Capitolo 23

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- Achievements Arc / Arco della realizzazione

Capitolo 23


Era passato un mese dal risveglio di Merag in ospedale. Heartland City si stava preparando per l'arrivo dell'estate, munendosi di costumi da bagno e accessori da spiaggia. Il lungomare vide i primi bagnanti rinfrescarsi e stendersi al sole per la tintarella. Tra questi c'era Mariko, che aveva trascinato con la forza i nipoti per trascorrere un tranquillo pomeriggio di relax. Shark si era subito tuffato in acqua per non stare a sentire le lamentele della zia, che imprecava il sole di scurirle la pelle per la parte da interpretare nel suo film. Rio, seduta su una sdraio sotto l'ombrellone, sentiva la mancanza della sua nuvoletta innevante, mentre Mariko si spalmava per la terza volta la crema abbronzante.

«Tesoro prendi un po' di sole, sei ancora colorito cadavere.»

«No, grazie. Sto benissimo all'ombra, sono un vampiro.»

«Chi ti ha detto una cosa del genere?»

«Ho sentito le donne delle pulizie che pettegolizzavano su di me, pensano che sia lesbica perché vedo Jessica tutti i giorni. È divertente ascoltarle.»

«Lasciale perdere, sono solo invidiose. Tre zitelle, zitelle pettegole. E poi non c'è niente di male ad amare chi vuoi tu, la zia Mariko ti vuole bene strana così come sei.»

«Grazie, lo prendo come un complimento.»

«Beh di certo non si può dire che sei normale, e grazie tante, le persone normali sono spesso monotone e noiose.»

Merag sorrise. Si stava abituando alla sua vita sulla Terra, e non poteva essere più che felice di trovarsi nella famiglia Kamishiro. Anche se metà del suo cuore era rimasto tra gli imperatori, l'altra parte si era davvero affezionata agli umani che la circondavano. Nessuno ancora aveva notato la leggera differenza tra lei e Rio, e questo non la preoccupava più. Rovistando meglio nella sua camera, trovò molte cose interessanti che le permisero di conoscere meglio la ragazza umana. E più trovava roba, più si rendeva conto che niente le distingueva. Qualsiasi passione o interesse coincideva perfettamente, tutte le scelte prese da Rio erano le stesse che avrebbe fatto Merag. Due facce della stessa medaglia.

«Ciao Rio» salutò Vector comparso dal nulla.

«Ciao Rei, non mi presenti la tua fidanzata?» disse indicando Patrishka.

Punzecchiarlo era ritornato il suo hobby preferito, su Barian lo faceva sempre e vedere come lui cercava di non uscire nel personaggio la divertiva più del dovuto.

«Amici, siamo solo amici, coinquilini.»

«Io sono Patrishka. Si, lo so, il mio nome è difficile. Vorrei tanto sapere cosa c'era nella testa di mio padre quando l'ha scelto.»

«Per il significato» disse Merag senza pensarci. Si morse il labbro e continuò per non destare sospetti, «è il nome con cui viene associata la dea Ptreska degli antichi popoli nomadi, divinità protettrice della famiglia e dell'amore senza componente sessuale1».

«Sei la solita secchiona» disse Ryoga raggiungendoli.

«Come mio padre» aggiunse Patrishka senza nascondere l'irritazione.

«Vi dispiace se ci mettiamo accanto a voi?» domandò Vector con una faccia da angioletto.

«Nessun problema» rispose zia Mariko sorridendo.

Shark non era per niente d'accordo, ma dovette rimanere al suo posto ed osservare i nuovi arrivati sistemarsi attorno all'ombrellone accanto al loro. Merag spostò l'attenzione verso la sabbia, che le ricordava il bellissimo vestito beige della sua ancella. Per quanto fosse una persona che non porta rancore, Merag non aveva ancora superato la volta in cui Patrishka riferì a Nash di averla vista baciare Jeiha, portando quest'ultimo ad esiliare la sua amica più cara. Fece un respiro profondo e, appena alzò lo sguardo, si trovò di fronte il faccione sorridente ed inquietante di Vector.

Il Misterioso Caso di Merag KamishiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora