Capitolo 42

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Si era svegliato convinto di trovarlo al suo fianco, e invece aveva trovato il suo posto completamente vuoto.
Per un attimo sentí una spiacevole sensazione al petto, ma poi pensò che non poteva essere andato tanto lontano, in fin dei conti si trovavano su una barca in mezzo al mare, e che forse era solo uscito a prendere una boccata d'aria fresca.
La signora che stava viaggiando con loro era poco più in là, addormentata. Quando Zack e Tom avevano avuto quel breve momento di intimità lei non c'era ancora, dunque essendosi coricata parecchio tardi doveva essere molto stanca. Cercò di salire le scale senza far rumore, e la luce brillante dei raggi del sole del mattino illuminò immediatamente il suo viso. Venne accolto da Mark che lo salutò con un bel "buongiorno Zack!", e lui ricambiò. Aveva il sorriso stampato sulla faccia e gli occhi iniettati di entusiasmo. Un'allegria che addosso a un adulto, non si sarebbe mai sognato di vedere. Guardando il suo modo di fare, così allegro e spensierato, venne contagiato immediatamente dal suo buon umore, dimenticandosi per un attimo di dove fosse finito il suo amico Tom.
Amico, poi.
Non era tanto sicuro che gli amici si comportassero come avevano fatto loro due quella notte, ma decise di accantonare quel pensiero momentaneamente. Voleva prima mangiare qualcosa, e magari respirare per un po' l'aria salata del mare con il dolce suono dell'acqua in sottofondo, prima di tormentarsi con altri dubbi celati in fondo alla sua anima.
"Se stai cercando Tom si trova sul retro della barca. Gli avevo detto che oggi saremmo passati sulle acque dei pesci colorati, e lui era così emozionato che si è alzato prestissimo."
"Acque dei pesci colorati?"
"Vai da Tom, sarà ben contento di spiegartelo lui stesso" gli disse, e lo congedò educatamente con un sorriso. Era molto indaffarato, e Zack decise di andare da Tom.
Svoltò l'angolo, e come aveva detto il pescatore si trovava sul retro, con il viso rivolto verso il mare. In braccio teneva pure un bambino, che Zack ricordò essere il figlio della signora che aveva trovato addormentata al suo risveglio.
Avrebbe voluto avvicinarsi piano piano, senza che la sua presenza venisse troppo notata, ma gli altri pescatori benché indaffarati lo salutarono tutti con discreto entusiasmo, e Tom si girò a guardarlo. Teneva gli occhi bassi, e aveva le guance arrossate.
"Buongiorno Tom" disse Zack accennando un sorriso. Tom era imbarazzato, ma lui avrebbe fatto del suo meglio per farlo sentire tranquillo e sereno.
"Buongiorno" rispose il più timido, quasi a nascondere il viso dietro al bambino che teneva in braccio.
"Buongiorno anche a te" disse al piccolo, e con un gesto rapido e delicato gli stuzzicò il collo con le dita, e il bambino scoppiò a ridere agitandosi tra le braccia di Tom.
Poco dopo si svegliò anche la donna, che riprese il bambino ringraziando Tom di cuore.
Zack fece colazione con una fetta di pane dolce che Tom aveva tenuto da parte per lui, anche se gliela diede cercando di non incontrare il suo sguardo.
"Ho incontrato Mark poco fa, mi ha detto che oggi saremmo passati davanti alle acque dei pesci colorati, mi era sembrato molto entusiasta ma non ho voluto allungare il discorso con varie domande, sembrava già alquanto impegnato."
"Sì, mi ha detto che una volta superate queste acque arriveremo nelle vicinanze del secondo territorio, e qui ci saranno dei pesci in particolare che hanno intenzione di prendere."
"Ecco perché sono tutti così allegri."
"Sì, Mark mi ha detto anche che sono dei pesci che si mostrano soprattutto durante l'ora di pranzo, quindi sono sicuri di beccarne in abbondanza."
"E le acque dei pesci colorati invece? Non ho ancora capito che cosa sono."
"Oh, niente di così complicato. Ci stiamo navigando adesso. Sono delle acque molto profonde, e ogni tanto capita di vedere dei pesci grandissimi salire a galla."
"E tu ne hai già visto qualcuno?"
Tom spalancò gli occhi per la gioia.
"Sì!" Esclamò allegramente, quasi come se tutto l'imbarazzo provato poco prima fosse ormai solo un lontano ricordo.
"Stamattina presto sono saliti a galla due pesci bellissimi! Uno era tutto bianco con delle macchie rosso brillante, mentre l'altro era tutto arancione con le pinne gialle!"
Zack sorrise. Avrebbe tanto voluto prendergli il viso e baciarlo. Così, senza preavviso.
"Poi si è svegliato anche il figlio della signora, e non sapeva che cosa fare perché la madre stava ancora dormendo, così mi sono offerto di tenerlo io e abbiamo visto i pesci insieme, fino a quando non sono tornati giù nelle profondità del mare."
"Un bello spettacolo allora."
"Peccato che ora non ne abbia visti degli altri. Erano meravigliosi!"
I due restarono affacciati a guardare il mare in silenzio, per un po'.
Sentivano movimento dietro di loro, e i pescatori che preparavano le reti per la pesca. Erano delle reti speciali, molto più pesanti di quelle normali, e per tradizione intrecciate a mano da ciascuno di loro.
Mark aveva detto che se si sarebbero impegnati tutti insieme per fare la rete, la pesca sarebbe stata abbondante.
Era pura superstizione in realtà, ma a tutti piaceva mostrare il loro lavoro con orgoglio.
A breve sarebbero entrati nelle acque del territorio due, e avrebbero potuto utilizzarle.
Tom cominciava a demoralizzarsi, perché oltre ai due pesci descritti in precedenza non me aveva visto nessun altro, ma proprio mentre fece per voltarsi e cercare un posto comodo in cui sedersi, Zack spalancò gli occhi e lo strattonò leggermente, in preda ad una strana euforia improvvisa.
Tre pesci enormi stavano nuotando ai lati della barca. Erano grandi quanto una balena, se non leggermente di più.
Il primo era ricoperto di squame verdi brillanti, che ricordavano quasi le foglie rigogliose degli alberi durante le fresche mattine di primavera, il secondo aveva le pinne azzurre, che muovendosi avanti e indietro osavano confondersi con le onde omogenee del mare. Seguivano armoniosamente i suoi ritmi, con calma, senza fretta, quasi come se fossero una gonna leggera di seta, svolazzante in un pomeriggio estivo ventilato. L'ultimo invece, somigliava a quello che Tom aveva visto prima: rosso brillante, con delle macchie bianche dipinte sul dorso.
Zack aveva sentito che erano meravigliosi, Tom gliel'aveva detto con un'enfasi che inizialmente gli era parsa quasi esagerata, ma delle creature simili... mai aveva osato immaginarsele.
Erano un qualcosa di straordinario.
Se qualcuno gliel'avesse chiesto, sarebbe stato incapace di trovare le parole adatte. Una meraviglia del genere era un concetto che poteva essere compreso soltanto vivendolo. Ogni descrizione sembrava minima, riduttiva, inadatta.
Tom gli lanciò un'occhiata, tanto per vedere quale fosse la reazione dell'amico che guardava quelle creature straordinarie per la prima volta, ma Zack era così preso da non rendersene neanche conto.
Guardava i pesci nuotare nelle acque cristalline che andavano pian piano a confondersi nei punti più illuminati dal sole, come acquerelli su un foglio bianco e anonimo. Il bambino corse fino al bordo della barca, con la madre dietro che riusciva appena a stare al suo passo veloce, e abbracciò la gamba di Tom. Lui lo prese in braccio e insieme a Mark che li aveva raggiunti da poco, guardarono quello spettacolo indimenticabile.

Tom e ZackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora