Vinnie's pov
Millecinquecento dollari.
Devo millecinquecento dollari a Jacob, non so come ho fatto ad arrivare a questa cifra, so solo che sono stato impulsivo e irragionevole, un coglione.
Ne ho messi da parte cinquecento, grazie ad alcuni lavoretti che mi hanno permesso di guadagnare qualcosa, ma non bastano, Jacob farebbe di tutto pur di ottenere quei dannati soldi.
Stringo i pugni fino a vedere le mie nocche diventare bianche, il bastardo è in ritardo, e spero si faccia bastare i soldi che gli darò, o finirò nuovamente nei guai.
Non m'importa di me, lui può pure ammazzarmi, ma l'importante è che non tocchi Alyssa.
Mi appoggio al cancello sul retro del college, nascosto dietro una siepe, è deserto, tutti sono con le proprie famiglie o amici a festeggiare in questi giorni.
Vengo spinto dalle spalle, traballo, ma riesco a rimanere stabile, mentre sento una risata malsana.
«Hai sempre quest'aria incazzata, e levati questo broncio dal viso, non sei contento di vedermi pure nelle feste di Natale?» gira intorno alla mia figura, squadrandomi dalla testa ai piedi. «Allora...ti è piaciuto il regalo? Belle tette, vero?»
È completamente pazzo.
«Tu sei malato.» sento la rabbia assalirmi impetuosa, non può parlare di lei così, lei non dovrebbe neanche sfiorare i suoi pensieri.
Una scarica di ira mi attraversa il corpo e le arterie, non riesco a rimanere immobile, necessito prosciugarmi di questa sensazione orribile.
Sferro un pugno sul suo naso squadrato, sfogando il mio odio e i sensi di colpa che continuano ad affliggermi.
Il sangue scorre dalle narici e mi fa provare piena soddisfazione. «Toglitela della testa, hai capito?»
«Lo sai anche tu che è difficile, è stata proprio una bella scopata, cazzo. Perché non ce la dividiamo?»
Cerco di tenere i pugni fermi e saldi, gli occhi incisi nei suoi, nonostante il mio impeto mi stia chiedendo di riempirlo di botte. Trattengo il fiato, sempre più pesante, ma fuoriesce passivamente dal naso.
Non ce la faccio a interrompere i miei impulsi, un incendio mi sta rosolando il petto.
Fermati, ti prego, fallo per Alyssa.
Calma.
Calma.
Fanculo.
Afferro il colletto della sua polo fino a spingerlo violentemente contro il primo muro che trovo.
«Come ti salta in mente che io possa anche solo pensare di condividere la mia ragazza con te?» sottolineo la parola 'mia', con l'intenzione di marcare bene quello che mi possiede.
Le mie mani gli stringono forte la maglia fino ad avvicinarsi al suo lurido collo, che circondo interamente con i miei palmi.
Mi serve tutto l'autocontrollo di questo mondo per allontanarmi da lui, controllo che io non possiedo; sono cresciuto sotto una luce diversa, io non ho ricevuto affetto e gesti amorevoli, mi è stata insegnata la gentilezza quando ero molto piccolo, ma allo stesso modo me la sono vista strappare via, io ho dovuto lottare ogni giorno per difendere ciò che è mio, e mai verbalmente.
Con i polpastrelli di una mano tengo la sua gola, intanto l'altra si sposta verso il suo stomaco, dove lo prendo a pugni, ripetutamente.
Si contorce, tenta di liberarsi dalla mia furia e dal dolore che merita di provare, ma voglio che si senta lacerato fino in fondo.
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Deceptive
Romance"Sono io, quei petali, e lui le mie spine; nonostante si fosse ostinato a tagliarle, loro faranno sempre parte di quella rosa, rendendola più forte e solo più bella." Alyssa Evans è una ragazza di diciannove anni, coraggiosa e dal cuore buono. Vinni...