Una spensierata giornata al mare

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Passò del tempo. Dopo un mese Korall si stava riprendendo piano piano. Ne ero davvero sollevata, tutto quel tempo perso mi innervosiva. Se mio padre avesse temuto che non ci riuscissimo? Se avesse avuto fretta? Che cosa avrebbe fatto a mia madre?

Non osavo pensarci. Dovevo essere positiva, altrimenti non avremmo mai trovato quella maledetta pietra. Korall si sarebbe ripresa presto e Michael ci avrebbe condotto alla pietra, dovevo stare tranquilla. Cercavo di tenermi occupata per non pensare.

Quella mattina stavo facendo colazione. Thomas era sveglio e mangiava i biscotti. Michael stava preparando la colazione per lui e Korall, che dormiva ancora. Quella mattina sembrava avere un diavolo per capello. Non perché si fosse alzato facendo il pazzo o perché la sua espressione esprimeva un odio per al vita più unico che raro, ma perché l'aria intorno a lui era elettrica, come se una sola scintilla avesse potuto farlo esplodere.

Noi infernali ci scambiamo uno sguardo, chiedendoci se fosse il caso di dire qualcosa o meno. Avrei voluto chiedergli se avesse sognato qualcosa sul labirinto, ma non mi sembrava affatto il momento giusto, teso com'era. Thomas mi guardò come per consigliarmi di non dire nulla a proposito, perché avrebbe potuto avere due reazioni: rispondermi tranquillamente o sbottare. Decisi solamente di dire. - Ti sei alzato dalla parte sbagliata del letto?

Il moro mi fulminò e mise i pancake in un piatto, decorandoli con sciroppo d'acero e mirtilli. - Una specie - mi rispose stizzito, poi posò i piatti sul tavolo. Prese due bicchieri e vi versò del succo d'arancia, ma un po' gliene sfuggì sul ripiano. Alzò gli occhi al cielo, sospirando scocciato, e  prese la pezza per pulire. - Sempre i soliti incubi.

Sbuffò, nervoso. Stava giusto per sedersi quando finalmente Korall fece la sua apparizione. Ora poteva camminare, anche se era ancora debole. Aveva i capelli tutti scompigliati e gli occhi ancora impastati dal sonno. Si muoveva lentamente nonostante le ferite si fossero ormai chiuse e cicatrizzante.

Comunque, io e Thomas non potemmo che sorridere quando vedemmo Michael tornare in vita alla vista di Korall. Il suo viso e i suoi occhi s'illuminarono mentre mia cugina lo raggiungeva e si tuffava tra le sue braccia. La pace gli si dipinse sul volto stringendola a sé come un peluche. Mi chiesi come avesse fatto a resisterle tutti questi anni, a giudicare dalla scintilla di desiderio che gli si accese negli occhi.

Scintilla che fu subito celata. - Buongiorno, bella addormentata - la diretta interessata gli diede una botta per fare la finta arrabbiata, ma sorrideva. Micheal le sorrise allo stesso modo e la baciò con dolcezza. Mi sentii un po' a disagio a stare lì a guardarli, ma ero contenta che mia cugina ricevesse così tante coccole. Ne aveva davvero bisogno in quel momento. - Carenza di coccole?

Lei gli diede un'altra botta, ma non era davvero arrabbiata. - Carenza di calore, a dire il vero - lo corresse con un sorriso scherzoso. Guardò il suo ragazzo negli occhi e si accoccolò tra le sue braccia, sospirando. - Appena ti sei alzato il letto é diventato freddo, non sono più riuscita a riaddormentarmi.

Lui ridacchiò guardando anche noi infernali, probabilmente pensando la stessa cosa: era proprio una bambina, sotto sotto. Se la strinse a sé e le stampò un bacio sulla testa. - Lieto di essere il tuo termosifone personale - ribatté, poi però dovette lasciarla andare per sedersi finalmente a mangiare.

Lei non ne fu molto contenta a giudicare dalla sua espressione delusa, ma si sedette a mangiare anche lei. Pensai che fosse un bel po' che non facevamo colazione tutti insieme. Era ormai passato un mese dall'attacco del mostro, quindi avremmo potuto farlo se avessimo voluto, ma i due acquatici tendevano sempre a rimanere a letto un po' di più, viste le ore di sonno che perdevano la notte.

Io e Thomas ci svegliavamo prima, ma la cosa non dispiaceva a nessuno dei due. Passavamo il tempo a parlare, non soltanto del labirinto. Qualche mese prima sarebbe stato inimmaginabile, ma avevo trovato in quel ragazzo un buon confidente, in più mi sentivo davvero a mio agio con lui.

Fuoky e Korall: Missione TerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora