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Dopo aver fatto merenda lasciami che Rebecca giocasse con un puzzle degli Avengers, mentre io ripulivo il resto della casa, che era davvero un disastro. Sistemando le ultime cose in camera mia, mi venne in mente una brillante idea. Visto che avevo voglia di uscire e Rebecca mi sembrava dell'umore adatto per fare festa, decisi che saremo andate in un locale di cui avevo sentito parlare in università qualche giorno prima. La mia Baby però avrebbe dovuto rispettare le mie regole, altrimenti le conseguenze sarebbero state poco piacevoli per lei e il suo culetto. Tornai così in soggiorno, sedendomi sul divano, aspettando che Rebe finisse di sistemare i pezzetti nella scatola di cartone. La feci così sedere sulle mie ginocchia, tenendola per un fianco, mentre lei mi guardava curiosa di sapere cosa avremo fatto. "Ti andrebbe di uscire stasera? So che le Baby vanno a letto presto, ma la mamma ha bisogno e voglia di svagarsi un po'. Sei d'accordo?" Rebecca mi guardò un secondo, grattandosi il mento con il pollice. "Si può fare..." disse lei inizialmente, alzando poi le braccia al cielo "Yeeeeee si esce a bere!" Non era esattamente la reazione che mi aspettavo. "Ehi, piano piano piano. Non ho mai detto che tu avresti bevuto. Ricordati che sono sempre la tua mamma e posso decidere cosa farti o non farti fare. Quindi se vuoi bere un cocktail, non di più, devi ascoltarmi e comportarti bene, chiaro?" dissi agitando l'indice davanti al suo viso. "Come uno solo!" disse alzando leggermente il tono della voce, mettendo le mani sui fianchi. "Signorina non mi sembra tu stia iniziando molto bene..." dissi guardandola un po' male. "Ok, scusa Mamy." La osservai mentre arricciava le labbra e le portava di lato, imbronciata per la restrizione che le avevo appena imposto. "Fila in camera, dobbiamo scegliere cosa mettere." dissi mentre la facevo scendere e le davo una manata sulla parte di coscia scoperta. Lei si voltò prontamente con la bocca aperta e gli occhi sbarrati, mentre si sfregava la gamba in silenzio. Mi fece molto ridere, ma ceraci di restare seria e di mantenere il mio ruolo autoritario. "Siedi sul letto." le dissi e lei ubbidì, incrociando le gambe e mettendo le mani sulle ginocchia. "Visto che i nostri body non possiamo metterli per uscire, cosa ne pensi di questo nero con lo scollo?" Mi guardò silenziosa, scrutando il suo body alquanto audace. "Poi mettiamo questi con la giacca di pelle. Cosa ne pensi?" le chiesi sventolando dei pantaloni neri attillati. "Mi piace." disse giocando con un ciuffo di capelli rimasto fuori dall'acconciatura. "Adesso, però, andiamo in camera mia che devo cercare qualcosa anche per me." dissi mentre uscivo con gli abiti in mano. Sentii i suoi passi dietro di me fino ad un certo punto. Uscii così da camera mia, non vedendola arrivare e la ritrovai accovacciata ad ovino vicino al muro, mentre si guardava le mani. "Tesoro perchè ti sei fermata?" le chiesi poggiandomi allo stipite con le braccia incrociate. "Io devo...devo..." tentò di dire. "Rebecca stai per caso facendo la cacca?" La vidi diventare fucsia in viso e capii immediatamente che la sua reazione era proprio dovuta al fatto che l'avessi colta sul fatto. "La mamma sceglie i suoi vestiti intanto. Quando hai finito mi chiami?" le domandai, ricevendo un impercettibile sì. Tornai perciò in stanza e frugai nell'armadio trovando una camicetta nera e bianca, con uno scollo sul davanti all'altezza del seno, che non mettevo da tempo e un paio di pantaloni neri e aderenti che avrei accorciato con dei risvoltini. Sistemai tutto sul mio letto e tornai dalla mia bimba che sembrava un po' stanca dopo quell'enorme sforzo. "Andiamo a cambiarci?" La presi per mano e la portai in bagno, mentre lei teneva la testa bassa fissando il pavimento. "Andiamo tesoro, hai solo il pannolino pieno. Mi sembra di averti vista in situazioni peggiori." Era la frase giusta da dire? Assolutamente no. Volevo metterla in imbarazzo? Certo che sì. La misi sul fasciatoio e le tolsi tutto quello che aveva addosso, compreso il pannolino. La pulii per bene notando il suo imbarazzo; le diedi così un salviettina per giocare e le feci indossare la sua biancheria da donna. "Vai in camera mia così posso vestirti con le cosine che abbiamo scelto prima." le sussurrai togliendole la salvietta dalle mani. Rebecca andò di corsa verso il mio letto, buttandosi su di esso con le braccia aperte. "Non mi sembra che tu abbia ancora imparato a volare stellina." le dissi ridendo, mentre si rigirava a pancia in su verso di me. Le allacciai il body e le infilai i pantaloni, mentre le scarpe con il tacco se le sarebbe messe da sola, mentre mi vestivo anche io. Erano ormai le 19, orario giusto per un aperitivo, che si sarebbe poi trasformato in una cena in una pizzeria del centro. Lasciai che Rebecca bevesse un cocktail analcolico e una birra durante la cena, perché sapevo che a ballare altrimenti non ci saremo mai arrivate intere e perché, in fondo, se l'era meritato. In ogni caso, quando arrivammo al locale lo trovammo già pieno di altri ragazzi e ragazze che ballavano, bevevano e si divertivano. "Rebe mi raccomando. Vedi di non fare stupidaggini." le dissi all'orecchio per farmi sentire bene, ma la sua mente stava già viaggiando verso il bancone del bar. Prese non so bene quanti drink, di sicuro due, senza contare quelli che aveva consumato al bancone di nascosto da me. Mi chiese il permesso solo per il primo, ovviamente; a quanto pare non era servito a nulla il mio discorso, quindi a casa l'avrebbe di certo pagata cara. Non volendo però rovinarmi l'uscita pensando solo alla punzione che le avrei inflitto, mi buttai in pista, dove nemmeno a farlo apposta partì una salsa. Rebecca mi trovò in mezzo alla folla e si avvinghiò a me come una cozza, facendomi ballare come mai avevo fatto prima. Ero in imbarazzo ma mi stavo anche divertendo, devo ammetterlo. Restammo a divertirci e a ballare in pista finché la mia Baby non mi sussurrò all'orecchio "Mamy devo fare pipì." La portai così verso i bagni del locale, dimenticandomi completamente del body che le avevo messo. Che splendida idea! Davvero un genio Giulia! Entrai con lei, nonostante le dimensioni ridotte e l'aiutai a slacciarlo e poi a rimetterlo a posto. Ovviamente Rebecca non era già più in sé e ironia della sorte io ero ancora troppo sobria rispetto a lei, quindi mi sarei dovuta assicurare che non si facesse male e che tornasse a casa tutta intera. Da quell'uscita capii solo una cosa: non sarei più uscita a bere come Mamy.

I want to be your babyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora