"Emma! Emmaaaaa! Dove ti sei cacciata?" ripetevo come impazzita, finché la su vocina interruppe le mie grida. "Sono qui Mamy." mi rispose in mezzo alla piscina. Si era tuffata senza braccioli o salvagente ed io ero infuriata con lei perché mi aveva disubbidito alla grande. "Esci immediatamente!" le dissi con le mani sui fianchi. Emma uscì il più velocemente possibile, mettendosi di fronte a me con gli occhi bassi e le mani giunge davanti al ventre. "Perché ti sei tuffata? Ti avevo detto di aspettarci sotto l'ombrellone e tu non mi hai ascoltata. Ti avevo detto di non fare il bagno perché era presto e anche su quello mi hai disubbidito. Ora avrai la tua punizione e non voglio nemmeno sentirti piangere." Mi misi a sedere e indicai le mie ginocchia ad Emma, che mi apparì alquanto spaventata. Lei, che ancora non era stata punita, ma avendo visto quello che era successo a Rebe si stese a pancia in giù senza fiatare e opporre resistenza. Le sfilai costume e pannolino lasciandola completamente nuda. "Conta." dissi dandole dieci sculacciate su una chiappa e dieci sull'altra. Ansimò appena, trattenendo come meglio poté i gridolini di dolore e piacere allo stesso tempo. La rivestii immediatamente e la feci sedere sul suo lettino, pensando a quale castigo le avrebbe dato più dispiacere. "Oggi non farai il bagno." le dissi vedendo i suoi occhi riempirsi di lacrime. "Ma perché?" La guardai solamente; si stese, dandoci le spalle e non disse nient'altro per quasi tutta la giornata. Rebe rimase a giocare sul lettino con le bolle di sapone, blaterando, di tanto in tanto, qualcosa fra sé e sé. "Stellina vuoi fare il bagno?" le chiesi dopo poco e Rebecca certo non se lo fece ripetere sue volte. "Shiii!" Le infilai i braccioli di Spiderman bagnati, immergendomi per prima in acqua, così da poterla prendere in braccio e tenerla un po' a galla, giusto per non farla completamente bagnare di colpo nell'acqua fredda. "Ti piace stellina?" Sbatteva i piedi, schizzando di qua e di là, ridendo come una matta. "Attenta che ti butto eh! Uno, due e treeee..." gridai buttandola indietro. Tornò a galla spruzzando l'acqua dalla bocca come una piccola balena. Emma non osava guardarci, era ancora terribilmente arrabbiata, ma non poteva restare impunita. Rebe andava sott'acqua e torna a galla con estrema facilità, passandomi di tanto in tanto fra le gambe, come se fossi un ponte. Tornate sui nostri lettini, la avvolsi con un asciugamano, visto che tremava per lo sbalzo termico e le accarezzai le spalle tenendola in braccio. "Adesso mangiamo la pappa." dissi dando ad entrambe le loro vaschette di pasta. "Non la voglio." mi rispose Emma respingendomi. "Se non vuoi mangiare da sola, ti imboccherò io." dissi prendendola in braccio. Non oppose resistenza perché, in fondo, amava quando le davo attenzioni. "Forza apri la bocca." dissi, nonostante lei la tenesse ben stretta. "Ecco che arriva un aeroplanino..." Emma non riuscì a resistere ed aprì la bocca. "Basta pappa." disse dopo un paio di cucchiaiate, non essendo abituata a mangiare molto. "No no. Gli altri giorni sei stata brava e hai finito quasi tutto, oggi cosa ti prende? Almeno un altro pochino dai." Dopo pranzo lasciai che le Baby giocassero sulle altalene poco distanti da dove eravamo. Emma non poteva fare il bagno, ma almeno giocare glielo avrei concesso. "Bimbe! È ora di fare la nanna." Rebecca ed Emma tornarono subito all'ombrellone e si addormentarono poco dopo, mentre le coccolavo per farle rilassare. Nel pomeriggio Rebecca fece un altro bagno, mentre Emma si era ormai rassegnata a doverci guardare e soffrire in silenzio. Dopo quell'ultimo bagno diedi alle bimbe un po' di melone tagliato a cubetti, mentre io mi gustai un the freddo al limone. Rientrate a casa Rebe si mise a colorare seduta al tavolo della cucina, così che potessi fare in tranquillità la doccia ad Emma. Dopo aver lavato entrambe, a Rebecca feci indossare un body azzurro con gli orsetti, mentre ad Emma uno verde con dei fiocchi. Le bimbe si misero a giocare in soggiorno con dei sonagli colorati, affinché io potessi cucinare degli straccetti di pollo con i peperoni. Dopo cena, con due abitini abbinati, concessi ad entrambe di fare un giro al luna park. Emma nel suo abito rosa salì sul cavallo, mentre Rebe, in quello giallo, decise di fare un giro sui gokart. Stanche per la faticosa giornata, dopo aver cambiato loro il pannolino e messo una maglietta pulita, si addormentarono da sole.
La mattina seguente mi svegliai rendendomi conto che sarebbe toccato a Rebecca essere la Mamy. Già temevo cosa sarebbe venuto fuori, visto che il mare mi rendeva più irritabile del solito, soprattutto dopo alcuni giorni dall'arrivo. Mi misi a sedere nel letto e dopo qualche minuto iniziai a gridare "Mamy!", finché non la vidi entrare dalla porta. "Ehi piccola Mandragora! Perché stai urlando come una matta?" Si venne a sedere vicino a me, per accarezzarmi i capelli. "Mi sono svegliata e tu non c'eri." dissi giocando con le lenzuola. "Ok, allora visto che ti sei già svegliata ti preparo." Rebecca mi fece stendere e mi tolse la canotta ed i pantaloncini, assieme agli slip. Prese un pannolino con i pesciolini, apposito per il bagno in mare o in piscina, stringendomelo per bene. "Non si sa mai che lo perdi in acqua." Cercai di ignorare quelle parole, ma fu impossibile, visto che arrossii. Mi mise poi un costume intero tutto nero, con un fiocco rosa a pois bianchi, nello stile di Topolina, con tanto di fascia per capelli abbinata. Mi fece anche una treccia bassa e morbida e mi diede un ciuccio, con il quale mi sarei divertita mentre vestiva Emma. Difatti, dopo poco andammo a svegliarla, preparandola per il mare con un costume rosso e bianco tutto a pois, sempre in stile Minnie. Ad Emma, Rebecca decise di fare due trecce laterali con dei fiocchetti a tenerle ben legate. "Mamy, io tanta fame." dissi tenendomi il pancino che brontolava. "Ora andiamo a prendere le ciucce e scendiamo in spiaggia." mi rispose Rebecca, che ci fece camminare per strada con i nostri bellissimi biberon di latte e biscotti...fu alquanto imbarazzante, ma me l'ero meritato.
STAI LEGGENDO
I want to be your baby
RandomGiulia e Rebecca sono due ragazze ventunenni, conosciutesi per caso quando si sono trasferite a Firenze per frequentare la facoltà di lettere. Hanno affittato due camere nello stesso appartamento e nonostante all'inizio non potessero compatirsi, ora...