Rebecca tornò qualche minuto dopo indossando una felpa grigia della Marvel e un paio di leggins neri. "Andiamo in bagno, così ti posso cambiare." mi disse mentre si avviava. La seguii gattonando succhiando il mio ciuccetto rosso; ormai il suono della tettarella contro la mia lingua era diventata un'abitudine. Mi fece stendere sul fasciatoio, dove mi tolse la divisa da perfetta scolaretta per farmi indossare, invece, una felpa rosa con la scritta "princess" in lilla. A questa abbinò un paio di calze antiscivolo sempre lilla come il ciuccetto e mi fece una coda alta con un fiocchetto dello stesso identico colore. Mi riportò in braccio sul divano dove mi fece guardare qualche cartone animato, mentre lei si metteva a cucinare. Rimasi lì finché Rebecca non mi venne a chiamare. "Tesoro andiamo a mangiare la pappa?" mi disse allungando una mano. In cucina mi aspettava un piatto enorme di risotto alla zucca, che mangiai in fretta e furia scottandomi pure la lingua. "Attenta bimba, così ti bruci." Si mise così a soffiare su ogni boccone insieme a me. Poi bevvi il mio biberon di acqua fresca e mi dovetti sorbire pure un omogeneizzato alla banana. Non era malvagio, ma avevo comunque un rifiuto a priori per la frutta. "Fammi vedere quanto sei brava..." mi spronò lei ed io obbedii controvoglia. Restai seduta al mio posto anche dopo aver finito il pranzo poiché la mia mamma voleva preparare un po' di pasta di sale. Mi piaceva fare quegli intrugli e pasticciare, ma per evitare che mi potessi sporcare Rebecca pensò bene di mettermi un grembiule. Quando la pallina di impasto fu pronta, mi portò in bagno per lavarmi bene bene le mani e cambiarmi il pannolino bagnato. Invece di farmi dormire in camera quel pomeriggio, Rebecca scelse di portarmi di nuovo sul divano: si sistemò al centro di esso, mentre io rimasi in braccio a lei con la testa nascosta tra la spalla e il collo. Annusando il suo profumo mi addormentai, cullata dalle sue coccole. Quando mi risvegliai ero stesa sul divano, coperta da un plaid con dei fiorellini e un cuscino azzurro sotto la testa. Rimasi lì qualche istante pensando che Rebecca sarebbe arrivata di lì a breve per farmi alzare. Non vedendola arrivare, però, decisi di passare all'azione. "Mamy!" gridai sentendo i suoi passi farsi sempre più vicini. "Ci siamo svegliate bestiolina?" mi disse accarezzandomi una guancia. "Shi...ho fame." dissi sentendo un rumore provenire dal mio stomaco. "Vieni, andiamo a mangiare lo yogurt." mi disse mentre sistemava la coperta. Andai da sola verso la cucina, mentre lei metteva a posto il divano. Mangiai uno yogurt alla stracciatella tutto da sola, finalmente un po' di cioccolata, pensai! Ovviamente mi sporcai tutta la bocca, facendomi due grandi baffi bianchi che provocarono a Rebecca una sonora risata. "Sei proprio buffa." disse mentre mi ripuliva con una salvietta umida. Mi diede poi la pasta di sale con degli stampini uno diverso dall'altro, mentre lei preparava una placca con la carta forno. "Dai che poi li cuociamo in forno e li coloriamo." Non stavo nella pelle, mi piaceva troppo fare lavoretti così. Feci cuori, fiori, fiocchi, farfalle seguendo anche i suggerimenti di Rebecca. "Guadda." dissi mostrandole una margheritina che avevo appena creato
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I want to be your baby
RandomGiulia e Rebecca sono due ragazze ventunenni, conosciutesi per caso quando si sono trasferite a Firenze per frequentare la facoltà di lettere. Hanno affittato due camere nello stesso appartamento e nonostante all'inizio non potessero compatirsi, ora...