All'alba del giorno successivo, i due giunsero alle porte di un villaggio vicino. Le prime luci del mattino illuminavano le case, e l'odore del pane appena sfornato deliziava l'olfatto delle persone che uscivano per andare al lavoro. Né Zack né Tom ci erano mai stati in quanto nessuno dei due aveva mai lasciato il proprio villaggio, ma a quanto pareva, per quanto riguardava la struttura erano simili. C'erano le case che costeggiavano la grande strada principale, il panificio, piccoli negozietti e un grande edificio in fondo che probabilmente rappresentava la scuola. Non sarebbe stato particolarmente difficile orientarsi.
Normalmente, la bocca di Tom sì sarebbe allargata in un grande sbadiglio, troppo stanco per continuare a camminare per un'altra giornata intera, ma la preoccupazione di aver lasciato il suo villaggio e l'eccitazione di trovarsi per la prima volta in un posto nuovo avevano cancellato ogni traccia di debolezza. Zack invece, per quanto fosse sorpreso di esser arrivato fin lì da solo, aveva come pensiero principale Oliver. Sapeva che il suo migliore amico si era trasferito in un villaggio irraggiungibile per lui, a meno che non volesse sfidare la sorte e partire senza sapere se dei forestieri l'avrebbero ucciso o meno durante il tragitto. Ma se c'era anche solo una mezza possibilità di rivederlo, di parlare con lui, di capire dove si trovava esattamente... Zack voleva saperlo.
Per questo aveva pensato di fermarsi per un po' di tempo in un villaggio vicino. Non sapeva esattamente come, ma sarebbe stato utile per collezionare qualche informazione in più. E dal momento che ormai il viaggio era iniziato, tanto valeva provarci.
D'altra parte, Tom non sembrava neanche infastidito da quel cambio di programma e anzi, guardava quel villaggio nuovo con occhi spalancati e curiosi. Per quanto fosse simile ai loro rispettivi villaggi, già solo il fatto che si trattava di un luogo in cui non erano mai stati lo rendeva meraviglioso.
"Ti piace questo villaggio?" chiese Zack mentre passeggiavamo per la strada principale. Se mai qualcuno si era chiesto che cosa ci facessero due ragazzini mano nella mano a quell'ora del mattino, nessuno gli fece delle domande.
Tom annuí con la testa.
"È bellissimo"
"Che cosa c'è di bello?"
Tom ci pensò un attimo.
"In realtà non lo so"
"E allora perché dici che è bellissimo?" domandó Zack accennando un sorriso, divertito da quella conversazione. Parlare con Tom lo aiutava a distrarsi un po' e a pensare ad altro, per questo era contento che fosse venuto con lui. Avere qualcuno con cui conversare quando si è da soli e non si sa da che parte andare, è parecchio utile.
"È la prima volta che mi trovo in un posto che non sia il mio villaggio, e questo rende tutto più bello"
"Hai ragione, lo penso anch'io."
I due discuterono per un po' su tutte le cose che accumunavano quel villaggio al loro, ma soprattutto si soffermarono sulle persone e a confrontarsi sui loro modi di vestire.
Se c'erano molti aspetti simili, ce n'erano altrettanti che non avevano mai visto.
I vestiti erano tutti di colori sgargianti, quasi come se tonalità scure come quelle del nero e del marrone non esistessero. Zack e Tom vedevano passarsi davanti cravatte arancioni e gialle, vestiti rosso vivace stretti in vita e che poi si allargavano in una grande gonna, arricchita ancora da un sottogonna bianco brillante, maglioni verdi e sciarpe azzurro cielo. Per quanto ai loro occhi sembrassero stravaganti, avevano il loro fascino.
"Non ho mai visto così tanti colori messi insieme in tutta la mia vita!" aveva esclamato Zack contento. Sembrava che tutti quei colori l'avessero esaltato particolarmente. In effetti però, tonalità così allegre corrispondevano perfettamente alla sua personalità così spontanea e positiva, molto più dei vestiti sbiaditi che aveva addosso.
Assaggiarono un dolce che non avevano mai visto, la gente del posto lo chiamava "il cannolo". Non era altro che una cialda fritta ripiena di crema alla ricotta, ma era assolutamente buonissimo.
Poi trascorsero la mattinata tra un negozio e l'altro, più che altro perché Tom voleva vederli tutti, e per Zack non c'erano problemi.
Entrarono in un negozio d'abbigliamento. Era piccolo, ma la scelta era ampia. C'erano vestiti che coloravano l'intera stanza appesi ai muri e piegati negli scaffali, poi una tenda che probabilmente divideva la sartoria dallo spazio dedicato ai clienti.
Tom si fermò a guardare un vestito azzurro brillante che si apriva in un'ampia gonna a più strati. Tom pensó che era semplicemente stupendo, e che chiunque l'avrebbe indossato sarebbe diventato un'onda del mare o un pezzo di cielo.
"Posso aiutarla?" domandó una gentile signora, probabilmente la proprietaria del negozio, che Tom quando era entrato non aveva notato. Aveva i capelli grigi ordinatamente legati in uno chignon e il viso segnato dall'età, tuttavia era alta e conservava un portamento elegante e grazioso. Tom arrossì. Avrebbe preferito continuare a guardare vestiti indisturbato.
"Stavo solo dando un'occhiata" disse imbarazzato.
"Certo certo, quello è un vestito molto grazioso" spiegó lei accennando un sorriso.
"Vero, non ho mai visto niente di così... particolare" continuò lui guardando ancora una volta il vestito.
"Stavamo solo guardando" si intromise Zack "non siamo mai in questo villaggio ed è la prima volta che vediamo dei vestiti così colorati."
Tom fece un sospiro di sollievo. Almeno lui sarebbe stato in grado di sostenere una conversazione avendo una risposta pronta a qualsiasi cosa.
"Avete ragione anche voi, è una nostra particolarità. Sapete, attorno a quest'usanza c'è dietro una storia"
"Una storia?"
"Sì, una storia. Se volete ve la racconto"
"Se ha tempo sarebbe molto interessante, ma se ha da fare con il negozio non si preoccupi"
"Oh ma figuratevi, le persone vengono nel mio negozio nel tardo pomeriggio quando finiscono di lavorare e hanno il tempo di passare a curiosare un po'. Durante il giorno sto nella sartoria a lavorare a qualche nuovo abito da sola, mi farebbe piacere parlare con qualcuno"
"Allora la ascoltiamo molto volentieri." rispose Zack e sapeva che anche a Tom avrebbe fatto piacere, dunque con la signora si accomodarono dietro al bancone e iniziarono la loro chiacchierata.
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Tom e Zack
FantasyEra una fredda mattinata d'inverno, e Tom se ne stava seduto su una sedia accanto al camino. Fuori nevicava, e i versanti delle montagne erano ricoperti da un manto bianco uniforme. Il calore del fuoco che ardeva sulla legna, era un sollievo per lui...