capitolo 78

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"sono bei momenti della vita che non tornano più"
"alcuni ricordi si possono ripetere" disse avvicinandosi ancora, sapevo cosa voleva fare ma a questo punto non mi interessava più, la causa che seguivo, il motivo per cui avevamo discusso improvvisamente non mi ricordavo neanche più, l'unica cosa a cui pensavo era la sensazione del suo respiro così vicino da poterlo sentire di nuovo sulla pelle, i miei vestiti che stavano assorbendo con tutte le loro forze il suo profumo, che non avevo mai sentito a nessuno, lui profumava di Nunzio e nessun'altro era come lui, lui era unico, speciale, ed è dannatamente facile amare e desiderare una cosa speciale

lui era lì così vicino da poterlo sfiorare, una cosa irraggiungibile, e come ogni cosa definita in questo modo è desiderata, ogni singola cellula del mio corpo desiderava averlo affianco, ogni singola briciola della mia anima voleva rivivere quei ricordi, ricordi nuovi da aggiungere alla cartella dei momenti belli, non ricordi già vissuti.
mi era così vicino che pensavo che riuscisse a sentire le palpitazioni del mio cuore che erano aumentate a dismisura da quando si era avvicinato.
mi guardava intensamente negli occhi
"perchè non lo ammetti?" mi chiese
"cosa?" lui fece un sorriso ma non spostò neanche di un millimetro il suo sguardo da me. e come un sussurro pronunciò
" che sei innamorata di me.
che provi qualcosa per me,
non negarlo angelo sò che è così,
lo sento..."
fui io a spostare lo sguardo, mi guardava così intensamente che pensavo riuscisse a leggermi l'anima, lui aveva capito, lui sapeva, lui non aveva bisogno che io parlassi lui mi capiva con un singolo sguardo... ed era questo che mi mancava.

i polpastrelli delle sue dita afferrarono il mio mento obbligandomi a girarmi e guardarlo negli occhi, lui sorrise
"ho sempre adorato i tuoi occhioni..."
"perchè?"
"anche se menti loro rivelano le tue vere intenzioni... sono lo specchio  che mostra la tua anima "
rimanemmo a guardarci per qualche attimo poi lui continuò
"non hai risposto alla mia domanda"
mi aveva chiesto come stavo, così in modo diretto appena si era seduto
"bhe tu non rispondi a nessuna delle mie... non ti degni nemmeno di dirmi ciao"
"ciao... ora tocca a te "
"quel'era la domanda?"
lui si avvicinò ancora, sentivo il suo respiro sulle mie labbra umide, non riuscivo a pensare, la sua vicinanza mi dava alla testa
"come stai?" mi richiese
"bene..."
"tocca a te fare una domanda" sussurò
io non dissi nulla , l'unica cosa a cui pensavo era il suo respiro sulla mia pelle e alla sensazione che mi procurava
"siete come una droga per me... come se fossi la mia qualità preferita di eroina... non riesco a starti lontano, mi sento molto protettivo verso di te..."

a quel punto fece finalmente la cosa che mi aspettavo, l'unico finale degno della nostra vicinanza, si avvicinò ancora e ancora, fino a quando i nostri nasi non si toccarono come facevano una volta, sembrava un ricordo talmente lontano che non pensavo neanche di averlo vissuto, come se tutto fosse frutto di una storia, una storia in cui non c'era un finale scritto.

angelo dagli occhi scuri || Nunzio amici21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora