Capitolo 57

2 1 0
                                    

Capitolo 57


Di ritorno dalla vacanza, i Kamishiro rimasero nuovamente bloccati all'aeroporto per mezza giornata. Il forte maltempo impedì il decollo degli aerei, così a caso si ritrovarono a parlare con una ragazza che lavorava all'ufficio informazioni. Si chiamava Hoshie, come una delle addette alle pulizie del complesso residenziale VIP.

«Nel tempo libero gioco a calcio con gli amici, è uno sport bello quando non cadi e ti rompi qualcosa.»

«Capita spesso?» domandò Merag.

«Se non guardi dove metti i piedi, si, capita spesso. Però devi anche guardare avanti, se no vai a sbattere contro gli altri giocatori.»

«Interessante. Ma quando ripristinano i voli?»

«Quando smette di piovere, ovviamente.»

La bariana sorrise per nascondere il nervosismo. Il temporale non dava segno di cedimento e l'idea di rimanere bloccata lì per chissà quanto tempo non le piaceva affatto. Troppi brutti ricordi le stavano tornando alla mente, e parlare con quella dipendente non aiutava per niente. Il fratello notò il suo disagio e, anche se non ne comprendeva il motivo, cercò di confortarla più che poteva.

«Rio prendiamo qualcosa da mangiare, non abbiamo fatto colazione» le disse, una scusa per allontanarsi.

La prese per mano e la portò alla caffetteria dell'aeroporto. Si sedettero ad un tavolino, uno di fianco all'altro, e mangiarono dei dorayaki.

«Cosa c'è che non va?»

«Niente.»

«Va bene, quando vuoi parlarne sai dove trovarmi» rispose facendole l'occhiolino.

«Grazie.»

Per Merag sembrò trascorrere un'eternità prima che ripristinassero i voli. Passò un'intera ora a camminare avanti e indietro per il corridoio che collegava il gate e la caffetteria. Shark la seguiva con gli occhi, bevendo litri di caffè. Anche a lui iniziò a pesare l'attesa, e i quintali di caffeina che rigurgitava lo rendevano più suscettibile. Ad un certo punto i ruoli si invertirono. Il gemello iniziò a girare in tondo nel piazzale dell'aeroporto e Rio si sedette su una panca a disegnare. La zia, nel frattempo dormiva placidamente in attesa della partenza.

Quando annunciarono all'interfono che il maltempo si era placato e gli aerei potevano ripartire, i due ragazzi si fiondarono in prima fila per salire sul veicolo, raggiunti subito dopo da Mariko.

Una volta in viaggio, vennero colti da una turbolenza che mandò in panico metà dei passeggeri. La grande confusione fece innervosire ancor più Rio, che stritolava e quasi congelava la mano del fratello per non scatenare la sua furia distruttiva. Il ragazzo soffriva in silenzio, disposto a sopportare le stranezze della sua gemella. Il contrattempo allungò di molto il viaggio di ritorno all'aeroporto di Heartland.

Quando uscirono muniti di bagagli, Jessica non fece domande. L'espressione facciale di Merag rispondeva a tutti i suoi dubbi, e quelle della zia e di Shark facevano chiaramente intendere che non doveva chiedere.

Appena partiti, quest'ultimi vennero colti da una sonnolenza improvvisa e caddero in un sonno profondo. L'astrale sorrise, prendendo una strada più lunga per il complesso residenziale VIP.

«Parla, allunghi sempre il percorso quando mi devi dire qualcosa» domandò Merag.

«L'antipatico e il suo amico ci vogliono vedere alla torre di Heartland, da sole. Non mi hanno detto altro. Però prima ti devo dire le novità che ho scoperto.»

«Fantastico, ho proprio bisogno di sfogare la mia frustrazione su qualcuno.»

«Per quanto mi piacerebbe, non te lo posso lasciar fare. Trovati un altro obbiettivo.»

Il Misterioso Caso di Merag KamishiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora