capitolo 77

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erano passati 7 giorni 15 ore 33 minuti e 12, 13, 14... secondi da quando avevamo litigato la prima volta.
ma erano passate neanche 24 ore da quando lui aveva detto quella frase
"tu sei mia angelo " non riuscivo a pensare ad altro, la mia mente era invase e occupata solamente da quella frase pronunciata dalle sue labbra, e dalla vibrazione delle sue corde vocali.
ero totalmente e incondizionatamente inebriata dal pensiero continuo del sapore delle sue labbra anche se cercavo di distrarmi con qualsiasi altra cosa ma era completamente inutile perchè continuavo a pensare a lui.

Albe mi era venuto a comunicare che Nunzio gli aveva chiesto come stavo, e lui non aveva risposto.

ora ero seduta fuori, mentre gli altri erano sulle scalinate che litigavano su un guanto di sfida tra sere e carola, la cosa non mi interessava, quindi ero qui fuori senza far nulla, avvolta dal silenzio fino a quando la porta si aprì
rivelando la figura di una persona.

nunzio si sedette di fianco a me, non mi guardò all'inizio ma poi iniziò a farlo intensamente, quasi da mettermi a disagio, ma sapevo che era la sua intenzione e quindi cercai di sembrare rilassata, io non mi voltai a guardarlo.

"come va?" mi chiese
"albe non ti ha detto abbastanza?" gli dissi voltandomi per la prima volta
lui rise
"te lo ha detto"
"già" c'era un imbarazzo che tra noi non c'era mai stato, e mi dispiaceva, ma non potevo fare a meno di guardare le sue labbra e ripensare al sapere che avevano, che stava svanendo dai miei ricordi.
"la nostra coreografia sta venendo bene" disse
"credo di sì..." ero impegnata a guardare altro
"a che pensi?" mi chiese guardandomi più intensamente negli occhi, ma come glielo spiegavo
" a cosa penso?" chiesi per essere sicura, lui annuì
"ai ricordi"
lui si avvicinò " perchè pensi ai ricordi angelo?"
"sono bei momenti della vita che non tornano più"
"alcuni ricordi si possono ripetere" disse avvicinandosi ancora, sapevo cosa voleva fare ma a questo punto non mi interessava più, la causa che seguivo, il motivo per cui avevamo discusso improvvisamente non mi ricordavo neanche più, l'unica cosa a cui pensavo era la sensazione del suo respiro così vicino da poterlo sentire di nuovo sulla pelle, i miei vestiti che stavano assorbendo con tutte le loro forze il suo profumo, che non avevo mai sentito a nessuno, lui profumava di Nunzio e nessun'altro era come lui, lui era unico, speciale, ed è dannatamente facile amare e desiderare una cosa speciale

angelo dagli occhi scuri || Nunzio amici21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora