Capitolo 44

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Durante l'uscita con Luca mi diverto veramente tanto, c'e' un attimo in cui inizio a piangere per quanto sto ridendo ed e' una cosa bellissima, non so da quanto non mi capitava, ho completamente spento i pensieri, mi sento come una ragazza normale, senza problemi senza passato e mantre saliamo in macchina e guardo fuori dal finestrino non riesco a non pensare quanto sarebbe bello in questo momento ricevere un messaggio da mia mamma
"M: camy torni per cena?"
Con questo pensiero mi sale un po' di malinconia.
L : "tutto bene?"
: "si si mi sono persa tra i pensieri" gli sorrido e abbasso il finestrino per sporgere la mano
L : "mi e' venuta un'idea"
: " tipo?"
L : "qui avanti c'e' una distesa di prato mozzafiato con vista sulle montagne e io ho in macchina una bottiglia di spumante, ci fermiamo a prendere qualcosa da mangiare e poi aspettiamo il tramonto... che ne dici?"
: "ci sto, e' un sacco che non mi fermo a mangiare all'aperto"
Entriamo in un locale che incontriamo lungo la strada e prendiamo un vassoio con dei pasticcini salati, una volta sistemata la macchina ci sediamo nel bagagliaio, con la portiera aperta e brindiamo. Senza pensarci faccio una foto al tramonto e poi rimetto il telefono nella borsa per non rovinare il momento. E' tutto magico e perfetto, la vista, lo spumante e noi che parliamo e ridiamo annebbiati dall'alcol.
L : "ti vedo contenta, hai un'altra luce negli occhi"
: "infatti lo sono, sono felice quando succedono queste cose non calcolate o comunque improvvisate, oltre al fatto che ho sempre avuto un debole per picnic o cose simili"
L : " ma davvero se me lo dicevi lo facevamo prima ahah io pensavo che amavi andare nei ristoranti"
Mi scappa una risata
"No assolutamente anzi e' una cosa che non sopporto, amo gli street food e i posti senza troppo casino"
L : "posso farti una domanda" lo dice ridendo quindi capisco che riguarda qualcosa di abbastanza superficiale
"Dimmi"
L : "che fine hanno fatto le rose" io inizio a ridere di gusto quasi rischiando di strozzami
L : "ok non serve che rispondi mi basta" iniziamo a ridere ancora di piu' quando riesco a smettere mi fa male la faccia
: "ok ti racconto com'e' andata perché' e' ancora piu' divertente"
Lui non riesce a stare serio e io devo prendere fiato per iniziare il racconto
: " ero in studio a casa mia e entra Vic con sto mazzo di rose, all'inizio pensavo fosse suo quindi ero stra felice e poi invece mi dice che era per me. Ovviamente come sai a me non piacciono le rose e neanche i gesti troppo romantici quindi appena se n'e' andata ho preso le rose e le ho buttate nel cestino, infatti ti ho mandato la foto adesso che ci penso, quando ho letto il biglietto sono arrivata in fondo e sono morta dal ridere perche' tu gia' lo avevi messo in conto che fine avrebbero fatto quei poveri fiori"
L : "ah e' vero che mi avevi mandato la foto ahah non mi ricordavo piu'"
Passiamo la serata a parlare fino a quando la temperatura inizia ad abbassarsi troppo e decidiamo di tornare a casa, da una parte vorrei passare la notte con lui ma dall'altra ho paura di avere incubi e non essere nella mia stanza potrebbe essere un problema nel momento in cui mi sveglio in preda al panico.
: "mi spiace che sia già' passata la serata"
L : "si, pero' sono contento di com'e' andata, che abbiamo parlato e soprattutto che ti ho vista molto piu' a tuo agio. Poi tanto ne abbiamo di tempo, tu quando sei libera dimmelo che cosi' ci organizziamo e facciamo qualcosa"
Prima di scendere dalla macchina gli lascio un bacio sulle labbra, puro e finalmente sentito anche da parte mia. Ormai sono scesa quando mi accorgo della giacca
: "ah aspetta la tua giacca"
L : "tienila me la ridai la prossima volta, cosi' sono sicuro che ci rivediamo"
Mi viene da ridere e decido di assecondarlo
: "va bene scrivimi quando arrivi"
Mi sorride e dopo che entro in casa sento la macchina partire.
V : "ei"
: "vic mi hai spaventata, cosa fai qui da sola?"
V : " ti stavo aspettando"

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