Fuoky e Korall: Missione Terra

Una visita improvvisa

Michael mi portò in un bar a prendere qualcosa da bere. Durante il tragitto, mi fermai a guardare le persone che camminavano indaffarate sul marciapiedi come una bambina curiosa. Michael mi aveva portato spesso in città - a volte contro la sua volontà, ma questi sono dettagli - ma non mi stancavo mai di guardare le altre persone.

Essendo cresciuta in un castello, la vita fuori da quelle mura sembrava un altro universo. Lì era tutto così frenetico, le persone si affaccendavano in giro: chi portava i figli a scuola, chi andava a lavoro, chi prendeva un caffé con gli amici, chi portava a spasso il proprio pesce domestico... lì ognuno era concentrato su sé stesso e nessuno faceva caso a me, quando nel castello tutti dovevano fare caso a me. Ero la principessa, la futura regina. Non potevo essere ignorata.

In strada non mi conosceva nessuno. Per qualche motivo i miei genitori avevano limitato le uscite ufficiali al minimo, infatti l'ultima che avevo fatto era stata quando avevo circa undici anni, quindi nessuno ormai mi riconosceva più. Questo era un bene perché potevo sentirmi normale. Così osservai una mamma che nuotava tranquilla insieme al suo bambino, che aveva i capelli neri e degli grandi occhi grigi, che ci passarono accanto.

Tenevo stretta la mano di Michael perché lui insisteva sempre sulla possibilità che avrebbe potuto perdermi tra la folla e che ero sotto la sua responsabilità, perciò mi tirò verso un bar. - Prendi qualcosa da bere, devo parlare con una persona. - mi disse lasciandomi al tavolo.

Io annuii e lo guardai raggiungere il bancone e parlare col cassiere, poi andare nel retro. Non ero nuova a queste cose. Michael lavorava a corte, ma faceva anche dei lavoretti in città, perciò era solito recarsi lì per affari. Mi si avvicinò una cameriera che mi chiese cosa volevo bere, così ordinai un frullato.

Mentre aspettavo, mi chiesi quando avrei rivisto mia cugina Fuokirya. Era ormai un anno che non la vedevo, perché era proprio da un anno che mio fratello aveva rinunciato alla successione al trono e i miei genitori avevano cominciando a bombardarmi di lezioni di etichetta, di storia, di economia e di qualunque cosa una regina dovesse sapere.

Mio fratello era stato educato tutta la vita per diventare re. Le ninfe non sono immortali, quindi prima o poi - speravo con tutto il cuore che fosse un poi - mio padre sarebbe morto e avrei dovuto prendere il trono. Lo so - che seccatura - ma al contrario di quanto insegnano nelle favole, essere principesse non é tutto rose e fiori.

Comunque, mia cugina era la persona, oltre a Michael, che mi conosceva meglio al mondo. Eravamo molto legate perché le nostre mamme - due sorelle - da piccole ci facevano sempre giocare insieme durante le frequenti visite da una o dall'altra. Mia zia era la regina dell'Inferno, moglie del demone Flammus, così anche mia cugina era una principessa.

Sinceramente il suo mondo non mi piaceva molto - la sua popolazione era costituita da morti, demoni e ninfe del fuoco e non c'era altro che fuoco e terra secca, fiumi di fuoco - ma amavo stare con mia cugina perché riusciva a capirmi e a farmi dimenticare per un attimo la mia posizione e a farmi sentire normale. Stavo pensando a lei, quando il mio migliore amico mi si sedette davanti. - A che pensi?

Mi strinsi nelle spalle e bevvi un sorso del mio frullato. - A mia cugina. - risposi sospirando. Lui alzò un sopracciglio e annuì, appoggiandosi allo schienale della sedia. - Non la vedo da un secolo. Secondo te sta bene?

Lui si strinse nelle spalle. Mi fregò il frullato e ne bevve un sorso. Non protestai, ormai erano anni che ci rubavamo il cibo a vicenda. - Se c'è una cosa che so per certo - mi rispose sicuro. - É che tua cugina é una tosta. Se non fossi così importante per te, credo che mi fulminerebbe.

Risi, non riuscendo a trattenermi. In effetti, a mia cugina non piaceva molto la sua compagnia. Lo trovava irritante e mi chiedeva spesso cosa ci trovassi in lui. - Qualcuno si sente importante - ribattei scherzando. - Ma hai ragione, non le piacciono molto i ragazzi.