Mi svegliai presto, rendendomi subito conto di essere ancora nei panni di una baby, forse perché avevo il mio ciuccio preferito in bocca. Mi misi alla ricerca di Rebe, sperando che mi volesse fare le coccole anche se era mattina presto. Appena arrivata in camera sua, mi avvicinai al letto ma mi accorsi immediatamente che qualcosa non andava. Era sudata e di un colorito molto pallido, tanto che le sue occhiaie erano più pronunciate del solito. Le toccai delicatamente la fronte e sentendo il calore, capii subito che aveva la febbre. Mi allontanai il più silenziosamente possibile e mi andai a sistemare, così da poterla aiutare non appena si sarebbe svegliata. Verso le 9 sentii la porta di camera sua aprirsi e la notai sgattaiolare verso il bagno, silenziosa e furtiva come una donnola. Forse credeva che ancora dormissi e per paura di svegliarmi aveva evitato qualsiasi rumore. Non appena ebbe finito, la aspettai davanti alla porta di camera sua, con le braccia sui fianchi. "Mamma mia Giulia, vuoi farmi prendere un colpo?" disse portandosi una mano sul petto. "Vai sul divano che voglio misurarti la febbre." dissi indicandole il soggiorno. "Non vorrai mica obbligarmi, spero."
"Non sfidarmi." le dissi lanciandole un'occhiata di intesa. "38,3." disse Rebe dandomi il termometro. "Bene ora fai colazione e poi torni di corsa a letto."
"Ma io..." tentò di dire. "Niente ma, ora ti preparo il caffè e ti porto un plumcake." La coprii per bene e le accesi la tv, così che potesse guardare un episodio della serie che aveva iniziato da qualche giorno, mentre io mi occupavo della sua colazione. "Ecco qui." dissi mettendole il vassoio sul tavolino. "Sto bene." cercò di dire. "Non è niente, sul serio."
"Se ti senti bene mi fa piacere, ma non sei comunque in forma. Un po' di riposo è quello che ti serve."
Dopo l'episodio e la colazione, le diedi anche una pastiglia di Brufen che potesse abbassarle la febbre. "Preferisci restare qui sul divano o andare in camera?"
"In camera...però non lasciarmi da sola. Tienimi compagnia." La accompagnai e mi stesi vicino a lei, passando tutta la mattina a parlare. Notando poi gli sbadigli sempre più frequenti, presi un libro per bambini da leggere insieme. "Ti piace questo?" le chiesi mostrandole la copertina di Dov'è la mia coda?
Rebe ascoltò in silenzio tutta la storia, ridendo come una matta sul finale. Le accarezzai leggermente la fronte, smettendo non appena sentii il suo respiro regolarizzarsi. Tornai quindi in soggiorno e mi misi a sistemare un po' la casa, giusto in tempo per l'ora di pranzo.
"Stellina è quasi ora di pranzare, vuoi che ti prepari una minestrina?" le chiesi dolcemente, andandola a svegliare. Nel frattempo le sentii nuovamente la temperatura, con una mano sulla fronte. "Mmmmh..." disse stiracchiandosi un po' "Si, però vengo di là in soggiorno così vedo un altro episodio." La accompagnai, facendo prima una sosta al bagno. "Non ti obbligherò a mettere il pannolino per oggi. Voglio che me lo chieda tu in caso ne senta la necessità." le dissi mentre faceva pipì nel wc. "Grazie Mamy." disse dandomi poi un bacino sulla guancia. Le preparai la minestra e mi misi accanto a lei sul divano, imboccandola e soffiando su ogni cucchiaio. Dopo pranzo restai sul divano vicino a lei, facendole un po' di coccole sulla schiena mentre guardavamo Lilli e il Vagabondo. Le misurai di nuovo la febbre che si era leggermente abbassata e notai che anche il colorito stesso sembrava più roseo, per quanto possibile. Fece un altro pisolino e mi addormentai anche io dopo poco, senza rendermene conto. Quando riaprii gli occhi notai subito che il sole era tramontato e che si avvicinava l'ora di cena. Prima, però, pensai che sarebbe stato meglio fare un bagnetto rinfrescante a Rebe, che odiava sentirsi sudata. La scossi leggermente, soffiandole sul viso, così che potesse svegliarsi dolcemente. "Stellina...ti va di fare un bagnetto?" le chiesi appena aprì gli occhi. "Va bene, ma non so se ho le forze per farlo."
"Ah ma io non ho mai detto che lo avresti fatto da sola." le risposi facendo l'occhiolino e ridendo sotto i baffi. Dopo aver riempito la vasca con dell'acqua tiepida, la spogliai velocemente e la feci entrare, così che non prendesse freddo. Mentre le lavavo la schiena la sentivo e vedevo giocare con gli animali di gomma che avevamo comprato tempo prima in centro. Una volta ben lavata, la asciugai in un accappatoio azzurro e blu, mettendole un po' di crema idratante sulle gambe e anche sulle braccia. "Mamy..." disse mentre cercavo qualcosa da metterle nel cassettone. Mi girai e la vidi con lo sguardo basso rivolto verso i piedi. "Cosa stellina?" le chiesi, avendo in realtà intuito cosa volesse. "Mi metti il pannolino?"
"Che brava che sei." le dissi contenta del fatto che avesse deciso lei, senza obblighi. La feci quindi stendere sul fasciatoio e le misi un pannolino con gli animali del bosco e una tutina lilla, con sopra un pigiama nero e grigio dei Guardiani della galassia. Le pittinai anche i capelli, raccogliendoli in una coda alta e le attaccai un ciucetto alla maglietta. "Ora cosa vorresti fare?" le chiesi. "Posso colorare un po'?"
"D'accordo, così io posso preparare le crocchette di verdure senza fretta." Mentre Rebe se ne stava in soggiorno a colorare, io mi dedicai alle verdure, che tagliai a pezzetti e mischiai con altri ingredienti. Quando ebbi disposto tutte le crocchette sulla teglia da forno, le infornai e mi misi ad apparecchiare la tavola. "Stellina è pronto." le dissi avvicinandomi al divano. "Guadda!" mi disse mostrandomi il suo disegno. "Non è ancora finito però..."
"Dopo cena puoi continuare se ne hai ancora voglia. Ora andiamo che si fredda tutto." Rebe mangiò tutta la porzione che le avevo preparato nel piatto e ne fui molto contenta, perché questo mi dimostrava che si stava riprendendo. Dopo cena tornò a colorare serenamente e prima di andare a dormire, dopo non molto, le diedi un'altra pastiglia di Brufen. Speravo che si riprendesse in fretta perché vederla così non mi piaceva per nulla. Nonostante fosse solo qualche linea di febbre a me veniva istintivo preoccuparmi a tal modo.Sono tornata...scusate l'assenza ❤️
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I want to be your baby
RandomGiulia e Rebecca sono due ragazze ventunenni, conosciutesi per caso quando si sono trasferite a Firenze per frequentare la facoltà di lettere. Hanno affittato due camere nello stesso appartamento e nonostante all'inizio non potessero compatirsi, ora...