Restai sulla mia seggiola a giocare con un peluche, mentre Rebecca mangiava il suo piatto di minestrone. Poi, quando anche lei ebbe finito e lavato i piatti, mi fece scendere. Restai per un secondo seduta con le gambe incrociate domandandomi cosa dovessi fare. "Andiamo bimba, dobbiamo cambiarci per andare a fare la nanna." Per un attimo mi si raggelò il sangue. Il pannolino era ancora asciutto come appena messo; se non avessi fatto la pipì probabilmente sarebbe successo di nuovo un incidente anche con quello super assorbente e quindi mi concentrai il più possibile per farla a tutti i costi. "Devo venirti a prendere?" mi chiese tornando indietro e avvicinandosi a dove mi ero seduta. Non potevo risponderle, dovevo assolutamente farla. "E va bene...ma poi la schiena della mamma non ti ringrazierà di certo." disse prendendomi in braccio e mettendo le mani proprio sotto il pannolino. Ero davvero tanto in imbarazzo, come avrei fatto pipì adesso? Eppure c'ero quasi riuscita in cucina, bastava solo un altro piccolo sforzo. Alla fine, dopo essere entrate in bagno la sentii uscire silenziosa e rapida. "Mi sa che qualcuno ha fatto la pipì." sussurrò Rebecca poggiandomi sul fasciatoio con un enorme sorriso. "Una brava bimba che ascolta la sua mamma." disse dandomi un bacio sulla guancia. Mi tolse la maglietta e cambiò nel frattempo il pannolino bagnato, lasciandomi per qualche istante totalmente nuda. Mi fece indossare un body rosa con dei cuoricini colorati e poi mi tolse la calze, sostituendole con quelle morbide di spugna. "Siamo pronte." disse lei mentre mi faceva sedere. Io mi misi a muovere le mani come fanno i bimbi per essere presi in braccio e lei, senza nemmeno chiedermi cosa volessi, capì all'istante. Così mi prese e mi portò verso la mia camera, dove il letto era stato rifatto e profumava di pulito. "Buon riposino." mi sussurrò accarezzandomi i capelli prima di abbassare le tapparelle. Mi addormentai praticamente subito, senza rendermi nemmeno conto che Rebecca era uscita dalla stanza. Mi venne poi a svegliare dopo un'oretta circa, con un bacio sulla fronte ed io ne fui contentissima, tanto che mi misi a saltare sul letto. "Ehi piano piano piano, così ti farai male e poi romperai il letto se continui a saltare in quel modo." mi sedetti immediatamente, mettendo le mani sopra le gambe incrociate. Abbassai lo sguardo e sussurrai appena "Scusa mamy...". Lei si avvicinò silenziosa al letto, sedendosi proprio di fronte a me. "Non sono arrabbiata tesoro. Voglio solo che stai attenta a quello che fai." Mi diede un abbraccio, stringendomi più forte che poteva, ed io mi sentii a casa. Ovviamente dopo il pisolino pomeridiano non poteva che esserci la merenda. Mi misi a gattonare fino in cucina, dove Rebecca sembrava decisa a volermi rendere felice. Mi fece accomodare sulle sue gambe e mi mise il bavaglino giallo a fiori; poi mi mostrò un piattino con sopra un panino ripieno. Inizialmente speravo fosse cioccolata e non stavo davvero nella pelle, ma appena lo presi in mano mi accorsi subito che era marmellata di albicocche. "Ma non è cioccolata." dissi delusa, ma finalmente senza ciuccio. "Amore la cioccolata è meglio di no." mi disse accarezzandomi la schiena. "Sei già troppo agitata di tuo oggi. Adesso mangia che poi andiamo insieme a vedere un bel film." Mi lasciò libera di addentare il panino da sola, anche se ammetto che l'avrei gustato di più con il cioccolato, ma mi accontentati e cercai di evitare la marmellata. Cercai così di mangiare quasi o solo il pane, ma il mio piano malefico ovviamente si ritorse contro di me, tanto che mi sporcai viso e body con quella in eccesso che cadeva. Mi diede poi il mio biberon di acqua ed io non esitai un secondo ad attaccarmi alla tettarella. "Mi sa che questa bimba ora ha proprio bisogno di un bel bagnetto." mi disse quando ebbi finito tutto quanto. Mi mise a terra dopo avermi pulito le mani ed io la seguii fino al bagno. La guardai mentre riempiva la vasca con acqua calda e bagnoschiuma, immergendovi qualche gioco sonoro. Mi prese così in braccio e mi poggiò sul cassettone per togliermi tutto quello che avevo addosso. Con mia grande sorpresa e stupore mi resi conto che avevo fatto pipì senza nemmeno accorgermene e me ne vergognai un po'. Rebecca sembrava, invece, molto più entusiasta della cosa e ne gioì quasi. Mi fece scivolare lentamente nell'acqua ed io mi persi a giocare con le tartarughe di gomma, mentre lei mi massaggiava i capelli e mi lavava per bene. Cercai di schizzarla, ma il suo sguardo fulminante mi fece raggelare il sangue nelle vene e quindi evitai di riprovarci una seconda volta. Soddisfatta del suo operato, mi fece uscire e mi mise addosso l'accappatoio disegnato, facendomi sedere sullo sgabello di fronte allo specchio, per asciugarmi i capelli. Quando furono ben asciutti, li raccolse in una coda alta e poi mi portò di nuovo sul fascistoio per mettermi un pannolino e la mia maglietta da "cattiva Baby". Un po' la odiavo, io ero brava come bimba e quella maglia non mi rappresentava per niente. Anche se mi lasciò di nuovo senza body o pantaloncini non ci feci più di tanto caso, presa com'ero dalle sue espressioni buffe. "Bene tesoro adesso, visto che anche la mamma è stanca, andiamo sul divano a vederci il film che ti ho promesso prima. Va bene?" Mi fece scendere in fretta ed io gattonai il più velocemente possibile verso il divano. Salii e mi misi nel mezzo con le gambe incrociate, mentre lei cercava il telecomando per far partite Spirit. Era uno dei miei cartoni preferiti, di certo sarei stata in silenzio e non mi sarei distratta neanche un secondo. Rebecca si mise poi vicino a me e mi guardò un secondo; restai a fissarla cercando di capire cosa volesse. Quando mi fece segno di appoggiarmi alle sue gambe, non esitai e mi stesi con il volto verso la tv. Si mise a coccolarmi un po', accarezzandomi dolcemente la schiena e di tanto in tanto la testa. Restammo così finché il film non finì, per spostarci poi in cucina. Rebecca aveva intenzione di preparami una scaloppina di vitello con gli spinaci, ma non potendole essere utile, mi diede il mio libro da colorare. Quando poi tutto fu cotto, mi sistemò per la cena, avvicinando la mia sedia alla sua, così che potesse imboccarmi meglio. Anche se trovavo il tutto un po' inutile visto che ero in grado di farlo benissimo da sola, mangiai senza dire una parola, sorridendo ogni qual volta Rebecca mi diceva che ero bravissima. Mi concesse un po' di autonomia solo con il pane, così che lei potesse mangiare la sua porzione in pace. Mi lasciò andare in soggiorno solo quando ebbi finito tutto quanto, ripulendomi però prima la faccia e le mani, oltre che la maglietta dalle briciole. Giocai con le costruzioni che sembravano chiamare il mio nome, tornando dalla mia mamma di tanto in tanto per mostrarle le mie creazioni. Quando anche la cucina fu sistemata per benino, Rebecca tornò in soggiorno da me. Si stese sul divano per rilassarsi un po' ed io ne approfittai per mettermi sopra di lei e abbracciarla. Mi piaceva essere il suo koala e anche a lei non dispiaceva coccolarmi di tanto in tanto. Verso le 22, dopo aver ascoltato della musica rilassante, mi portò in bagno per prepararmi alla notte. "Hai fatto la pipì?" mi chiese prima di aprire il pannolino. "Shi..." dissi piano io, coprendomi gli occhi. Così mi cambiò, mettendomene uno con i pesciolini e mi sfilò la maglia, ormai sporca, per mettermi il pigiama intero a unicorno. "Forza corri a letto." mi disse concedendomi di camminare, ed io andai alla svelta in camera ma senza esagerare. Non volevo giocarmi quella possibilità. Mi infilai sotto le coperte e aspettai con ansia che mi venisse a dare la buonanotte con un bacio.
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I want to be your baby
RandomGiulia e Rebecca sono due ragazze ventunenni, conosciutesi per caso quando si sono trasferite a Firenze per frequentare la facoltà di lettere. Hanno affittato due camere nello stesso appartamento e nonostante all'inizio non potessero compatirsi, ora...