La mattina dopo mi svegliai con i primi raggi del sole e il vento che entrava prepotente dalla finestra, muovendo le lunghe e bianche tende di lino. Mi stropicciai gli occhi, rendendomi conto che stava iniziando la mia prima giornata da Mamy in vacanza. Visto che le ragazze ancora dormivano, scesi al bar sotto casa e presi tre brioches al cioccolato. Rientrata, scaldai il latte per i cappuccini e preparai la caffetteria. Dopodiché andai nella camera di Emma; rispetto a Rebe lei dormiva molto meno e si svegliava più facilmente. "Emma, tesoro." le dissi scuotendola appena. Lei si rigirò verso di me, aprendo gli occhi quasi immediatamente. "Giulia..." disse lei cercando di darmi un bacio, ma io la fermai in tempo. "No no tesoro, sono la Mamy, ricordi?" Facendo il broncio si alzò dal letto, così che potessi sistemarlo per il cambio. Si buttò di nuovo su di esso, ma questa volta con le gambe rivolte verso di me. Le tolsi il pannolino sporco e gliene misi uno pulito, con sopra un costume tutto colorato e il top a fascia. Era molto imbarazzante come cosa, visto che il pannolino gonfiava di parecchio la parte sottostante. In ogni caso, le infilai anche un abitino corto di pizzo nero e la portai per mano in camera di Rebecca. "Beka, stellina...sveglia." le dissi dandole un bacio sulla fronte. Lei iniziò a dimenarsi per il letto, portandosi le lenzuola sopra il viso. "Rebecca se non ti svegli non possiamo andare al mare." Alla fine, dopo qualche minuto, buttò il lenzuolo in fondo al letto e si alzò, sedendosi accanto ad Emma. Sistemai le lenzuola e picchiettando sul materasso, la incitai a stendersi. Rebecca aveva il pannolino davvero pieno e gonfio, ma lo avevo immaginato visto quanto alcol aveva bevuto la sera prima. Un classico. Le misi un pannolino pulito che, esattamente come quello di Emma, poteva essere usato anche in acqua. Dopo averglielo messo le infilai un costume rosa con i glitter, ridendo molto per come le stava con il pannolino addosso. Sembravano due paperelle le mie Baby vestite così. Le misi addosso anche un paio di pantaloncini neri e una maglietta bianca senza maniche. Una volta vestite e pulite le portai, mano nella mano, in cucina, dove si sedettero ed io potei dare loro una brioche e un biberon pieno di latte e caffè. Dopo colazione pettinai entrambe per la spiaggia: Emma con una treccia e Rebecca con uno chignon altro. "Ora bimbe si va al mare." dissi io tutta contenta con la mia borsa azzurra e blu. "Mamy..." iniziò però a protestare Rebe "Dobbiamo proprio andare fuori con il pannolino?" Sapevo bene che non voleva uscire in quelle condizioni, ma non si poteva fare diversamente. In più il nostro ombrellone era isolato e in quello stabilimento non c'era una gran folla. "Sì, tesoro." dissi aprendo la porta. "Andiamo." continuai a dire mentre Emma usciva silenziosa, saltellando come un grillo. Rebecca era però ferma in mezzo al soggiorno, come se non avesse sentito le mie parole. "Rebeeeee..." dissi prima di perdere la pazienza. "E va bene!" sbuffò lei uscendo. "Ora datevi la manina." dissi mentre le tenevo d'occhio da dietro. Una volta arrivate al nostro ombrellone misi ad entrambe la crema solare. "Mamy questa crema non mi piace è appiccicosa. Non si può fare senza?" Emma aveva la pelle sensibile come quella di Rebe. "No. E tu Rebecca vieni qui. Ti sei già scottata la schiena a sufficienza." Una volta pronte diedi loro due secchielli con palette, rastrelli e formine, così che potessero giocare tranquillamente sedute sui loro teli. Io mi rilassai un po' sul lettino, sentendo di tanto in tanto qualche sbuffo. "Mamy..." Di nuovo, pensai, ci risiamo. "Dimmi Rebecca." le risposi alzando gli occhiali da sole. "Emma mi butta la sabbia sul telo." Le guardai un attimo. "Emma non è abbastanza grande la spiaggia?" Emergenza rientrata, pensai, ma dopo nemmeno dieci minuti eccole di nuovo. "Mamy! Rebecca mi picchia la paletta sulla testa." Santo cielo che pazienza. "Rebecca lascia in pace Emma. Se continuerete così non vi lascerò fare il bagno." Si guardarono per un secondo entrambe, gridando poi insieme "Quando andiamo a fare il bagno?". Alzai il giornale, ignorandole; speravo si rimettessero a giocare e la smettessero per qualche minuto di litigare. Dopo un paio di ore permisi ad entrambe di tuffarsi in acqua: Emma con i braccioli e Rebecca nel canotto azzurro con i cavallucci marini. Era molto divertente vedere quanto fosse semplice metterle in imbarazzo. "Rebecca attenta un'onda anomala." dissi schizzandola. Lei mi mise subito il broncio, incrociando le braccia. "Non mi piace quando fai così..." disse singhiozzando. "Rebecca non piangere stiamo giocando dai." Rimaneva permalosa anche in vacanza. "Emma non ti allontanare troppo, resta vicina." ripetevo mentre sbatteva i piedi per nuotare. Dopo il bagno cambiai ad entrambe il pannolino ormai zuppo, vedendo le loro espressioni alquanto imbarazzate visto che eravamo in un luogo pubblico, anche se ben nascoste. Verso mezzogiorno e mezzo le feci sedere all'ombra, per dare loro una vaschetta con dentro del riso venere con delle verdure bollite, il tutto preparato ovviamente mentre dormivano. Lasciai che bevessero l'acqua dai loro biberon e concessi ad entrambe di mangiare una fetta di anguria. Dopo pranzo le feci stendere sul lettino, una accanto all'altra e le coccolai così che potessero dormire. Finalmente potevo rilassanti anche io, sentendo solo il rumore delle onde del mare. A svegliare Emma fu però Rebecca, con una prepotente manata in pieno volto; stava sognando e non si era resa conto di quello che stava facendo. Presi in braccio Emma, coccolandola perché smettesse di piangere. "Su su Emma, ora basta. Se smetti di piangere ti dico la sorpresa a cui ho pensato." A quelle parole gli occhi di entrambe iniziarono a luccicare. "Lo volete il gelato?" Si misero a saltare tutte entusiaste e così portai ad entrambe una coppetta con fior di latte e cioccolato. Era stata una lunga giornata, ma non era ancora finita. Rientrate a casa ci aspettava la doccia, ecco perché le infilai in quella grande, così da ottimizzare i tempi. Un pannolino pulito a testa e una maglietta della Marvel per Rebecca e una della Disney per Emma ed il gioco era fatto.
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I want to be your baby
RandomGiulia e Rebecca sono due ragazze ventunenni, conosciutesi per caso quando si sono trasferite a Firenze per frequentare la facoltà di lettere. Hanno affittato due camere nello stesso appartamento e nonostante all'inizio non potessero compatirsi, ora...