Quello che è accaduto stamattina è inaccettabile, non hanno nessun diritto di controllarmi in questo mondo, di imporre le proprie decisioni su di me. Si sbagliano di grosso se pensano di potermi giostrare a loro piacimento, io non sono proprio di nessuno.Una reazione del genere da parte di Vinnie non mi sconvolge, lui è sempre irascibile, ma Jacob non mi è mai sembrato tipo da prendere a pugni qualcuno. È sempre così educato, quasi timido, non capisco da dove sia uscito fuori quel lato così rozzo.
Mi sto incamminando come una furia alla ricerca di Vinnie, i miei amici mi hanno consigliato di non parlare con lui, ma ho bisogno di conoscere la sua versione dei fatti.
Ancora non mi capacito del suo improvviso interesse nei confronti del mio legame con Jacob, si sente coinvolto in questo rapporto che non ha nulla a che fare con lui.
Dopo aver ispezionato qualche aula vuota e perfino la mensa, lo trovo in cortile, appoggiato alle solite scale di emergenza.
«Mi devi delle spiegazioni.» affermo sedendomi accanto a lui, che sembra estraniato dal mondo intero, è così distratto ad osservare un punto indeterminato nel vuoto che appena percepisce la mia presenza sobbalza.
«Io non ti devo proprio niente.» mi risponde con indifferenza, come se qualche ora fa non avesse fatto a botte davanti a me.
«Vedi di muoverti, non ho tutta la giornata da perdere.» inizio ad infuriarmi guardandolo sempre più male, i miei tratti tenui si trasformano in un'espressione dura.
Gira la testa nella mia direzione incastrando il suo sguardo con il mio, rimane serio a contemplarmi, ma dopo qualche secondo dischiude la bocca dalla quale fuoriesce del fumo che mi arriva dritto in faccia, proveniente dalla sigaretta che ha tra le dita.
«Vinnie, cazzo!»
«Io ti ho avvisata più volte, ti ho detto che quel tipo non mi piace e che devi stargli lontana, non mi hai ascoltato e quindi ho fatto da solo.» chiarisce la situazione alzando le spalle e incurvando il suo collo in un lato con estrema nonchalance, continua a comportarsi come se fosse tutto normale.
«Ma ti sembra normale attaccarlo all'improvviso? Non mi sta bene questo atteggiamento, è la mia vita sentimentale, decido io chi frequentare oppure no.» esclamo a voce alta alzandomi in piedi e puntandogli il dito contro il petto.
Mi guarda per un secondo per poi ritornare a fissare un punto impreciso, non mi risponde.
Mi sistemo la gonna e mi siedo nuovamente accanto a lui, questa volta sono più vicina, tanto da far scontrare casualmente le mie gambe con il tessuto pesante dei suoi jeans. «Mi fai provare?»
«Mh?» mormora confuso.
Faccio un cenno con la testa segnalando la sigaretta collocata tra il suo dito medio e l'indice. Mette la sua mano sulla mia coscia scoperta per appoggiarsi a me, un brivido mi attraversa la schiena e lo stomaco si contorce più e più volte su sé stesso.
Si allunga fino a posare l'oggetto nocivo tra le mie labbra schiuse.
«Aspira un po' di fumo, ma non troppo.» allontana la mano dalla mia faccia. «Fai un respiro per portarlo ai polmoni.»
Ascolto le sue istruzioni facendo attenzione a ogni suo movimento.
«Adesso espira.»
Lo ascolto, finendo il breve rituale e sorrido una volta buttato fuori tutto il fumo, soddisfatta di non aver tossito, avrei fatto una figura di merda.
«Brava, piccola.» stringe due volte la presa già ben salda sulla mia pelle, come segno di approvazione.
Cerco di occultare il mio, ormai evidente, imbarazzo coprendomi il profilo con la mia massa di capelli lunghi. «Smettila di chiamarmi così.» la mia voce esce in un sussurro.
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Deceptive
Romance"Sono io, quei petali, e lui le mie spine; nonostante si fosse ostinato a tagliarle, loro faranno sempre parte di quella rosa, rendendola più forte e solo più bella." Alyssa Evans è una ragazza di diciannove anni, coraggiosa e dal cuore buono. Vinni...