Capitolo 41

106 5 0
                                    

Il pomeriggio lo passano loro a provare e se di solito io aiuto il Producer a fare uscire la canzone al meglio oggi sono completamente distaccata, ad un tratto mi addormento mi sveglia Eva.
E : "ti vedo attenta"
Dalla mia bocca esce solo un mugugno, dopo di che appoggio la testa sulla sua spalla e riprendo a dormire. Mi sveglio di colpo, fortunatamente se ne accorge solo lei
E : "tutto bene?"
: "si soliti incubi"
E : "ne stai facendo tanti?"
: "no perche' sto evitando di dormire"
Non fa in tempo a ribattere che i ragazzi escono dallo studio, tranne Damiano. Rimaniamo da soli.
D : "thomas mi ha detto che avete parlato"
: "si quindi?"
D : "non volevo che venissi a saperlo da lui"
: "ma forse non ti e' chiaro che non me ne frega un cazzo di quello che fai"
D : "ma possibile che tutte le volte che una persona prova a mostrati un minimo di sentimento tu devi rispondere di merda?"
: "non rispondo di merda ti dico quello che penso e' diverso"
D : "perche' non ammetti che anche tu soffri questa situazione e ci stai di merda?"
Sto per rispondere ma non riesco mi muoiono in gola le parole al contrario delle altre volte e' come se non riuscissi a essere coerente fino alla fine... forse perché' in quello che dico non c'e' niente di coerente.
Sento suonare il telefono, e' Luca, decido di non rispondere e di risedermi dov'ero.
Rimaniamo in silenzio, nessuno parla, mi alzo e raggiungo la porta che pero' non si apre.
V : "per stanotte voi due state qui"
: "non fare minchiate apri la porta"
D : "vic che cazzo dici"
T : "ci vediamo domani"
: " ma che cazzo fate"
Continuo a strattonare la porta fino a quando ormai le braccia mi fanno male.
: " cerca in giro se c'e' un' altra chiave"
D : "ok"
Dopo aver ribaltato praticamente tutto lo studio mi lascio cadere esausta sul divano e lui vedendomi si arrende e fa la stessa cosa.
Il mio telefono ormai si e' spento a causa della mancanza del carica batterie
: " il tuo com'e' messo a carica?"
D : "praticamente si sta spegnendo, sto provando a chiamare ma non risponde nessuno....porca puttana .... Si e' spento"
: "e se dovesse succedere qualcosa? Metti che io o te stiamo male, oppure se magari succede qualcosa a mio fratello e non posso rispondere. E se dovesse capitare come a Venezia che mio parte era riuscito ad uscire di galera?" Sto camminando in maniera frenetica per la stanza, due braccia mi fermano e incrocio i suoi occhi ... sto iniziando a perdere il controllo sull'effetto che mi fa in queste ultime settimane.
D : "perche' devi sempre pensare che succeda una catastrofe, perche' tuo fratello dovrebbe stare male proprio adesso, perche' tuo padre dovrebbe evadere proprio stasera e per quanto riguarda noi due se tu stai male ci sono io e se io sto male ci sei tu"
: "ti fideresti di me?" E' piu' una supplica, ho come la paura della risposta, sono sempre fredda nei suoi confronti e questa cosa mi fa malissimo e questa domanda ce l'avevo in testa ormai da parecchio tempo
D: "certo che mi fido" mi tira verso di se fino a farmi scomparire nelle sue braccia.
D : "dai mettiamo a posto qui e proviamo a creare un letto, mi sa che stanotte la passeremo qui"
Sistemiamo la sala come se fosse una camera da letto e riempiamo il mega divano di cuscini e coperte, tutto insieme e' più' grande di un letto matrimoniale, a una certa vengo stordita da un cuscino che mi si schianta in faccia facendomi perdere l'equilibrio
: "questo non lo dovevi fare"
Ovviamente inizia una guerra di cuscini che dura fino a quando le risate e la stanchezza fisica ci portano a collassare su tutti quei cuscini che ormai erano per terra.


Ho bisogno che viviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora