Parte 11

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Qualche giorno fa Vinnie ha fatto uscire un po' del suo buio e io l'ho accolto con prontezza. Durante il suo breve discorso ha sparpagliato semi di sofferenza, difficili da gestire, da far germogliare, ma ho promesso a me stessa di far sbocciare una bellissima rosa rossa da quelle ferite.

E per me Vinnie è proprio come una rosa rossa: elegante, delicata, ma anche pungente e spinosa.

La verità è che il suo ragionamento mi ha aperto gli occhi, è stato come ricevere un secchio d'acqua gelida in faccia. Non m'importa più niente del suo caratteraccio, lo voglio aiutare, non lascerò che si distrugga. Piuttosto distruggerei me stessa, strapperei pezzo per pezzo il mio cuore solo per riparare il suo. Perché lui è mio e resta mio.

Ho passato giorni a rimuginare sulle sue parole e ho capito che forse così crudele non è, ma è ingannevole, questo è certo.

Inganna tutti con la sua maschera di ferro. 'Vinnie Hacker è uno stronzo arrogante', 'a Vinnie Hacker non importa un cazzo di nessuno', 'Vinnie Hacker è un apatico senza cuore', è quello che dicono tutti, quello che io stessa pensavo di lui. Ma forse è solo un ragazzo distrutto, un'anima nell'universo sbagliato.

Infondo anche io sono un'egoista del cazzo, è da giorni che Jacob mi scrive, ma io non gli rispondo e al college lo ignoro.

Ho fatto credere al mio cervello di poter offuscare i miei sentimenti sostituendoli con altri, ma non ce l'ho fatta.

Ho preso consapevolezza di averlo illuso, ci sono uscita insieme, gli ho fatto pensare di provare qualcosa per lui, invece non ci sono proprio riuscita a rimpiazzare il mio biondino. Nonostante non sia ancora nato nulla tra noi, non mi va di continuare a frequentarlo, sarebbe inutile infilarsi in una situazione in cui andrei a sbattere contro un muro.

Jacob è un ragazzo speciale, assolutamente, ma non è la metà mancante del mio cuore. L'amore è scegliersi, eternamente, e io ho sempre scelto Vinnie.

So bene che non potrò evitare Jacob per sempre, anzi, penso proprio che oggi dovrò per lo meno guardarlo in faccia.

Una frenata brusca interrompe i miei pensieri, afferro lo zaino e scendo dall'autobus colmo di gente. Prendo una boccata d'aria, che mi era mancata su quel pullman e mi incammino verso il cortile del college dove noto Sophie e Jackson parlare, stranamente.

«Buongiorno.» allargo le braccia portandole sulle loro spalle da dietro.

«Buongiorno!» pronunciano in coro i miei amici, ricambiando calorosamente l'abbraccio.

I loro sguardi si spostano alle mie spalle, un bacio si poggia sulla mia guancia e un braccio sul mio bacino.

«Hey bellissima.» mi saluta con entusiasmo Jacob.

Giro la testa verso di lui, con una mano mi attira a sé e mi dà un veloce bacio sulle labbra. «Ciao Jacob. Loro sono Sophie e Jackson.» li indico con imbarazzo, ma il modo in cui sembrano andare già d'accordo mi stupisce.

Vinnie's pov

Mi sembrava una giornata tranquilla oggi, me ne stavo appoggiato all'ombra di un albero a leggere gli appunti presi a lezione, fin quando quel bastardo non si è avvicinato a lei, e io gli avevo chiaramente detto di non farlo.

La cosa che mi fa ribollire il sangue nelle vene è guardarli da lontano comportarsi come una coppietta felice, l'ha perfino presentato a Sophie e a quell'altro sfigato, mi viene da vomitare.

Stringo le mani in due pugni così forti da far diventare le nocche completamente bianche.

Sento una fiamma dentro la quale aspetto a poco a poco di consumarmi, mi sta divorando e mi ridurrà in cenere. Non riesco a considerarmi al riparo da questo fuoco vivo, che è un misto di passione e gelosia, continua ad erodere sulla mia pelle e mi sta opprimendo il cuore.

Mi stai facendo impazzire, Alyssa Evans.

Mi stai facendo venire i brividi a causa di questo risentimento, a causa di questa paura dettata dalla gelosia.

Potrei andare anche in pieno deserto, ma la fredda mano della gelosia, nel mezzo del caldo e del sole che brucia, si poggerebbe violentemente su di me.

Io mi fabbrico con le mie stesse mani un'illusione, devo rifarla tutti i giorni, devo convincermi che la mia amata Alyssa mi sta aspettando. È faticoso, ma mi tiene in vita questo filo di speranza, che decade del tutto quando la vedo stringere nel suo petto un ragazzo che non sono io, ricordandomi che è tutto frutto della mia immaginazione.

Dovrei probabilmente fare marcia indietro, arrendermi all'evidenza, eppure io non voglio, non lo permetterò.

Stanco di stare a guardare la scenetta da lontano, mi avvio a passo felpato verso il gruppo. «Vieni con me.» le afferro il polso e la tiro, ma Jacob mi blocca riprendendosi la mia Alyssa tra le braccia.

Senza indugio, gli circondo il collo con una mano e lo faccio camminare all'indietro, fino alla parete dell'edificio.

«Non la devi toccare, pezzo di merda.» stringo le dita sulla sua gola, lo fisso con aria minacciosa.

«Ma sei impazzito?!» strilla lei, è in preda al panico e cerca di farmi mollare la presa.

In un altro momento mi sarei preoccupato, i suoi occhi emanano puro terrore, ma prima devo far capire a questo ragazzo chi è comanda qui.

«E perché dovrei ascoltare te?» ride, sembra non gliene freghi proprio niente di quello che sta accadendo.

Tutto nero, vedo tutto nero. Ho gli occhi offuscati dalla rabbia.

«Ti spacco la faccia porca puttana.»

Un'altra risata fuoriesce dalla sua bocca, mi affretto a stringere di più la mano, riuscendo finalmente a farlo stare zitto.

«Sai bene cosa potrebbe succedere se non mi stai a sentire, quindi fai come ti dico e non avvicinarti mai più a lei.» gli sussurro all'orecchio spingendolo contro il muro retrostante e mollando la presa.

Mi giro verso la ragazza per cercare il suo sguardo magnetico, ma ciò che ricevo è un pugno nello stomaco da Jacob, mi ha preso di sprovvista.

Strizzo gli occhi per il dolore, ha colpito proprio il mio punto dolente, dove sono stato leso più e più volte nei giorni scorsi.

L'amico di Alyssa ci separa, so di non stargli simpatico, infatti mi sta ammazzando con lo sguardo in questo momento. «Qui l'unico che deve stare lontano da Alyssa sei proprio tu, Hacker.»

Sputo del sangue per terra e mi asciugo la bocca sporca.

Sogghigno, non ha capito proprio niente, ma poco m'importa della sua opinione.

«Possiamo parlare adesso?» mi rivolgo nuovamente a lei, che mi guarda delusa, quella lieve fiducia che aveva negli occhi sembra sparita.

La vedo che intreccia i suoi occhi con i miei in un vortice di emozioni, fa fatica a rispondere ma, dopo secondi che a me sono sembrati un'eternità, sembra risvegliarsi dal suo stato di trance.

«Vinnie...no.» pronuncia con voce flebile e spezzata, che spezza in due anche me.

«Vattene, razza di stronzo.» sputa Jacob appoggiando un braccio sulla vita di Alyssa.

«Non mi toccare, testa di cazzo. Non potete prendere decisioni al posto mio, io non sono la bambola di nessuno.» scosta violentemente la mano dal suo corpo e lo spinge via con ribrezzo, mi scappa un ghigno soddisfatto.

«Vieni Sophie, andiamo via.» si allontana trascinando con sé la sua amica, che ha assistito a tutta la scena in silenzio, sembra alquanto confusa.

La osservo sparire dietro l'ingresso dell'istituto, prendo la direzione opposta, dirigendomi verso un angolo isolato di questo college che ho reso mio dal primo giorno, il posto in cui vado sempre quando voglio stare da solo.

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heyy, come va? 🤍
prendetevi un momento per apprezzare la foto di vinnie che vi ho messo sopra, è stupendoo
comunque, grazie mille per le 2k letture 🤍

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