Capitolo 1

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Sto per sfilare sul red carpet e ho un senso di nausea per questo posto che ormai conosco fin troppo bene e nel quale non riesco a nascondere la mia noia nel parteciparvi, sento già i giornalisti inseguirmi per sapere se le tre diverse relazioni inventate dai collage di riviste di gossip siano vere o finte, se la storia con il mio ex sia veramente finita oppure se ci si deve aspettare un ritorno di fiamma senza contare tutti i giornalisti che mi chiederanno con chi abbia dovuto scopare per riuscire a diventare la cantante più giovane con più successo al mondo, fortunatamente ho sempre gli ansiolitici vicino a me che mi aiutano a superare questi momenti.
Ingerisco due pillole e cambio la stanza dell'hotel per raggiungere quella in cui mi truccheranno e pettineranno, in tutti questi spostamenti seppur molto brevi sono accompagnata da almeno 2 bodyguard che non mi lasciano neanche lo spazio vitale per respirare, con la coda dell'occhio vedo uscire dalla stanza dopo la mia victoria dei maneskin seguita dal gruppo al completo, appena vedo che le si sta per girarsi nella mia direzione mi volto e entro nella stanza in cui finiranno di prepararmi, non so il motivo ma quei ragazzi mi incuriosiscono parecchio e spero di riuscire a lavorarci insieme.
Dopo un'ora finalmente sono pronta e devo dire che la cosa bella di partecipare a questi eventi è che quando ti preparano ti senti una vera diva e quando vedi il risultato ti senti una persona completamente diversa ogni volta, la mia fortuna è che essendo abbastanza importante decido io chi sono il mio make-up artist e il mio hairstailist e sono gli stessi da 1 anno e conoscendomi sanno perfettamente che genere di lavoro voglio che loro facciano su di me, per quanto riguarda i vestiti li scelgo io, perché avendo una passione innata per la moda e avendo anche studiato per, purtroppo, un breve periodo fashion styling non ho mai voluto una stylist che mi seguisse.

Sto per salire sul tappeto più famoso di venezia e per essere sicura di riuscire ad affrontare il tutto decido di prendere un'altra pastiglia, dopo poco sento l'effetto e i bodyguard dopo avermi accompagnata  fino all'inizio del percorso  finalmen...

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Sto per salire sul tappeto più famoso di venezia e per essere sicura di riuscire ad affrontare il tutto decido di prendere un'altra pastiglia, dopo poco sento l'effetto e i bodyguard dopo avermi accompagnata fino all'inizio del percorso finalmente mi si scollano di dosso e io proseguo in santa pace, come prima cosa devo posare per le foto, non sono tipa che si mette in pose strane mi metto sempre o frontale o di lato e poi proseguo la mia sfilata verso l'inferno, giuro che non sto esagerando è esattamente questo che mi spetta, un'ondata di giornalisti che iniziano già a scrutarmi da lontano nel attesa del mio ingresso nella loro zona per potermi subito saltare addosso. Da questa mia visione dantesca di quello che mi attende mi fa tornare alla realtà la voce del manager dell'evento che mi comunica che dovrò passare la serata insieme ai maneskin e che quindi sul tappeto e nel party organizzato per il post serata dovremo viaggiare insieme, vedo loro che mi guardano da un po' più lontano probabilmente già al corrente di tutto, con la testa faccio cenno di sì come per dare conferma del cambio di programma. Velocizzo il passo per poterli raggiungere e a meno di mezzo metro mi ferma una giornalista, dato che voglio almeno provare a fare bella figura, visto che siamo ormai attaccati e quindi sentono quello che dico per la prima volta nella mia vita provo a sorridere alla signora con il temuto microfono in mano, ma la domanda che mi porge mi fa immediatamente cambiare volto: "allora athena ma allora è vero che alla finale e prima della tua premiazione allo USAVISION hai assunto droga?" fortunatamente di sotto fondo c'è l'ultima hit dei ragazzi di fianco a me e decido di giocarmi l'unica carta a disposizione, le prendo il microfono mi avvicino a lei la guardo dritta negli con uno sguardo probabilmente da assassina e rispondo insieme alla musica : "I swear that i'm not drunk, and i'm not taking drugs they ask me why i'm so hot, 'cause i'm italiano" finisco lasciandole il microfono e facendole l'occhiolino inutile dire che i fan erano super esaltati e mentre mi incammino per raggiungere l'unica parte bella della serata ovvero la marea di gente che viene a vedere i propri idoli, mi giro e vedo i quattro ragazzi divertiti dalla mia risposta e dato che ancora non ci eravamo presentati allungo la mano prima verso victoria, damiano, thomas e ethan.
Firmo un po' di autografi, faccio foto con più persone che posso, nonostante siano già 5 anni che sono famosa ancora mi fa strano pensare che ci sia gente che sta 10 ore in piedi pregando di avere una foto con me o un autografo, tutta questa serenità si ferma quando una ragazza di 15 anni mi prende la mano e mi dice: "come faccio a essere perfetta come lo sei tu?" mi crolla il mondo addosso, com'è possibile che mi vedano in quel modo, io che ho mille difetti, che ho fatto mille errori, che sono segnata da un passato ancora troppo presente, che prendo psicofarmaci di continuo per superare qualsiasi giornata... la guardo negli occhi e i miei iniziano a luccicare da qualche lacrima che grazie alle pastiglie non scenderà, sento lo sguardo di uno dei ragazzi addosso ma non so di chi, ma questo non è importante ora, abbraccio di istinto la ragazzina per qualche secondo poi mi stacco e mantenendo un piccolo contatto fisico la guardo negli occhi e le rispondo : "non c'è niente di perfetto in quello che vedi e non sperare di diventare come me spera di diventare una persona serena, forte e circondati di persone che ti vogliono veramente bene. Non puntare al successo perché non è bello come sembra" dopo queste parole i bodyguard mi separano da lei per farmi continuare il percorso e io rimango in silenzio ancora scombussolata da quella domanda così assurda.
Victoria mi affianca e mi da una gomitata facendomi distrarre dai miei pensieri che erano diventati così pesanti e opprimenti, la guardo e la rassicuro con un sorriso, non so come sia possibile ma sembrano veramente umani e sinceri questi ragazzi però non vorrei che sia solo un'apparenza, purtroppo in questo ambiente è facile confondere convenienza con amore e anche questo l'ho dovuto provare sulla mia pelle.
Prima di raggiungere la location che avrebbe tenuto il party devo superare ancora alcune interviste che ovviamente hanno domandato della mia vita privata ma grazie a Dio le pastiglie stanno ancora facendo effetto e quindi riesco sempre a chiudere velocemente i discorsi con frasi molto sottili, arroganti e soprattutto veloci, facendo fare qualche risata anche alla band con cui ormai stavo passando parecchie ore. Finalmente entriamo nel pub e subito i bodyguard vengono verso di me e di conseguenza scortano anche i ragazzi verso il prive che ci era stato assegnato, non per vantarmi ma avevamo veramente il più figo in quanto era una stanza staccata dal resto della sala sollevata e completamente chiusa da vetrate che grazie ai giochi delle luci creavano degli effetti oleografici viola che mi hanno colpita molto. la "suit" praticamente si può definire così, era ovviamente allestita per permettere ai nostri fotografi privati di fare degli scatti unici, infatti in un lato della stanza c'era un palo da pole dance che ovviamente ho adocchiato appena entrata e una fila di poltrone con forme e tessuti particolari. Come abbiamo fatto ingresso io mi sono diretta verso l'unico tavolo su cui erano presenti bicchieri e 2 bottiglie di champagne che ho aperto facendo un rumore insopportabile che però ha fatto esaltare i ragazzi, ho versato a tutti il bere e abbiamo brinato non si sa a cosa ma va bene così, senza farmi notare bevo di getto due bicchieri perché sento che le pastiglie ormai non fanno più effetto quindi cerco di sostituirle con quello che ho a disposizione. Dopo circa un'ora in cui nella stanza sono passati make-up artist e hairstylist a rimetterci a posto entrano i fotografi e anche qui io ho il mio personale che fortunatamente capisce che sono parecchio nervosa da questa situazione di frastuono generale e per questo mi fa parlare un po' delle foto che vorrei fare e quelle che invece ha in mente lui ed essendo che pure io sono un'appassionata di fotografia e me la cavo abbastanza bene questo argomento mi tranquillizza parecchio. Dopo circa mezz'ora in cui hanno scattato i Maneskin inizio a posare io e grazie alle indicazioni di ale riusciamo a finire in 15 min esatti, la cosa mi consola molto perché mi sentivo troppo gli occhi addosso ed essendo mezza nuda non sono proprio a mio agio.
Ormai sono le tre e siamo rimasti finalmente noi cinque da soli seduti in modo totalmente non elegante sulle poltrone del privè che si sono rivelate comodissime e io e vick siamo praticamente crollate una appoggiata alla spalla dell'altra, quando la psicopatica della mia manager, che più che altro è il mio angelo visto che è l'unica che nel male mi è rimasta vicina e che seriamente si è affezionata a me, irrompe nella stanza con uno di quei tubi di coriandoli e inizia a urlare facendoli scoppiare, dallo spavento io e Vick ci tiriamo una testata e gli altri ci guardano senza capire
"Eva ma che cazzo fai sei scema?" di tutta risposta
E "rincoglionita è il tuo compleanno che fai dormi?" di istinto prendo il telefono per vedere la data 22 Febbraio rimango un attimo scioccata dal fatto che me ne fossi dimenticata anche se ormai i compleanni non li festeggiavo più da tanto e ricordandomi questo la guardo ancora una volta
"e da quando si festeggia scusa?" lei si mette a ridere mi fa alzare e mi abbraccia, cosa che mi fa quasi sospettare che sia ubriaca dato che io e il contatto fisico non siamo grandi amici e poi sempre urlando
E "da oggi l'ho deciso io nuova vita e vaffanculo tutti i problemi", questo urlo di liberazione provoca un effetto a catena visto che vedo tutti i ragazzi applaudire, urlare e fischiare ad un certo punto Vick "non ce le abbiamo due candeline?", tutti iniziano a guardare in giro come se potessero comparire da un momento all'altro al che decido di velocizzare la situazione per mettere fine a questo calvario
"qualcuno ha un accendino?" damiano si gira e mantenendo un contatto visivo quasi imbarazzante ne tira fuori uno dalla tasca dei suoi pantaloni aderenti in pelle rossa, molto sobri ora che ci faccio caso, "devi esprimere un desiderio" mi urla nell'orecchio Eva e io guardandola in modo ironico "E tu devi riempire i bicchieri" scoppiamo tutti a ridere, per me è quasi una risata liberatoria che sembra essermi esplosa nel petto come quando la si trattiene troppo, riempiamo i bicchieri cala il silenzio, accendo la fiamma dell'accendino, chiudo gli occhi esprimo un desiderio, li riapro e soffio, di conseguenza mi sento sommersa da un abbraccio di gruppo che alla fine non mi da così fastidio come credevo e dopo il brindisi tutti buttiamo giù di colpo lo champagne quando ritorna la quiete mi rendo conto di avere ancora in mano l'accendino così raggiungo Damiano che stava guardando la pista dalla vetrata della stanza mi affianco a lui lasciando una buona distanza e allungo la mano, lui mi sorride e rimette in tasca l'accendino nel mentre che ero lì rimango incantata dalla pista che ormai si è svuotata parecchio e a parer mio è ancora più affasciante
"si può sapere quanti anni compi o è maleducazione?" mi chiede ridendo e io continuando a guardare di fronte a me "21", capisco dal suo silenzio che non se lo aspettava, tutti mi danno almeno tre anni in più infatti ridendo e sempre non guardandolo gli lancio una battuta "non te lo aspettavi eh" "sincero, per niente, non tanto per un fattore estetico ma per la sensazione che mi dai, hai lo sguardo spento e mi sembra assurto che con così tanta sofferenza addosso tu sia così piccola di età" inutile nascondere che queste parole mi colpiscono i pieno, un analisi del genere fatta da uno sconosciuto mi sciocca completamente in quel momento mi giro e dato che lui già mi stava guardando mi fermo a guardarlo negli occhi, non abbiamo espressioni solo la consapevolezza da parte mia che è vero quello che dice e nel suo sguardo sembra che c'è qualcosa che mi assomiglia spaventosamente. Non saprei come gestire questo dialogo così faccio un sorriso di cortesia e mi dileguo mi siedo sulla poltrona su cui mi ero addormentata un'ora prima e mi perdo con lo sguardo fisso nel vuoto della sala e immersa nei miei pensieri e nella stranezza di quella serata e delle frasi che avevo sentito dalla ragazza fino a Damiano.
Finalmente finisce la serata e io e i ragazzi ci scambiamo i numeri in modo da tenerci in contatto e poi veniamo scortati in albergo.

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