Parte 7

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«Voglio farti i capelli ricci, fai presto.»

«Sophie, penso di avere ancora tempo per prepararmi, non c'è bisogno di-»

«No!» mi interrompe bruscamente prendendo l'asciugacapelli dalle mie mani per spegnerlo.

Mi sembra più emozionata di me, quando l'ho chiamata per dirle del mio appuntamento con Jacob è corsa come una furia a casa mia per aiutarmi.

Mi mancava avere un'amica, con la fine della scuola quelle poche che avevo sono andate via e non si sono fatte più sentire. Solo Jackson mi è rimasto sempre accanto, ma penso che a volte sia più che lecito sentire il bisogno di avere una persona dello stesso sesso con cui confrontarsi.

«Guardati, sei belissima.» mi dice sorridendo mentre mi guarda attraverso lo specchio, soddisfatta della piega mossa che mi ha fatto.

«Grazie Soph.» le sorrido a mia volta prima di alzarmi dallo sgabello e abbracciarla. «Adesso aiutami a scegliere cosa mettere.» apro l'armadio pieno di vestiti, ma che in queste occasioni mi sembra sempre vuoto, e mi faccio da parte per dare a Sophie lo spazio necessario per individuare l'outfit perfetto.

Osserva attentamente la pila di indumenti gettati in modo disordinato sulla mensola e sulle grucce, fin quando non trova una gonna di pelle nera che le fa brillare gli occhi, dopodiché afferra un top di pizzo e un blazer, tutti rigorosamente neri, «Ecco fatto.»

«Potresti diventare la mia stilista personale.» affermo indossando i capi che Sophie ha poggiato sul mio letto.

«Dovresti pagarmi in quel caso.» si sposta i capelli dalle spalle con fare superiore, per poi scoppiare a ridere.

Un clacson mi fa sobbalzare, corro al piano di sotto prima che mio padre possa aprire la porta. «Grazie dell'aiuto.» stampo alla mia amica un bacio sulla guancia.

«Fammi sapere!» si affretta a dire prima che io possa uscire di casa.

Jacob mi aspetta appoggiato alla sua macchina, più bello che mai, con un mazzo di tulipani rosa e bianchi tra le mani. Appena gli sono vicina i nostri corpi si uniscono in un abbraccio, «Sei stupenda.»

«Anche tu non sei niente male.» imprimo un bacio sulla sua guancia morbida.

«Grazie per i fiori, sono stupendi.» li stringo tra le braccia portandoli sotto il naso per inebriarmi del loro profumo candido e fresco.

Entro nella sua auto sedendomi accanto a lui e mi precipito a toccare lo stereo con l'obiettivo di collegarlo al mio cellulare, ma la sua mano incontra la mia per fare lo stesso. Una scossa attraversa il mio braccio e una risatina imbarazzante scappa dalle mie labbra, prontamente le sue dita si incrociano con le mie prima che io possa ritirarmi.

Poggia le nostre mani sulla mia coscia scoperta, gesto che mi fa venire la pelle d'oca a causa della sua pelle calda in contrasto con la mia gelida, avrei dovuto indossare delle calze.

«Qual è il programma?» chiedo esaltata guardando il suo profilo stupendo, sono contenta che mi abbia chiesto di uscire.

«Ho pensato che non sembri tipa da cena elegante, o mi sbaglio?» mi chiede divertito, conoscendo già la risposta.

«Affatto.» scuoto la testa. Quei tipi di appuntamenti mi sono sempre sembrati troppo asfissianti, mi fanno sentire a disagio. Preferisco le cose semplici, intime, che permettono di conoscere realmente la persona che si ha davanti divertendosi.

Jacob parcheggia l'auto e mi apre lo sportello per farmi scendere. «Pizza o McDonald's?» mi propone mettendomi davanti a una scelta difficilissima, sono troppo golosa.

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