Capitolo 10

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Sento un dolore lancinante su un fianco, mi giro nel letto alla ricerca dell'interruttore della luce e quando la accendo vedo di fianco a me una pozza di sangue, si è aperta una cicatrice e il sangue non smette di uscire. Sono entrata nel panico prendo il telefono e vedo che segna le nove e mezza inizio a chiamare Eva che dovrebbe essere ancora in casa ma non risponde, riprovo e riprovo ma niente, cerco di alzarmi ma non riesco ho il fianco che mi fa troppo male e mi impedisce ogni tipo di movimento mi rimane solo da chiamare uno dei quattro. Di istinto chiamo Damiano perché è il primo della cronologia dato che ieri l'ho chiamato per accordarci a che ora andare in studio.
D :" non si usa più scendere dalle scale? Ora mi chiami al telefono ahah"
"Ho bisogno una mano Eva non mi risponde"
Si fa subito serio e sento dei movimenti che mi fanno capire che sta salendo
D: " è uscita poco fa che succede?"
Non riesco a rispondere inizia a girarmi la testa e sento che sto per perdere i sensi vedo che entra in camera e si getta sopra di me
D :" che hai fatto?"
" Niente si è aperta una cicatrice ho bisogno che chiami Eva e chiami il Dottor Agnesi c'è il numero nel mio telefono digli solo che deve rimettermi i punti"
Lui prende subito il cellulare e cerca il numero del medico ma non faccio in tempo a sentire la conversazione che mi addormento.
Dr :" buongiorno com'è che dormi sempre quando arrivo io"
Lo guardo con fatica per la luce che entra dalla finestra e faccio uscire una piccola risata dalla bocca e gli allungo la mano con un pugnetto e lui batte il suo sul mio, è sempre stato il nostro saluto anche quando ero piccola e mi riaggiustava dopo le violenze di mio padre.
"Non c'è niente da fare ogni tanto mi devi riaggiustare ancora"
Mi sorride è un sorriso tenero che fa trasparire anche un po' di emozione per i ricordi
Mi guardo il fianco e vedo che c'è un cerotto sopra e capisco che ha già provveduto a ricucire la ferita.
Dt :" ho già fatto, come vedi sono bravo non hai sentito niente."
"Come mai si è riaperta?"
Dr: "speravo me lo dicessi tu visto che hai le unghie sporche di sangue e il fianco completamente graffiato"
Io mi raddrizzò e mi guardo le mani non capendo cosa stesse succedendo io non ricordo niente se non di essere andata a letto.
"Giuro che non ho fatto niente io ieri sera sono andata a letto e stamattina mi sono svegliata così"
Dt : " se ricominci ad autolesionarti nel sonno come quando eri piccola è un problema, perché dovrei prescrivermi dei sonniferi e sinceramente eviterei vedendo la quantità di volte che tuo fratello ti portava da me in coma"
Prima che il medico parlasse è entrato Damiano in camera e ha sentito tutta la risposta del medico ma non ha proferito parola.
Dt : "ad ogni modo evita qualsiasi tipo di sforzo perché hai perso molto sangue quindi potrebbe essere rischioso se ti si dovesse strappare qualche punto e perfavore mangia perché non è normale quanto sei magra e il tuo corpo soprattutto adesso ha bisogno di riequilibrarsi."
Faccio cenno di si con la testa e lo saluto con il solito gesto dopo di che da solo va alla porta ed esce di casa io mi alzo dal letto e inizio a togliere le lenzuola sporche di sangue.
D:. "che testa di cazzo che sei, t'ha appena detto de sta ferma e te che fai smonti il letto, ma guarda che veramente neanche se ce se impegnava se poteva crea un tornado come te eh"
Inizio a ridere ma poi mi devo sedere perché a causa del sangue perso mi gira la testa fino a quando, fortunatamente entra Eva che in mezzo secondo ha già disfatto il letto e mi ha aiutata a mettere le lenzuola nuove facendo tremila domande che mi hanno stancata più dei movimenti.
Scendiamo e mi trascino in cucina dove mi siedo con il fiatone
V : " non me ne frega un cazzo tu ora mangi e non vai in bagno per le prossime 2 ore"
"Mi farete venire un esaurimento voi"
Ha cucinato Ethan e devo dire che è molto portato ha fatto della carne e delle verdure, potremmo mangiare in dieci come minimo.
"Sei bravo a cucinare"
Et : "grazie ti piace?" Sembra un bambino per come sorride
"Si un sacco"
Mi sono sbrigata a finire quello che avevo nel piatto perché sentivo veramente la necessità che aveva il mio corpo di mangiare anche se ovviamente fottere la mia testa è stato altrettanto dura.
Finito di mangiare vado verso il bagno e come immaginavo Vic mi segue
V : " che fai?"
" Mi vado a cambiare la maglietta che è stretta e mi dà fastidio, vieni pure te così stai tranquilla"
V :" questo era ovvio"
Ridendo saliamo le scale e prendo dall'armadio una maglia a maniche corte larghissima e con l'aiuto di Vic tolgo quella stretta che mi stava facendo soffocare, si ferma ad osservare tutti i segni
V :" Damiano era terrorizzato quando sei svenuta, è andato completamente in paranoia ha cercato di scrollarti in tutti i modi e poi ha iniziato a cercare di fasciati con qualsiasi cosa che trovava in giro"
" Mi spiace aver chiamato lui davvero, solo che dopo che Eva non mi rispondeva ho cercato di alzarmi e non riuscivo dal dolore e quando ho preso il telefono era uno dei primi contatti nella cronologia"
V : " so che avete parlato ieri... non mi ha detto niente di quello che tu hai detto mi ha solo detto che ti ha raccontato un po' la sua storia"
" Si sono rimasta scioccata da quante somiglianze ci siano tra il mio e il suo passato, un po' l'avevo intuito che aveva passato qualcosa e avevo intuito anche che voi due avevate un legame speciale, diciamo che i legami che nascono nel momento del vero bisogno quasi al limite della sopravvivenza è come se fossero indelebili. È la stessa cosa con mio fratello, è stato quello che tu sei stata per lui."
V : "da cosa ti ha salvato tuo fratello? "
"Tre overdosi scampate al pelo e diversi ricoveri per coma etilico e abuso di farmaci"
V :" mi ricordo ancora quando sono arrivata a casa sua era sdraiato per terra con la testa rivolta verso l'alto e la quella cazzo di schiuma bianca alla bocca, se cercavo di toccargli il viso vedevo gli occhi che erano girati al contrario" vedo una lacrima che gli scende dal viso e l'abbraccio di istinto
" Io sono sempre più del parere che siete voi ad essere quelli forti non quelli come me è lui, noi scappiamo dai problemi e preferiamo giocare con la morte per puro egoismo, voi siete quelli che portare i pesi più grossi. Il peso del ricordo delle scene che vi facciamo vivere, il terrore del cellulare che squilla senza risposta e la paura che tutto potrebbe capitare ancora"
Sono estremamente calma nel modo di parlare perché penso veramente quello che dico e ci ho sempre creduto e il fatto che mio fratello abbia dovuto sopportare tutto questo non mi permette di reputarmi alla sua altezza nonostante tutto quello che mi abbia portato a comportarmi in quel modo.
Dopo questo momento in cui Vic si e' confidata riguardo a una piccola parte del suo passato scendiamo ancora dove c'erano i ragazzi sparsi un po' in sala, un po' in cucina e poi vedo che nel terrazzo c'e' la testa di Damiano che si intravede, cosi' sotto consiglio di Vic decido di raggiungerlo
"Ah qualcuno mi ha rubato il mio posto preferito"
D : "come stai?" mi sorride e mi fa segno di sedermi di fianco a lui sul divanetto, cerco di tirare su le gambe ma faccio una smorfia quando sento i punti tirare quindi decido di sedermi con le gambe incrociate
"direi che potrebbe andare meglio" mi scappa una leggera risata piu' per l'imbarazzo che per qualche motivo particolare
"grazie per stamattina, non volevo farmi vedere cosi' pero' non riuscivo a tirarmi su dal letto"
D : "come mai e' successo?"
lo so che ha ascoltato il dialogo tra me e il medico pero' ci sta che me lo chieda
"quando ero piu' piccola mi succedeva che durante il sonno mi autolesionassi, probabilmente per incubi o cose del genere, mi fa strano che mi sia capitato a distanza di cosi' tanto tempo"
D : "Quanto pesi Camy?"
"non lo so perche'? perche' mi stai facendo tutte ste domande?"
D : "perche' ti ho dovuta prendere in braccio un attimo quando sei collassata per cercare di farti su in un telo e anche se eri a peso morto pesavi veramente troppo poco"
"Ti sarai fatto prendere dal momento"taglio corto distogliendo lo sguardo dai suoi occhi, sento che sospira e la cosa mi urta, per quale motivo dovrebbe preoccuparsi cosi' tanto non sono sua sorella
Rimaniamo in silenzio fino a quando sentiamo un rumore dal cancello all'esterno della casa cosi' mi istinto mi alzo e guardo poi vedo che e' il fattorino di ieri sera che non capisco cosa sta facendo, fino a quando suona in casa
"ma avete ordinato da mangiare?"
D : "no non mi sembra" entro in casa e chiedo se qualcuno avesse ordinato del cibo, spiegando chi ci sia alla porta
E : "esco io e vedo cosa vuole"
"Stai attenta che non mi sembra particolarmente a posto"
E: "non apro il cancello mi avvicino e basta"
Torno sul balcone per vedere cosa succede
E : " ciao dimmi"
x : "ciao c'e' Athena?"
E : "No guarda mi spiace e' fuori"
x : "ah ok... posso chiederti di dirle una cosa?"
E : "certo dimmi tutto"
x : "puoi dirle di chiamarmi lei dovrebbe capire"
E : "io glielo dico pero' calcola che e' molto impegnata in questo momento"
x : "si si lo so per il nuovo disco, pero' voglio conoscerla di persona quindi diglielo"
prende il motorino e va via, Eva entra in casa e io la guardo facendogli capire che avevo sentito tutto il discorso
"posso dire che mi sta salendo l'ansia?"
E : "se si ripresenta senti Laura perche' non e' proprio normale come comportamento"
Il pomeriggio lo passiamo sul divano, io l'ho passato a controllare instagram e a sentirmi con il mio manager per smorzare l'ansia dell'uscita del disco che sarebbe uscito a mezzanotte. Verso le nove mi viene un'idea.


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