Capitolo 29

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Capitolo 29


Yuma si svegliò di buon umore e di prima mattina, si cambiò e scese in cucina per fare colazione. Appena incrociò lo sguardo della sorella, Akari si immobilizzò e le caddero le bacchette dalle mani.

«Buongiorno sorellona» disse allegramente, sedendosi a tavola.

«Sono le sei del mattino, Yuma, le sei.»

«Oh davvero? Sarà perché ieri sera ho dormito come un ghiro.»

«Ti senti bene?» domandò allarmata.

«Benissimo. Oggi pomeriggio vengono i miei amici, te ne ho parlato qualche giorno fa.»

«Si, mi ricordo. Starò via tutto il giorno per un servizio e la nonna nel pomeriggio va a trovare la nonna di Tori.»

«Ok.»

Yuma fece colazione con calma, ignorando le strane occhiate della sorella, che uscì di casa poco dopo. Dopo mangiato sparecchiò la tavola e lavò le stoviglie. La robottina della casa era via per la manutenzione, quindi si rimboccò le maniche per fare le pulizie, così da fare bella figura con Fuya e Three.

Spazzò il pavimento e spolverò i mobili del salotto con calma e precisione, ascoltando le repliche della serie TV di ESPer Robin1. Non voleva farsi trovare impreparato per quando Michael avrebbe fatto delle domande all'attore, e gli sarebbe piaciuto partecipare attivamente alla conversazione.

Dopo qualche ora, nonna Haru arrivò in salotto per fare colazione e quasi pianse vedendo suo nipote occuparsi della casa.

«Era ora, Yuma» disse accomodandosi al tavolo.

«Ora di cosa?» domandò il campione spostando il divano per passare l'aspirapolvere.

«Che iniziassi ad occuparti della casa. Un buon marito non è quello che porta solamente il denaro in casa.»

«Sono troppo giovane per sposarmi!»

«Lo so, ma spero per te che un giorno troverai l'amore della tua vita. Che sia femmina o maschio non ha importanza» concluse sorseggiando tè verde.

Yuma si fermò un attimo a riflettere su quell'affermazione. Non aveva mai pensato all'amore, figurarsi al sesso del suo futuro partner. Eppure quella precisazione lo colpì nel profondo. Aveva già affrontato l'argomento una volta con la sorella, prima di conoscere Astral. Anche lei non dava importanza a questa cosa e si ritrovò a pensare a quanto fosse fortunato ad avere una famiglia dalla mentalità aperta. Gli era capitato di sentire distrattamente conversazioni tra i corridori della scuola, studenti che venivano denigrati e rinnegati dai loro parenti perché non potevano essere liberi di amare. Ancora non riusciva a credere che esistessero situazioni del genere.

Tornò a lavorare, riponendo il divano al suo posto e spazzando i gradini delle scale fino alla sua camera. Appena entrò si rese conto della presenza di Astral, che gli svolazzava sulla testa, con il tipico sguardo pensieroso.

«Cosa intendeva tua nonna con la distinzione maschio e femmina?» domandò incuriosito.

«In poche parole, gli importa di più che io sia felice rispetto alla famiglia tradizionale.»

«Famiglia tradizionale?»

«Si, quella composta da un uomo e una donna, solo la loro unione permette di avere dei figli in modo naturale tra terrestri, come ti ho già spiegato. Solo che questo non implica che due uomini o due donne non possano amarsi, ma molti non lo accettano perché appunto va contro al 'presunto' valore della famiglia tradizionale. Secondo me le persone devono essere libere di scegliere come vivere la propria vita, tanto se due uomini o due donne si amano, non è la fine del mondo e io non ci rimetto la pelle.»

Il Misterioso Caso di Merag KamishiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora