I medici hanno ritenuto giusto farmi tornare a casa, raccomandandomi di non fare troppi sforzi per tenere a bada i dolori alla testa, che in questi giorni persisteranno.
Sono felice di essere tornata, tuttavia l'atmosfera non mi sembra più la stessa. C'è un silenzio imbarazzante che straripa nell'aria, fa più rumore della televisione costantemente accesa in cucina, della musica rock che mio padre riproduce in loop e della voce di mia madre che, sempre troppa acuta, trova tutto il giorno pretesti per rimproverarci.
Mi manca quel caos, tutte quelle piccole cose che mi facevano sentire a casa mia.
Adesso, mi sento fuori posto anche qui, con due paia di occhi che mi scrutano con tensione e studiano i miei comportamenti, pronti a donarmi tutto l'aiuto che mi serve, fino a diventare soffocante. Vorrei solo essere trattata come sempre, perché io ho intenzione di reprimere tutti i pensieri negativi nella mia mente, fino a fingere che non mi sia accaduto assolutamente nulla.
Anche se odio ammetterlo, non sono così forte come voglio far credere, metto su un sorriso e trattengo i pianti, solo per mostrare agli altri una versione di me allegra e spensierata, un'Alyssa che non esiste. La realtà è che non riesco a trovare familiarità in nessun posto, neanche in me stessa, non mi sento più io, una parte di me è morta e ora sono solo vuota.
«Vuoi mangiare qualcosa?» la presa leggera di mia madre sulla mia spalla mi scuote delicatamente, riportando la mia attenzione al suo viso maturato, ma dai tratti così simili ai miei. Mi piace guardarla e vedere un'altra versione di me.
Annuisco, lentamente, ormai ho vergogna di mangiare anche in presenza dei miei genitori, ma delle fitte mi lacerano lo stomaco. Dopo non aver toccato nulla in ospedale, voglio solo mettere qualcosa sotto i denti, sentirmi normale e sperare di non affogare i dispiaceri nel cibo, pentendomene subito dopo.
«Ti preparo il tuo piatto preferito, va bene?» il sorriso confortante non le si smuove dalla faccia.
«Grazie, vado a farmi una doccia intanto.»
Sento il bisogno vitale di scrostarmi di dosso lo sporco, i batteri e la puzza dell'ospedale, ma soprattutto, voglio grattare via il tocco di chi mi ha toccato senza che io neppure me ne accorgessi.
Sono fermamente convinta che avrei potuto fare di tutto pur di fermare le intenzioni di Jacob. Se avessi lasciato i soldi subito, senza tentennare a divertirmi, o se avessi deciso di rimanere a casa, come Vinnie mi aveva consigliato di fare, niente di tutto questo sarebbe accaduto. Ma è risaputo, quanto io sia testarda e impulsiva.
Riesco a capire perché Vinnie cercasse riparo nella droga, voleva liberare la mente, come io ho sempre fatto con qualche goccio di alcool di troppo; mi è sempre piaciuto bere, adoro la totale assenza di ricordi nella memoria. Ma sono stata stupida, ho scelto la via più pericolosa, affidandomi alle conseguenze dell'alcool. Sono stata così ingenua da non aver nemmeno controllato se il ghiaccio nel mio drink stesse fluttuando.
Mentre l'acqua mi scorre sul corpo, sfrego la spugna insaponata con violenza, come se aiutasse a eliminare ogni particella contaminata, tuttavia, neanche strapparmi l'intero tessuto dell'epidermide mi aiuterebbe a stare meglio.
Mi sento così debole che avrei soltanto bisogno di crollare, fisicamente e mentalmente stanca, non sono in grado di badare a me stessa e a chi ho intorno.
La scritta è ancora lì, ben visibile sulla pancia. E io mi chiedo perché, oltre a lasciarmi timori che si trasformeranno probabilmente in traumi, ha dovuto lasciarmi anche un segno impresso sulla pelle.
Non mi piace quel termine, ma sono consapevole di non essere come lui mi descrive; non mi sono mai sentita una 'puttana' e non sarà una ferita a farmi cambiare prospettiva su me stessa, ma indubbiamente mi fa stare male vedere quella parola su di me, mi rammenta che non ricordo un bel niente di come io sia stata usata.

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Deceptive
Romantik"Sono io, quei petali, e lui le mie spine; nonostante si fosse ostinato a tagliarle, loro faranno sempre parte di quella rosa, rendendola più forte e solo più bella." Alyssa Evans è una ragazza di diciannove anni, coraggiosa e dal cuore buono. Vinni...