Rebecca mi lesse il libro, soffermandosi sulle parti imbarazzanti, dove la bimba parlava con il ciuccio. "Su stellina, leggi cosa dice qui." Alzai gli occhi al cielo e dopo aver letto quelle poche righe, mi nascosi nel petto della Mamy, così che non potessi vedere il suo sguardo e il suo sorrisetto malefico. "Adesso è meglio che andiamo a fare la nanna nel lettone." mi disse Rebe prendendomi in braccio. Mi portò fino alla sua camera, dove mi lasciò andare solo quando ebbi il letto sotto al sedere. Si mise velocemente il pigiama mentre io mi dondolavo di qua e di là nel letto, con le gambe per aria, canticchiando qualcosa tra me e me con il ciuccio in bocca. "Eccomi stellina, ora sono tutta tua." disse stendendosi sul suo cuscino. Mi fiondai sulla Mamy, mettendomi letteralmente stesa sopra di lei, per abbracciarla meglio. Avevo un po' il sedere per aria, ma così potevo starle più vicina. "Oh ma qualcuno qui ha proprio voglia di coccole."
"Io si, tanta voia di coccole." dissi senza nemmeno troppo imbarazzo, continuando a succhiare il mio ciuccetto. Mi addormentai poco dopo, mentre la Mamy mi accarezzava la schiena e mi dava di tanto in tanto qualche bacio sulla testa.
La mattina seguente, quando mi svegliai, sentii immediatamente l'estrema urgenza di fare pipì. Fortunatamente, appena aprii gli occhi, mi accorsi subito che anche Rebe era sveglia; mi guardava un po' assonnata, con il viso stanco. Durante la notte l'avevo sentita più volte rigirarsi nel letto e di tanto in tanto mi aveva abbracciata o coccolata, come per tranquillizzarsi. "Ciao Mamy!" dissi girandomi verso di lei. "Ciao stellina." mi rispose sorridendo, accarezzandomi una guancia. "Perché sei già sveglia? È presto lo sai?"
"Mi scappa tanta tanta pipì." dissi toccandomi la pancia. "Oh allora rimediamo subito. Vieni in braccio alla Mamy a farla?" Era una richiesta estremamente imbarazzante e allo stesso tempo eccitante. Mi misi a cavalcioni sulle sue gambe, poggiando la testa al suo petto, mentre cercava di farmi rilassare accarezzandomi il braccio. "Mamy no coccoline...non mi concentro!" Rebe si mise a ridere e si immobilizzò subito, mettendo la mano non più sulla spalla ma sotto al pannolino, per controllare la situazione. Quando stava per toglierla, le presi il braccio per farle rimettere la mano dove stava...volevo che sentisse il pannolino mentre si riempiva, anche se di poco. "Oooh ma che brava." mi disse poi appena ebbi finito. "Posso scendere dal letto adesso?" Rebe acconsentì, lasciando così che mi sedessi a terra per finire di fare pipì, una posizione che mi era più comoda e che mi faceva sentire più sicura, o almeno così credevo. Rebe, nel frattempo, si mise a guardare il telefono lasciandomi qualche istante di privacy. "MAMY!" gridai poco dopo appena vidi quello che era successo. "Che c'è stellina?" mi domandò, ricevendo da sola la risposta non appena mi vide. "Non è successo niente ora puliamo." disse Rebe mentre si preparava ad asciugare la pozzanghera che si estendeva sempre più tra le mie gambe. Non avevo il coraggio di guardarla in faccia, nascondevo il viso tra le mani e fissavo quella macchina gialla sotto di me. Il pannolino non aveva contenuto tutta la pipì, che ora si stava spargendo tra le mie gambe. "Vieni, che ti aiuto a tirarti su." mi disse Rebe. Allungò una mano, così che potessi alzarmi ed evitare di bagnarmi ulteriormente. "Prima di pulire ci cambiamo, va bene?" Non riuscivo a dire una parola, mi sentivo in colpa. La Mamy mi sfilò via il pannolino pieno, mettendone uno pulito e più assorbente. Fortunatamente quella notte ero rimasta senza pantaloni, solamente con il mio pannolino ed una maglia, quindi il danno non era poi così grave. "Stellina che succede? Perché non dici niente? Guarda che la Mamy non è arrabbiata."
"Cusaaaaaaaa." dissi io, iniziando a piangere e singhiozzare tra le sue braccia. "Su su bimba, non è successo niente. È la pipì che è birichina e vuole scappare." cercò di dirmi per strapparmi un sorriso. "La Mamy lo sa che sei piccola e che queste cose possono succedere. Adesso stai buona qui, che sistemo un secondo e poi andiamo a fare colazione."
Dopo aver ripulito il casino che avevo creato, Rebe mi prese per mano e mi fece sedere sul divano, così che potessi vedere un cartone mentre scaldava il biberon di latte. Quando si venne a sedere accanto a me, mi misi sulle sue gambe, per cercare rifugio tra la sua spalla e il braccio. Strofinai leggermente il viso alla sua maglia, così da sentirne il profumo, mettendomi poi a giocare con un ciuffo di capelli che spuntava fuori dalla coda. "Beviamo il latte?" mi domandò mostrandomi il biberon. Annuii aprendo la bocca, pronta a ricevere la mia colazione. Ci volle un po', perché il buchino della tettarella era davvero minuscolo, ma alla fine riuscii a bere tutto il mio latte. "Che brava bimba." mi disse poi mentre mi coccolava, dandomi delle leggere manate sul pannolino. Restammo così per un po', finché Rebe non si addormentò ed io con lei. Non appena si riprese, ed ebbe le forze per alzarsi e sistemare la casa, mi fece scendere dal divano. "Vuoi stare nel box o preferisci stare sul tappeto?" mi chiese. "Io cucina!"
"Va bene, allora ti prendo le pentoline così prepari la pappa alle tue bambole mentre io pulisco."
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I want to be your baby
CasualeGiulia e Rebecca sono due ragazze ventunenni, conosciutesi per caso quando si sono trasferite a Firenze per frequentare la facoltà di lettere. Hanno affittato due camere nello stesso appartamento e nonostante all'inizio non potessero compatirsi, ora...