Parte 31

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Vinnie's pov

Alyssa è accanto a me, stretta tra le mie braccia, sono sul suo divano e non mi manda via. Sono con la ragazza che amo, l'unica a possedere il mio cuore.

Sento una morsa allo stomaco quando la guardo, qualcosa esplode dentro di me, c'è chi le chiama farfalle, ma la fitta è troppo forte per essere associata a degli insetti così leggiadri. È bella, la più bella del mondo, e se fosse possibile rimarrei in questa posizione per tutta la mia vita. Le sue labbra a una minima distanza dalle mie, le guance rosa e gli occhi puntati nei miei, mi fissano con una luce diversa, la rende più armoniosa, e non c'è traccia di odio, niente rabbia o paura, solo due pupille che mi studiano con interesse.

Sono ossessionato dalla sua candida bocca a cuoricino e dalla pelle nivea e liscia che amo accarezzare. Sono ossessionato da lei e tutto ciò che la riguarda, da quando avevo sette anni.

Ero soltanto un bambino quando ci siamo conosciuti e vederla nel mio giardino, piccola e fragile, mi ha fatto impazzire. Ricordo di aver pensato all'istante che fosse delicata come un fiore, ed estremamente bella come una bambolina. I capelli le scendevano lunghi sulla schiena, leggermente mossi sulle punte, se li attorcigliava intorno al mignolino mentre cercava di fare conversazione e con un misto di terrore e stupore, si avvicinava al mio cane.
Era bellissima, lo è sempre stata, e mi sono perso fin dal momento in cui abbiamo intrecciato le nostre manine.

Mi chiedo se lei tiene ancora a questi ricordi, se mi pensa tanto assiduamente come lo faccio io, se lei mi ama come la amo io.

Ho esagerato con lei, più volte, ci siamo persi e ripresi, lei ha stretto la corda e poi io l'ho mollata, un po' per paura, un po' perché non ho mai avuto un esempio da seguire. Quelli che più dovevano fungere da punti di riferimento per me, non mi hanno dimostrato altro se non che l'amore è una grande menzogna e sofferenza, ma allora come si spiega quello che provo per Alyssa? Io la amo, ne sono certo, ma forse non sono mai stato pronto a viverlo questo sentimento, a consumarmi per qualcuno.

L'ho osservata da lontano fingendo di odiarla, ho osservato come trovava altri ragazzi, ci stava vicino, li baciava, ci passava le giornate insieme, e io mi sono sentito logorato dentro, desideravo essere uno di quegli uomini che poteva toccarla senza ricevere scenate di rabbia. Ma aveva ragione, io volevo tenermela lontana e farmi detestare, ma è stato tutto inutile, perché è sempre a un passo da me, sempre nella mia testa, il suo nome è inciso nel mio cuore come un tatuaggio permanente; ho perso il conto delle ragazze che ho usato per dimenticarmi di Alyssa, ma nessuna è mai riuscita a cancellare quelle lettere. Lei è parte di me.

Alyssa.
Alyssa.

Alyssa.

Solo lei. La parte centrale della mia anima.

Mi basta il suo nome, per farmi perdere un battito e aprire quella voragine nel petto.

Ti amo, amore mio, e se continui a guardarmi da così vicino, mi farai a pezzi.

«Hey.» si stiracchia, attaccando ancora di più i nostri corpi. «Che ore sono?»

«Ritorna a dormire, è notte fonda.» massaggio la sua nuca, godendomi la morbidezza dei suoi capelli tra le dita.

«Non era solo un incubo, vero?» mi domanda a voce bassa, spezzata dalla paura.

«Mi dispiace...»

Soffro anche io, a vederla così, e tutto per colpa mia.

Sono stato un coglione nel rendere così esplicite le mie emozioni, dovevo stare più attento, così Jacob non se ne sarebbe mai accorto. L'avrebbe lasciata in pace, e non sarebbe mai andata a finire così.

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