Capitolo 9

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Capitolo 9


«Quindi ci hai convocati qui per raccontarci questa storiella?» domandò Mizael arrabbiato, non lo riusciva proprio a sopportare.

Quella mattina Vector aveva riunito gli imperatori nella sala del trono, per un consiglio straordinario. Non si sa come, era venuto a conoscenza della presenza di un astrale sul pianeta Terra e questa cosa lo eccitava fin troppo.

«Non è una favoletta Miza-chan, è una cosa seria» ribattè il bariano alato.

«E da quando sei serio? Hai sbattuto la testa contro un pilastro di cristallo per caso?»

Mentre i due discutevano animatamente, Arito e Girag sussuravano tra di loro, chiedendosi se avessero realmente capito la spiegazione fornita dal collega.

Durbe, invece, era evidentemente preso da altro. Le sue ricerche lo avevano portato ad un vicolo ceco e le parole del custode non aiutavano affatto.

Ma non era questo che lo preoccupava.

Con i cinque imperatori, c'era una ragazzina che ascoltava da lontano la riunione. Dalla carnagione mandarino, caschetto ramato, occhi lilla e abito lungo bordeaux, guardava divertita Mizael e Vector tirarsi per i capelli. Il Grigio le lanciò uno sgardo severo e l'osservatrice si ricompose in un attimo.

«Avete finito voi due? Sembrate due infanti» disse poi, volandosi verso i litiganti, a braccia incrociate.

«Va bene, va bene» rispose Vector, allontanandosi dalla portata del biondo e, ricomponendosi, aggiunse «allora chi è con me?»

«Non prendo ordini da te» setenziò Mizael, abbandonando la sala e maledicendo il palazzo perché al suo interno non si poteva teletrasportare1.

«Non ho ben chiaro l'utilità che potrebbero avere queste carte numero e sicuramente non potremmo utilizzarle dato che, come saprai, il potere bariano e quello astrale si annullano2. Inoltre il tuo piano ha molte falle sotto vari punti di vista, se vuoi te li spiego» spiegò con calma Durbe, stroncando la tesi di Vector.

«Devi essere per forza così, come posso dire, critico e scenziato in tutto?» si intromise la ragazzina, avvicinandosi.

«Ho solo espresso il mio parere, mi sembrava che fosse stato convocato un consiglio.»

Arito alzò la mano e tossì per attirare l'attenzione, guardando confuso i tre ragazzi davanti a lui.

«Io e Arito ci tiriamo fuori, non contare su di noi» disse Girag, uscendo con il compagno fuori la sala.

«Benissimo, tanto non ho bisogno di nessuno» urlò Vector, vedendo anche il Grigio allontanarsi dalla sala, spingendo delicatamente la ragazzina con lui.

«Se mi cercate, sto combattendo per la patria!» continuò nonostante fosse ormai da solo.

Un ombra minacciosa comparve alle sue spalle, nera come la pece. Un ghigno comparve sul viso dell'imperatore, illuminato da una luce oscura, che inghiottiva tutta la sala.

"Dobbiamo muoverci prima che torni al suo massimo, il tempismo è di vitale importanza."

«Sta calmo, ho tutto sotto controllo» sussurrò maligno.

Lontano da occhi ed orecchie indiscrete, Durbe portò la ragazzina nella sala da ballo, dove venivano organizzati i vari eventi mondani. Dalla dipartita di Nash, i vasti spazi non venivano più utilizzati, ma rimanevano splendenti come sempre.

«Cosa c'è?» chiese infastidita.

«Quante volte te lo devo ripetere, non intrometterti durante le nostre riunioni. Non potresti neanche starci lì, non sei un'imperatrice» rispose severo.

Il Misterioso Caso di Merag KamishiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora