Parte 18

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«Dai, aiutami.» mi prega Sophie provandosi l'ennesimo completo glitterato, questa ragazza ha una strana ossessione per i brillantini.

«Quello rosa.» scelgo scocciata, ha devastato una camera solo per trovare l'abbinamento perfetto e non è ancora convinta, nonostante il suo aspetto principesco.

Ripasso il gloss luccicante sulle mie labbra e lo infilo nella borsetta, la vibrazione del mio telefono mi fa sobbalzare, è un messaggio. «Hanno detto che stanno aspettando solo noi, muoviti.»

Indossa il cappotto e, solo dopo aver spruzzato quasi tutta la boccetta di profumo sui nostri corpi, usciamo dal dormitorio e ci avviamo a passo spedito verso la macchina di Jackson.

«Buonasera.» diciamo in coro sedendoci nei sedili posteriori. «Grazie per avermi aspettata.» aggiunge Sophie.

In una decina di minuti, accompagnati da canti e urli stonati, siamo alla villa che ospita la festa, imponente e lussuosa. I colori dei led illuminano le camere a tempo con la musica rumorosa, che rende tutto più entusiasmante.

Non appena superiamo l'uscio della porta, ci facciamo spazio tra la folla e veniamo trascinati dalla nostra bionda, che per la fretta mi fa anche sbattere contro un paio di persone.

La cucina è piena zeppa di superalcolici di ogni tipo; la penisola, posta al centro della stanza, regge un centinaio di bicchieri di carta colmi fino all'orlo di bevande diverse, che mi sbrigo a passare agli altri quattro.

Facciamo un veloce brindisi e buttiamo giù la vodka, dal sapore fastidioso e amaro.

«Quel tipo ti ha messo gli occhi addosso da quando sei entrata.» dico a Sophie indicando il diretto interessato.

«È carino!» esclama con la sua voce squillante, concedendogli un mezzo sorriso.

Dopo essersi scambiati innumerevoli sguardi d'intesa, il ragazzo moro e tatuato si approssima al nostro gruppo per portarla con sé sulla pista da ballo. Mi sorride euforica mentre si allontana e io ricambio contenta per lei, che ha subito trovato qualcuno con cui divertirsi.

«Amo questa canzone, andiamo a ballare anche noi?» ci domanda Amélie speranzosa, giro all'istante la testa verso il mio migliore amico, che mi guarda terrorizzato.

«È il tuo momento.» camuffo la mia voce per farmi capire solo da lui.

«Certo.» si mette in mezzo Matthew, rispondendo per tutti e tre.

Dopo aver spinto una massa di ragazzi, troviamo il nostro spazio per scatenarci.

Le note di Where Have You Been di Rihanna rimbombano tra le mura di pietra. Chiudo le palpebre e mi lascio andare ascoltando quel brano così coinvolgente, ondeggio i miei fianchi e le mie braccia seguendo il ritmo di quella melodia assordante.

Per un attimo mi sono sentita al centro di un vortice, ma mi ricordo di non essere l'unica nel salotto e quindi, riapro gli occhi.

Amélie è così timida che sembra imitare i miei movimenti con rigidezza, decido quindi di renderle le cose più facili, spingendola piano piano verso Jackson, senza mai rendere le mie intenzioni palesi.

Lui si lascia trasportare dalla situazione e si fa coraggio, le afferra il bacino portandosela contro il suo torso. La vita di Amélie oscilla lentamente sotto le mani di lui, salde sulla sua corporatura minuta, con la sola intenzione di assicurarsi che non scappi via dalla sua presa.

Mi mordo un labbro cercando di contenere l'infinita gioia che sto provando, sono fiera di Jackson.

«C'è intesa tra quei due, vero?» mi sussurra all'orecchio Matthew per contrastare il rimbombo delle casse, fa un cenno nella loro direzione.

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