Dopo pranzo mi dedicai solamente a Rebe: giocai assieme a lei con le costruzioni, finché non fu ora di dormire. Rebecca aveva bisogno di fare il suo riposino ed io di farmi un lungo bagno caldo. La portai nella sua camera e rimasi vicino a lei, accarezzandole un braccio, mentre succhiava il suo ciuccetto arancione. Si addormentò dopo una buona mezz'ora, tanto che stavo per quasi per crollare anche io assieme a lei. Mi concessi qualche momento di relax, guardando anche un paio di episodi della serie che avevo iniziato qualche settimana prima. Lasciai dormire Rebecca fino alle 16, andando poi a svegliarla con la scusa di fare merenda. Non aveva alcuna intenzione di camminare e di seguirmi, quindi la presi in braccio e la portai fino alla cucina, con la sua testa nell'incavo della mia spalla. La feci sedere sulla seggiola e le diedi un piattino con i nostri biscotti ed un biberon di the caldo. Mangiai assieme a lei un biscottino, bevendo da una delle tazze che avevamo comprato negli anni di convivenza universitaria. Rebecca sembrava essere ancora abbastanza assonnata, così le proposi qualcosa di diverso dal solito. "Stellina vuoi che prendiamo il tappetino sonoro?" le chiesi mentre sgranocchiava ancora un biscotto. "Mmmh mmmh." disse lei scuotendo la testa. "Sei sicura? È morbido, suona e ci sono anche le farfalline che volano." le dissi, riuscendo finalmente a convincerla. "Ok va bene."
Una volta in soggiorno sistemai il tappetino con l'arco e le farfalle al centro della stanza, così che Rebe potesse giocarci mentre leggevo un libro seduta sul divano. Si sistemò accanto al gioco, fissandolo per qualche secondo. Sfiorava le farfalle sospese, dondolandole delicatamente con una mano. "Stenditi stellina, è morbido." le dissi, mettendomi accanto a lei e toccando un fiorellino che suonava grazie a dei campanelli. Rebe si stese inizialmente a pancia in giù, giocando con le decorazioni che suonavano. La lasciai sola, mettendomi sul divano per lasciarla entrare nel suo head space. La vidi dopo qualche minuto a pancia in su, mentre giocava con le farfalle e blaterava qualcosa con un filo di voce. Mi faceva sorridere e molta tenerezza. Dopo un po' si venne a sedere vicino a me, mettendomi una mano sulla coscia. "Giochiamo ai videogiochi?" mi chiese con gli occhi da cerbiatta, ed io la accontentai prendendo i joystick che stavano sul tavolino. Sapevo che Rebecca era forte, ma speravo che non mi stracciasse brutalmente, almeno per una volta. Se c'era una cosa che ci contraddistingueva era la competitività che si creava ogni volta che giocavamo ad un qualsiasi gioco. Il problema è che non sapevo perdere e questo mi destabilizzava emotivamente e mentalmente; la maggior parte delle volte smettevo di parlarle per qualche ora. Rebecca sapeva bene che era un mio punto debole ed ogni occasione era buona. In ogni caso, quel pomeriggio Rebe sembrava davvero in forma e a nulla erano serviti i miei sforzi. "Oh dai però, non è giustooooo!" protestai spartendo le braccia sulle gambe. "Non gioco più con te." aggiunsi con gli occhi lucidi. Senza rendermene conto mi ero messa a piangere e nulla sembrava in grado di fermarmi. "No stellina, non piangere." mi disse Rebe accarezzandomi una gamba. "Non è successo nulla, dai." Si impegnò in tutti i modi per consolarmi e mi resi conto quasi immediatamente che le stavo lasciando il controllo. Poggiai la testa sulla sua spalla mentre mi accarezzava dolcemente, lasciandomi andare piano piano. "Ora che ci siamo calmate, ci sistemiamo? Credo che tu abbia bisogno della tua Mamy." Annuii senza opporre resistenza e la seguii così in bagno, dove mi fece stendere sul fasciatoio; mi diede un libricino di stoffa, che guardai, mentre lei tornava ad assere la Rebecca di sempre. Dopo essersi tolta quegli abiti infantili ed il pannolino, si dedicò a me. Mi infilò subito un pannolino, molto carino, tutto rosa con dei fiorellini ed un body lilla sempre dai toni pastello, con la scritta "Little princess". Mi fece poi mettere una gonnellina di jeans, che accentuava il pannolino, ed un maglioncino rosa che sfumava fino ad arrivare al lilla, con due classi antiscivolo rosa, a forma di gattino. "Cosa ne pensi di due codini?" mi chiese mostrandomi due fiocchetti. "Ci." dissi io battendo le mani. Rebecca mi legò i capelli e mi portò di nuovo in soggiorno, dove mi lesse una storia. Restammo sul divano fino all'ora di cena, spostandoci in cucina per preparare i teneroni con le patate al forno. La Mamy mi fece preparare la tavola con le tovagliette e tutto il resto. Mi legò una bavaglia e mi fece sedere sulle sue gambe, imboccandomi senza lasciarmi la possibilità di fare da sola. Dopo cena, aiutai Rebe a pulire, asciugando le stoviglie con uno straccio colorato. "Vuoi vedere un cartone Giuly?" mi chiese dopo le faccende. "Si...però con la neve!" dissi, sapendo perfettamente che Rebe avrebbe capito al volo cosa volevo. "Mettiamo Frozen?" chiese sapendo già la risposta; a quelle parole saltai subito in piedi sul divano gridando "LET IT GOOOOO! LET IT GOOOOO!" facendo ridere Rebecca che quasi se la fece addosso. Cantai e ballai tutte le canzoni, addormentandomi esausta alla fine del film. La Mamy mi prese in braccio e mi portò fino al mio letto, dove mi coprì delicatamente e mi diede un bacio sulla fronte. Dopo di ché mi addormentai profondamente, svegliandomi solo la mattina seguente, sentendo l'odore di caffè invadere la stanza.
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I want to be your baby
RandomGiulia e Rebecca sono due ragazze ventunenni, conosciutesi per caso quando si sono trasferite a Firenze per frequentare la facoltà di lettere. Hanno affittato due camere nello stesso appartamento e nonostante all'inizio non potessero compatirsi, ora...