"Forza Giulia, saluta." mi incitò Rebe con una pacca sul sedere. "C-cc-ci-ciao Emma..." dissi a dir poco imbarazzata, con il viso ustionante e gli occhi bassi. "Ciao Giuly, hai dormito bene?" mi chiese sorridendo, con un'espressione serena. "Non è sempre così timida, vero Giulia? Rispondi alla tata." disse Rebe guardandomi sorridendo. "Bene bene...grazie." sussurrai vergognandomi come mai avevo fatto in vita mia. Non stavo davvero capendo nulla, mi chiedevo se tutto ciò fosse la realtà o solo un brutto sogno, frutto della mia immaginazione. Sembravano entrambe così serene e tranquille, mentre il mio cuore voleva quasi esplodere. "Siediti lì." mi sussurrò Rebecca, indicando il tappeto. Ubbidii e mi andai a sedere proprio di fronte ad Emma, mentre Rebe andava in cucina per prendere una ciotolina con alcuni biscotti al cioccolato. "Sai Giulia, dovrei essere arrabbiata con te visto che non mi hai avvisata che avremo avuto ospiti, ma devo dire che questa volta ne sono quasi felice. Mentre dormivi io ed Emma abbiamo avuto modo di parlare molto di te." Purtroppo immaginavo che cosa si fossero dette senza di me e mi stupiva davvero molto il fatto che Emma non fosse scappata a gambe levate. Mi metteva in agitazione non sapere la sua idea a riguardo: cosa avrebbe pensato di me ora che sapeva che non si trattava solo di un gioco o di un costume per una festa? "Rebecca mi ha detto che ogni tanto succede che abbiate bisogno di attenzioni e credo sia una cosa normalissima. Non voglio giudicare, anzi ad essere sincera sarebbe bello provare una volta, giusto per capire come ci si sente." Sgranai gli occhi, strozzandomi quasi con il biscotto che avevo in bocca. "Infatti io ed Emma pensavamo che qualora fosse necessario ed io non ci fossi, potrebbe farti da baby-sitter proprio lei." Mi dimenticai di respirare per un attimo. "Co-co-cosa? Emma baby-sitter?" Perché Rebecca mi faceva questo? "Non sei d'accordo?" mi domandò Emma quasi delusa. "Credo sarebbe utile a tutte quante. Io potrei uscire serenamente se dovesse capitare, tu non rimarresti sola ed Emma potrebbe fare un po' di pratica. Lo sai meglio di me che ama i bimbi e che sta studiando proprio per questo." Volevo solo morire. "Senza contare il fatto che se Emma vorrà potrà anche farti compagnia e giocare con te." Oh magnifico pensai, due Baby al posto di una per lei e due Mamy a sorvegliarmi. Una non bastava forse? Non era già sufficiente che fosse Rebe ad occuparsi di me? Ancora mi sentivo a disagio in alcuni momenti e il fatto che Emma mi piacesse poteva solo che mettermi ancor di più in imbarazzo. "Io non credo che..." cercai di dire ma fui interrotta da Emma "Sarà divertente Giuly, ne sono sicura." disse guardando me e poi Rebecca. "Beh perché non proviamo subito? Che ne dici di cambiare la Baby, Emma?" le chiese guardandomi con un sorrisetto soddisfatto. "Mi piacerebbe molto." disse Emma guardandomi con gli occhi che luccicavano. "No!" gridai nascondendomi sotto il tavolino del soggiorno. "Giulia cosa hai appena detto?" mi chiese Rebecca alzando un po' la voce. "Scusala, non è mai così impertinente o maleducata." Non mi sarei lasciata cambiare da Emma, non lo avrei permesso, nemmeno sotto tortura avrei ceduto. "Io non voglio farmi cambiare da Emma." dissi incrociando le braccia. "Giulia stai facendo del male ad Emma. Ti do tempo tre secondi per uscire e chiedere scusa. Se non lo fai e non ti lasci cambiare ti aspetterà una bella punizione." Sapevo che la stavo sfidando, ma lei mi chiedeva qualcosa che per me era davvero inconcepibile. "1...2...3! Giulia vieni fuori." disse lei proprio di fronte a me con le mani sui fianchi. Uscii silenziosa con la testa bassa, attendendo il mio destino. Non avrei chiesto scusa ad Emma, avevo solo espresso la mia idea. "Emma ti dispiacerebbe prendere sulle tue ginocchia Giulia?" Mi prese in braccio e si sistemò di nuovo sul divano, mettendomi a pancia in giù sulle sue gambe. "Vedi Emma, non avrei voluto che la tua esperienza iniziasse così, ma quando Giulia mi fa arrabbiare o meglio disubbidisce, deve essere punita. Voglio che la sculacci dieci volte e che lei conti ad alta voce per te. Dopo di che andremo in bagno per il cambio pannolino." In ogni caso Emma avrebbe fatto il suo dovere ed io mi ero beccata una stupidissima punizione per nulla, perché Rebecca era irremovibile. Emma mi slacciò il body e mi sfilò il pannolino, lasciandomi il sedere completamente scoperto. Passò prima una mano sulla mia chiappa, con dei movimenti circolari, dandomi degli schiaffi che divennero sempre più forti e mi fecero scendere alcune lacrime. La mia voce era rotta, non tanto per quello che stava facendo Emma, ma per il fatto che Rebecca si fosse ostinata. Dopo quelle sculacciate, Emma mi portò con una manina fino al bagno dove Rebecca le mostrò tutto il necessario per potermi cambiare al meglio. Stare a gambe aperte davanti a lei sarebbe stato piacevole se non mi avesse dovuta trattare come una Baby. Ero imbarazzata e arrabbiata, delusa e rattristata dal comportamento di entrambe. Non vedevo l'ora che Emma se ne andasse per parlare con Rebecca, da sole a quattr'occhi. Aveva continuato a fare di testa sua senza considerare quello che le stavo dicendo.
STAI LEGGENDO
I want to be your baby
RandomGiulia e Rebecca sono due ragazze ventunenni, conosciutesi per caso quando si sono trasferite a Firenze per frequentare la facoltà di lettere. Hanno affittato due camere nello stesso appartamento e nonostante all'inizio non potessero compatirsi, ora...