Parte 24

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Jackson's pov

Non sono un ragazzo mattiniero, uno di quelli che si alza presto per allenarsi o prepararsi al meglio, io sono abituato a dormire fino a tardi, e quando ciò non mi è possibile trovo sempre uno spazio libero per accasciarmi su quegli stupidi banchi.

Non rinuncerei mai ai miei pisolini. Questa mattina però, non sono riuscito a chiudere occhio per ulteriore tempo, quindi, sono uscito dal dormitorio quando il sole non splendeva ancora in cielo, senza avvisare Matthew mi sono lasciato la mia stanza stretta alle spalle e istintivamente ho proseguito fino all'esterno.

La scorsa notte ho visto Amélie, in un vestito che le stava divinamente, parlare nel parcheggio con un ragazzo. Non so cosa mi sia preso, ma una scarica elettrica mi ha percorso il corpo, facendomi stringere i pugni e serrare la mascella.

Ho pensato a quella scena tutta la notte, desiderando che Morfeo mi trascinasse nel suo mondo, ma quel tipo la stava toccando, e le mani di quello stronzo sulla sua schiena non escono dalla mia mente, facendomi arrabbiare sempre di più. Credo sia stata la gelosia a prendere il sopravvento, quella che volevo tenere lontana a tutti i costi, ma arrivato a questo punto, so bene di essere già troppo oltre.

Amélie è stata come una carezza leggera in pieno viso, è arrivata in un momento inaspettato, e allo stesso modo si è incatenata a me. Non ci siamo mai toccati, e io la sento già mia.

Tutto questo mi spaventa, non sono in grado di provare qualcosa per qualcuno, o almeno, non sono pronto a farlo di nuovo. Evito le ragazze per non subire un'altra delusione, non riuscirei a sopportare di nuovo tanto dolore. L'ultima volta che ho provato un vero sentimento per qualcuno è stato due anni fa, un'emozione fortissima, che mi ha reso talmente cieco da non rendermi nemmeno conto di come la mia ragazza mi stesse tradendo con il mio migliore amico.

Da quel momento, ho preferito smettere di riporre fiducia negli altri, tranne che in Alyssa, che è stata l'unica a rimanermi sempre accanto, è la persona più leale che ho, ma ho fatto lo stronzo con lei e da giorni mi sta, giustamente, ignorando. Non voglio perdere anche lei, per nessuna ragione al mondo.

Il cellulare in tasca continua a vibrare, a causa dei continui messaggi di Matthew, che interrompono fastidiosamente la musica nelle mie orecchie. Dovevamo andare in aula insieme, si starà sicuramente lamentando perché non l'ho svegliato in tempo o perché sono scomparso, poco mi importa in questo momento.

Sento le mie gambe muoversi da sole, e non nella direzione della mia camera, visto il numero inciso sulla porta, troppo familiare.

Busso cercando di non fare troppo rumore, con la speranza che sia ancora dentro, pochi istanti dopo i suoi occhietti verdi mi appaiono davanti, più stanchi delle altre volte, ma con quella scintilla nelle iridi sempre presente.

«Jack, che ci fai qui?»

«Hey, sto andando a mangiare, vuoi venire con me?» muovo i capelli con nervosismo, spostando la mia chioma costantemente disordinata all'indietro.

L'entrata viene spalancata ancora di più, lo stesso ragazzo di ieri si appoggia allo stipite. Lo vedo squadrarmi con uno strano ghigno, per poi rivolgere uno sguardo d'intesa ad Amélie. «Io vado, okay? Ci sentiamo più tardi.» le fa l'occhiolino prima di avanzare il passo, allontanandosi da noi.

«Dammi cinque minuti, Jack.» mi stampa un veloce bacio sulla guancia, prima di serrare la porta e lasciarmi fuori.

Mi appoggio ad una delle finestre che adornano il corridoio, donando luminosità al college noioso e spoglio. La aspetto dando un'occhiata ai dettagli irrilevanti sui muri, riempiti di avvisi per gli studenti e attestati di ogni tipo, tentando di rilasciare la tensione, ma non mi piace proprio l'idea che qualcuno si avvicini a lei.

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