Fuoky e Korall: Missione Terra

Io e Korall ci scambiamo di stanza

Aprii gli occhi nell'istante stesso in cui Korall entrò nella stanza. Se c'era uno svantaggio nell'essere uno Steal, era che neanche nel sonno i sensi si calmavano. Capii che era lei dal suo passo trascinato e dai sussulti che faceva per via del dolore.

Non me la sentii di farle capire di essere sveglio, forse sarebbe scappata via. Avrei prima capito cosa ci facesse nella nostra stanza nel bel mezzo della notte. 
Nel buio, sentii la sua voce sussurrare il nome di Micheal. - Mic - la sua voce era flebile, talmente tanto che feci fatica a sentirla. La vidi guardarsi intorno col respiro accelerato. - Mic, dai, svegliati.

Questa volta la sua voce era incrinata, ma Michael non diede segno di averla sentita, così lei lo sgrullò più forte con un mugolio di dolore. Finalmente riuscì a svegliarlo, lui la guardò sorpreso. - K? Che ci fai qui? - la sua voce era impastata dal sonno, ma non esitò a farle spazio nel suo letto.

Lei si strinse nelle spalle e gli disse che non riusciva a dormire, poi gli chiese se potesse dormire con lui. Michael non esitò, la fece sdraiare nel letto e si coricarono insieme, lasciandomi, che novità, confuso. Voce di Korall era molto flebile, poco più che un sussurro dolorante, ma si scusò per averlo disturbato, aggiungendo che non si meritava le sue attenzioni.

Questo mi fece pena. Poverina, doveva sentirsi uno schifo. Non solo era quasi morta sotto i calci di quel bastardo, ma si sentiva anche in colpa e pensava di non meritare le attenzioni dei suoi amici. Michael fu categorico. - Non dire sciocchezze - la ammonì subito, ma il suo tono era comunque dolce e delicato. Mi stupì come solo il giorno prima fosse furioso con lei e ora se la stringeva tra le braccia come se fosse la cosa più preziosa dell'universo. - Non meritavi questo, okay? Hai sbagliati, ma tutti facciamo degli errori a volte. L'importante é che tu non abbia paura. Stai bene così?

Sicuramente si riferiva alla posizione, visto che il letto era singolo, ma Korall non disse nulla, così pensai che le andasse bene così. Mi chiesi come facesse Michael ad avere tutta questa pazienza. Non solo lo aveva fatto arrabbiare, impazzire di preoccupazione, ma ora lo distrubava anche nel sonno.

Immaginai che se Fuokirya mi avesse svegliato nel bel mezzo del mio riposino l'avrei lanciata dall'altra parte della stanza. Il pensiero per poco non mi fece scoppiare a ridere, ma poi pensai che di risposta lei mi avrebbe bruciato il di dietro. La mia perplessità però rimaneva ancora.

Micheal era veramente una persona… Com'era quel termine che avevo sentito in giro? Altruista? Era una qualità inesistente all'inferno e non era mai stata ammirata in famiglia, perciò non ero mai stato interessato a svilupparla in me, almeno fin'ora. 

La mia mente mi riportò al viso devastato del mio amico, quando avevamo capito che Korall era stata rapita. Pensai che Fuoki avesse ragione: non sapevo nulla dell'amore ma era chiaro che tenesse a Korall più di qualunque altra cosa al mondo, anche sua madre, visto che l'aveva lasciata per accompagnare Korall in questa impresa.

Avrebbe fatto l'impossibile per lei, bastava pensare a come si fosse venduto a quella ragazza per delle informazioni senza pensarci due volte, purché la sua amica fosse al sicuro. Ripensai a ciò che aveva ammesso quel pomeriggio, di essere già "cotto a puntino". Sapeva benissimo di essere innamorato perso di lei e lo aveva accettato.

Ricordai le lacrime scendere sul viso di Fuokirya, la sera del dramma, al parchetto. Mi sono sempre chiesto se quel sfrigolio che si sente quando le gocce salate toccano la sua pelle di fuoco le facesse male. Il solo pensiero mi rese inquieto, avevo quasi la voglia di andarla a svegliare per chiederglielo.

Probabilmente mi avrebbe lanciato dall'altra parte della stanza. Tornai a sorridere, ma poi realizzai, guardando la sveglia, che erano circa le 2 del mattino, e io stavo pensando a Fuokirya. 
Il pensiero mi fece battere il cuore all'improvviso e per distrarmi decisi di andarmi a prendere un bicchiere d'acqua in cucina.