Capitolo 45

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Capitolo 45


Assorta nella lettura, Patrishka impiegò un paio di minuti per notare la presenza di Arito e Girag. Non si rese conto che l'intera giornata l'aveva trascorsa con il capo sui libri. Rabbrividì all'immaginane di diventare proprio come suo padre.

«Hai un infezione?» domandò l'imperatore rosso preoccupato.

«No, papà» rispose sospirando.

«Ecco perché sta male.»

«Si è espansa su tutta la gamba, per questo zoppica. Ma sotto ci sta anche altro sicuramente. Questo tipo di infezione è aggressiva, si allarga velocemente, ma non causa tutto il dolore che sta provando.»

«Forse Mizael sa qualcosa, sono più in confidenza» disse Girag speranzoso.

«Ci ho già parlato, sa quanto noi» mentì.

«Allora vediamo cosa possiamo fare per aiutarlo» concluse Arito, prendendo posto accanto alla ragazza.


Vector tornò sul pianeta rosso in quel preciso istante, sicuro di trovare Durbe sveglio. Il palazzo reale di notte si privava della vitalità mattutina, quindi diventava il momento perfetto per attuare i propri piani indisturbati. Vagava silenziosamente tra i corridori di cristallo, sussurrando parole poco belle nei confronti degli umani e progettando finti modi per ottenere le carte numero, il richiamo perfetto per un nobile d'animo. Infatti, passando davanti alle sue stanze, lo trovò in piedi appoggiato con la schiena alla porta di cristallo.

«Durbe, che piacere vederti. Come va con la gamba? Spero niente di grave» disse fermandosi a poca distanza.

«Nulla di cui preoccuparsi. Ho saputo delle tue azioni sulla Terra, immagino che sei fiero del tuo operato.»

«Si, gli umani sono davvero interessanti.»

«Che mi dici di Patrishka, qual è il suo ruolo in questa pagliacciata?»

«Sei geloso di me?»

«Voglio solo sapere che intenzioni hai.»

«Eccolo, il prediletto di Nash che mostra le cornicelle. Ti devo forse ricordare cosa è successo a Merag quando il tuo adorato amico è diventato troppo overprottettivo? Che riposi in pace, la poveretta.»

«Ricordati solo che Patrishka è una persona, non una tua proprietà» rispose il Grigio, chiudendosi nelle sue stanze.

Zoppicò fino al suo letto, ripendendo la sua forma umana. Sul morbido materasso dormiva tranquillo Mizael, che qualche ora prima si impuntò per fargli compagnia durante la notte per evitare spiacevoli inconvenienti. Ma il biondo si appisolò subito dopo aver messo piede nelle stanze dell'amante. Appena l'imperatore prese posto al suo fianco, si svegliò di soprassalto, preoccupato.

«Non volevo svegliarti, va tutto bene.»

«Non stavo dormendo.»

«Si, ci credo proprio» rispose ridendo, «non hai bisogno di trovare scuse con me».

«Abitudine... Pensi mai al giorno in cui siamo stati nominati imperatori?»

«Il giorno in cui ci siamo fidanzati.»

«Non ho ancora capito perché quell'idiot... Nash mi ha scelto. Credi che sapesse?»

«Merag ti ha scelto, ci ha scelto tutti. Nash aveva parecchi difetti, ma le voleva bene in fondo e all'inizio la sua opinione era la numero uno. Poi è diventato un idiota. Nessuno sa oltre noi due quello che vi lega.»

Il Misterioso Caso di Merag KamishiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora