Il giorno dopo mi svegliai accoccolata a Rebe, che dormiva beatamente nonostante la luce proveniente dalla finestra. Cercai di svegliarla toccandola appena con l'indice, ma mi resi subito conto che non era proprio il metodo migliore. Quando finalmente la sveglia suonò, Rebe aprì appena gli occhi e mi vide, mentre la fissavo con i miei occhietti, in attesa delle sue attenzioni. "Ma sei già sveglia, stellina. Buongiorno." La guardai sorridendo. "Il mio ciuccio è scappato." le dissi mettendo la testa sotto il cuscino per cercarlo. "Eccoloooo." dissi tirandola fuori tutta contenta, con il bottino in mano. "Oh è proprio biricchino quel ciuccio. Ti serve davvero una catenella." sussurrò prendendomelo di mano. Me lo mise in bocca, spingendolo a fondo, così che non potessi farlo cadere o togliermelo. Mi imbarazzava moltissimo, ma allo stesso tempo mi divertiva. "Senti quanto rumore fai!" aggiunse poi mentre lo succhiavo, facendomi diventare rossa per la vergogna. Restammo nel letto a coccolarci un pochino e a parlare del più e del meno. A dirla tutta era la Mamy a parlare, io con il ciuccio in bocca non ci riuscivo molto bene. Restammo lì finché lo stomaco di Rebe non si fece sentire. Ne approffitai e le domandai scioccamente "Cosa hai mangiato Mamy? Un leone?"
"No, una balena. Senti!" mi disse ed io mi misi subito con un orecchio sulla sua pancia per ascoltare quello stranissimo rumore.
"Mi sa che è ora di fare colazione." disse mentre si stiracchiava, pronta per alzarsi. "Mamy..." dissi io prima che potessimo fare qualsiasi altra cosa. "Dimmi stellina."
"Mi scappa la pipì...ho la vescica che mi scoppia. Ho tutta la pancia gonfia."
"Ah sì? E dove?" disse iniziando a spingere verso il basso del ventre per stimolarmi ancor di più. "MAMY!"
"Che c'è stellina? Ti volevo solo dare una mano." mi rispose ridendo.
Alla fine, scesi dal letto e mi misi in fondo per poterla fare, comodamente seduta a terra, lontano dagli occhi e dalle orecchie di Rebe. "Mamy...ho fatto." dissi pochi istanti dopo, sbalordita della velocità con cui avevo riempito il pannolino. "Di giaaaaaà?" mi rispose Rebecca alzandosi per vedere meglio. "Fammi vedere dai." disse avvicinandosi velocemente tutta entusiasta. "Alzati, su." mi disse e fu in quel momento che capii che la situazione era leggermente diversa da quella che mi ero immaginata. Avevo sentito il pannolino gonfiarsi e riempirsi, ma non credevo fosse così tanto pieno. Avevo quasi paura che potesse scoppiare da un momento all'altro. Rebecca, nonostante la mia espressione terrorizzata, toccò leggermente il pannolino per sentire se era effettivamente caldo e gonfio. Dopo poco sentii qualche goccia di pipì scendere lungo le mie gambe e in quel momento pregai Rebe di smettere e di cambiarmi all'istante. Sono consapevole che la Mamy avrebbe voluto continuare a torturarmi, ma dopo il mio disagio palesemente manifestato, non esitó un altro istante. "Dai, vieni qui che ti cambio." mi disse, facendomi stendere sul letto. Dopo avermi messo un pannolino ancora più assorbente, Rebecca mi portò in cucina per preparare la colazione ad entrambe. "Ti va un po' di succo?" mi chiese mentre mi legava la bavaglia. "Si, per favore." le risposi mentre si avviava verso il frigorifero. Dopo aver versato un po' di succo arancione nel suo bicchiere, prese un altro bicchiere con un beccuccio per me, per versarvi dentro la bevanda zuccherina. "Ce la fai a berlo da sola senza fare pasticci?" mi chiese mentre me lo poggiava davanti. "Io brava." risposi togliendo il ciuccio per bere. Nel frattempo la Mamy si mise a preparare il biberon di latte caldo, dove dentro sciolse due biscottini Plasmon. Preparò inoltre il suo caffè e si mise a berlo, proprio accanto a me. "Guadda Mamy! Finito tutto!" dissi mostrandole fiera il bicchiere vuoto. "Ma che brava bimba che sei." mi disse sorridendo. "Ora vuoi il latte?" mi domandò. "Siiii...però in braccio." le dissi facendole gli occhi dolci. "Va bene. Mettiamoci sul divano però, così siamo più comode entrambe." La Mamy si mise quindi sul divano e io sulle sue gambe, così che potessi mettermi nella posizione da allattamento. Mi piaceva stare così, farmi coccolare e soprattutto trasportare. "Che bravaaaa, l'hai bevuto proprio tutto. Adesso puoi anche giocare." mi disse Rebe facendomi scendere dal divano. Mi misi così a giocare con gli animali di plastica, mentre lei sistemava un po' la casa e le camere da letto. Quando ebbe finito tutto si mise accanto a me, dedicandomi un po' del suo tempo, dato che sapeva perfettamente quando amassi giocare assieme a lei e mostrarle i miei giochi. "Ti andrebbe di andare a fare un giretto al centro commerciale?" mi chiese Rebe prima di pranzo. "Siiii che bello, poi ci sono anche le giostrine!" dissi io emozionata. "Allora vieni che ti sistemo per uscire." mi disse, mentre mi avviavo saltellando in camera mia.
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I want to be your baby
RandomGiulia e Rebecca sono due ragazze ventunenni, conosciutesi per caso quando si sono trasferite a Firenze per frequentare la facoltà di lettere. Hanno affittato due camere nello stesso appartamento e nonostante all'inizio non potessero compatirsi, ora...