braccio intorno alle sue spalle, cercando di non guardarle il corpo. Merag si accostò al suo petto, appoggiando il capo sui pettorali.

«Ti faccio pietà, vero?»

«Per niente sorellina.»

Il ragazzo la strinse in un forte abbraccio, carezzandole i capelli. Merag si lasciò coccolare, apprezzando quei piccoli gesti. Si sentiva amata ed apprezzata, come Nash faceva in un tempo passato, l'unico nella sua famiglia bariana che non la considerasse un peso. Se lui, come lei, si fosse reincarnato in un nuovo corpo, doveva essere per forza Ryoga Kamishiro. Ma ormai questo non le importava più, il fratello umano, per quanto potesse somigliare a quello bariano, era pur sempre una nuova persona. Come lo fu Rio ed ora Merag. Tutti si evolvono nel tempo, chi in meglio come Shark, chi in peggio come Vector, chi ha una semplice maturazione come Jeiha, e chi decide di dare una svolta alla propria vita come Jessica. In quei giorni di vacanza, Merag pensò che avrebbe realmente capito dove il suo cuore la stesse portando. Per una volta decise di lasciargli il comando, mettendo da parte la ragione del cervello.

Il Misterioso Caso di Merag KamishiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora