Capitolo 16

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Capitolo 16


Merag si voltò verso la vetrata, la luna mostrava solo tre quarti della sua grandezza e lo spazio stellato splendeva come sempre. Tra quelle luci si nascondeva Barian, troppo lontano per essere visibile dalla Terra. Sospirò tristemente, muovendo lo sguardo prima verso il soffitto colorato, poi verso Jessica che dormiva beatamente.

La invidiava. L'astrale era così tranquilla e serena, nonostante fosse lontana dalla sua casa e senza poter contattare le persone che le stavano a cuore. Non aveva ricordi della sua missione, ed eccola pronta a crearne una nuova senza perdersi d'animo.

Ripensando a quella giornata piena di emozioni, l'unica immagine che la sua mente accettasse era quella di Thomas, ormai onnipresente nei suoi pensieri. In lei ardeva il forte desiderio di conoscerlo fino in fondo, e capire se quel giovane fosse veramente chi lei pensava.

«Merag sei ancora sveglia?» domandò l'ospite senza aprire gli occhi.

«Si... Cosa sai sulla reincarnazione?»

«Non molto, pensavo fosse uno dei limiti della magia prima di conoscerti. C'è qualcosa che ti turba?»

«Thomas. Sono così confusa quando è accanto a me, però mi sento al sicuro.»

Merag prese la sua bambola e la strinse al petto. Quel semplice gesto istintivo la fece sentire meglio, Gwen aveva una strana influenza positiva sulla sua psiche, come se fosse incantata. Sistemò il cuscino sotto la sua testa e chiuse gli occhi.

«Solo lui ti fa questo effetto?»

«No, c'è un'altra persona...»


Gli eventi mondani non le erano mai piaciuti. Tutti si conciavano in modo vistoso e si atteggiavano da frivoli, facendo a gara su chi fosse il più bello della serata. Purtroppo era costretta a partecipare, essendo la sorella dell'imperatore leader di Barian. Seduta su una poltrona di cristallo nella sua enorme camera, scartava tutti i capi che la sua ancella le proponeva di indossare.

«Vorrei qualcosa di meno appariscente, non sono la stella di questa serata.»

«Principessa dovete indossare un abito che valorizzi il vostro status, siete la donna più importante del pianeta.»

Sospirò reggendosi il capo con un braccio, purtroppo non poteva darle torto.

«Jeiha siamo sole, puoi darmi del tu.»

«Tua madre la pensa diversamente, non approva più la nostra amicizia.»

«Vecchia pazza, ignorala più che puoi. Ha perso la testa da quando Nash è il grande capo, essere riconosciuta come sua madre le ha fuso il cervello.»

«Ai suoi ordini grande capo donna.»

Merag non si degnò di trattenere le risate. Jeiha era l'unica vera amica che le era rimasta dalla promozione di Nash, nessuna del suo gruppo di lunga data si comportava più normalmente in sua presenza. Non riusciva a capire il senso di eccitazione che provavano nei suoi confronti; in fondo non aveva fatto chissà che salto di qualità, sempre nobildonna era - sempre con un titolo che non le si addiceva per niente.

«Va bene, torniamo serie. Che ne dici se indosso quel abito?»

«Ci condannano a morte. Lo prendo subito.»

Jeiha cacciò fuori dall'armadio di cristallo un abito dorato ricamato, modello a sirena molto aderente con una scollatura profonda, che avrebbe mostrato a tutti la sua formosità. Aiutò la principessa ad indossarlo e le acconciò i capelli, imitando le possibili reazioni di Nash quando avrebbe visto sua sorella.

Il Misterioso Caso di Merag KamishiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora