Capitolo 30

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"Ehi ma che è successo?" Felix mi prende il viso tra le mani per guardarmi meglio.

"Hai pianto?" Sussurra Alex preoccupato

"Ve lo spiego dopo..." Mi sposto e attendo insieme a loro l'Uber che abbiamo chiamato.

"Salutiamo noi le ragazze" Propone Morgz "Evitiamo questa cosa a FT!"

"Grazie..." Sospiro mentre loro si allontanano e io mi sposto ancora un po' per rimanere in disparte.
Ci manca solo che debba dare spiegazioni anche a loro.

Guardo per l'ennesima volta il cellulare.
La possibilità che Lei mi chiami è praticamente sotto zero ma la speranza è sempre qua.

Mi sento lo stomaco sottosopra.
Sospiro per l'ennesima volta cercando di calmarmi ma i pensieri corrono veloci e non so più come fermarli, né tantomeno controllarli.

Che cosa diavolo è successo stasera?
Sarei dovuto rimanere al resort come avevo pensato all'inizio.
Lo sapevo!

È allucinante pensare che nel giro di qualche ora siamo passati a cercarci, baciarci e farci gli occhi dolci a lasciarci in malo modo.

Io ancora non ci credo.
Com'è potuto succedere?

Devo parlarle!
Non so come, ma devo farlo!

I ragazzi tornano poco dopo, fortunatamente da soli e non fanno troppe domande.
Rimango in silenzio per tutto il viaggio verso il resort pensando a quanto potrebbe urlare e mandarmi a quel paese Jo se adesso mi presentassi davanti alla sua porta.

A questo punto ci devo provare, non ho altra scelta, anche se mi urlerà contro!

"Siamo arrivati!" Felix mi scuote dal torpore e io annuisco scendendo dopo di loro.
Una lacrima sfugge al mio controllo e mi affretto ad asciugarla con una mano.

Vedo i ragazzi che mi guardano preoccupati ma non ho intenzione di dir nulla, perlomeno non adesso.

"Torno tra poco..." Li informo mentre mi incammino verso la camera di Jo.

Non ho idea di che cosa le dirò, non so se mi farà parlare, non so nulla.
Mi sento la testa svuotata da ogni pensiero e allo stesso tempo piena di cose da dire!
Assurdo!

Prendo un bel respiro e busso alla porta della sua camera.

Silenzio.

Si immaginerà che sono io e non mi vorrà aprire.

"Jo, apri... Dobbiamo parlare..." Busso di nuovo.

Niente.
Non si sente alcun suono.

Busso di nuovo.
"Davvero! Non me ne vado di qua se non apri..."

È praticamente mattina.
Non so esattamente che ore siano ma il sole sta già sorgendo.

"Jo!" Busso di nuovo più forte e nel frattempo prendo il cellulare per chiamarla.

Appena premo "Chiama" la chiamata viene deviata alla segreteria.

Ha spento il telefono.
Perfetto.
Josephine sa come sparire dai radar.
Lo sa fin troppo bene e stavolta sta scappando.
Sta scappando da me!

Il mio cuore è in frantumi.
Mi manca il fiato.
Mi appoggio con la schiena al muro e scivolo giù, per terra, sul pavimento mentre le lacrime ritornano a scorrere incontrollabili.

Chiudo gli occhi, sperando che prima o poi lei esca da questa porta, se non altro per andare a far colazione.
Non le darò più fastidio, rispetterò la sua privacy se non mi vorrà più parlare dopo ma dobbiamo chiarire!

Sliding Doors - 2 VERSIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora