Capitolo 28

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Capitolo 28


In tarda serata, a casa Tsukumo, Yuma stava comodamente steso sulla sua amaca e osservava con sguardo stanco la chiave dell'imperatore che teneva in mano. Le diede una carezza, un bacetto e chiuse gli occhi pensando al suo amico all'interno.

Astral, da quando aveva intravisto quella donna misteriosa nei suoi ricordi, rifletteva nell'astronave con i numeri. Quella visione lo aveva turbato profondamente e pensieri, a lui insoliti, riempivano la sua testa. Due occhi grandi, uno dorato e l'altro bianco, capelli ciano e un viso familiare. L'astrale non sembrava avere troppi dubbi, si trattava di sua madre. Chi altro poteva mai essere? Gli somigliava fin troppo per non essere un familiare. Se solo Astral sapesse come tornare nel mondo astrale, lo farebbe seduta stante. La sua voglia di conoscenza cresceva ogni secondo, voleva sapere di più su di lei, la sua famiglia e le sue origini.

Una volta chiese a Yuma come nascessero i bambini terrestri, con uno sguardo così innocente da far sorridere l'amico imbarazzato dalla domanda. Il campione cercò di spiegarglielo nel modo meno strano possibile, anche se era una frana in quel campo. Così si ingegnò con il suo libro di scienze e dei disegni che bruciò subito dopo, sia mai che qualcuno li avesse trovati, Yuma si sarebbe dato alla macchia per evitare la vergogna.

Certi pensieri Astral non li riusciva proprio a decifrare, con la mente sempre fissata alla raccolta dei numeri non si era mai posto la domanda più importante.

Come?

Come ci era finito sulla Terra? Come mai i suoi ricordi si sono tramutati in carte di duel monsters? E come è legato alla chiave dell'imperatore?

Le risposte erano proprio davanti a lui, ma non riusciva ancora a vederci chiaro. Le carte numero gli giravano attorno come al solito, ma questa volta era come se volessero dargli un indizio. Accerchiarono l'astrale, girando due volte in tondo e poi si avvicinarono al suo corpo semi-trasparente e si allontanarono come se nulla fosse successo.

«Cosa significa?» si domandò allarmato.

«Stando qui dentro non risolverò niente, dobbiamo trovare gli altri numeri.»

Uscì dalla chiave e si ritrovò di fronte ad uno Yuma addormentato. Aveva uno sguardo così tranquillo e felice. Probabilmente stava sognando di duellare, vincere e fare amicizia con il suo sfidante. Perché era quello che adorava fare di più, oltre a mangiare le prelibatezze preparate da nonna Haru e passare del tempo con i suoi amici. Si affacciò alla finestra ed osservò il cielo stellato di Heartland, la luna era coperta da nuvole passeggere. Ricordò la sera del 14 maggio, quando vide sorgere il satellite colorato di rosso per la prima volta insieme al suo amico umano. Capitava spesso che si ritrovassero a conversare sul tetto della casa ed ammirare il cielo. Yuma gli raccontava storie interessanti sullo spazio e le sue costellazioni, che l'astrale non conosceva affatto. Tra i ricordi che aveva ritrovato, solo qualche frammento riguardava il suo pianeta e da lì lo spazio appariva molto più vicino.

Astral non potè fare a meno di posare gli occhi sull'enorme grattacielo in lontananza, dove abitavano i gemelli Kamishiro. Si sentiva stranamente legato a Rio, forse perché era l'unico a poter comprendere realmente quel che stesse passando in questo periodo. Sapeva benissimo cosa significava essere una presenza anonima nell'universo e tutto il malessere che causava. Neanche la vicinanza con Yuma e la certezza delle carte numero potevano alleviare quel vuoto nell'anima, che lo avrebbero perseguitato fin quando la memoria non sarebbe tornata del tutto. Ma con la minaccia dei bariani, non poteva correre rischi che avrebbero messo in pericolo Yuma e i suoi amici. Avevano già sofferto troppo a causa sua, non se la sentiva di spronarli per farsi dare le informazioni ottenute da Jessica. Forse, proprio lui avrebbe potuto ottenerle. Gli scienziati erano in grado di vederlo, poteva farsi dare le coordinate e trovare un modo per viaggiare separato da Yuma, per tenerlo al sicuro. Rientrò nella chiave, volgendo prima un ultimo sguardo al suo amico addormentato. Non avrebbe permesso ai loro nemici di fargli del male, questa volta sarebbe stato Astral a proteggerlo.

Il Misterioso Caso di Merag KamishiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora