Capitolo 34 - Punti di vista

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Rimango immobile a fissarlo senza riuscire e emettere un fiato. Il cuore batte all'impazzata e le gambe tremano così tanto che ho quasi paura di cadere a terra da un momento all'altro.
James è una statua di marmo e sul suo visto è stampata un'espressione scioccata.
Lo fisso terrorizzata, incapace però di proferire parola.
I minuti passano e il silenzio incombe su di noi mentre un' atmosfera quasi asfissiante riempe la grande camera da letto.
Il ticchettio dell'orologio da parete scandisce i secondi e i miei respiri troppo veloci.
《Non posso risponderti》dice all'improvviso James con la voce carica di tensione.
《Cosa vuol dire che non puoi rispondermi?》sussurro incredula.
James si avvicina a me con aria quasi sofferente.
《Non possiamo stare insieme Kylie》
Lo guardo dritto meglio occhi cercando di leggerci dentro qualcosa in più, ma la sua corazza non lascia capire niente.
《Perché?》gli domando a fior di labbra.
《È complicato》risponde.
Sospiro frustrata e mi asciugo le poche lacrime che mi rigano le guance.
《Complicato? Pensi che che questi basti a spiegare?!》
《No non basta, ma è tutto ciò che ti posso dire》
James abbassa la testa e la scuote passandosi nervosamente le mani tra i capelli.
Il mio corpo è al limite della sopportazione e in mancanza di una risposta sincera e completa una forte rabbia mi monta dentro .
Lui mi guarda e nei suoi occhi non riesco a leggere nessuna emozione.
《James tu...sei innamorato di me?》ripeto a fatica quella domanda ma lui continua a non rispondere e ad evitare il mio sguardo.
《James ti prego》esclamo esasperata e frustata mentre le lacrime tornano a bagnarmi gli occhi.
I secondi passano interminabili e lui non accenna nessuna risposta.
《Non hai intenzione di dire nient'altro?》chiedo al limite dell'esasperazione.
James mi guarda e fa un passo in avanti verso di me, ma poi sembra cambiare idea e si ferma abbandonando le mani lungo i fianchi.
Vorrei sentire la risposta uscire dalle sue labbra ma più rimango li più mi rendo conto che non me lo dirà mai. Contro ogni logica devo essere io la più forte, anche se sono a pezzi.
Chi ti ama non ti distrugge, non ti tradisce, non ti umilia.
Esalo un lungo respiro e voltandogli le spalle esco dalla camera da letto.
《Kylie》lo sento dire ma non mi importa. Proseguo verso la camera degli ospiti e mi chiudo la porta alle spalle. Mi lascio cadere sul letto permetto alle lacrime di uscire e bagnarmi il viso. Mi addormento così, abbracciando il cuscino e singhiozzando consapevole del fatto che James non mi ama e mai avrebbe potuto farlo.

***

MI sveglio sola sopra un grande letto a baldacchino, rannicchiata su me stessa. Un pesante macigno mi cade sul petto quando ricordo dove sono. Rivolgo lo sguardo verso la radiosveglia sul comodino che segna le otto meno venti. Ho dormito nemmeno quattro ore e non potei sentirmi più stanca di così. Mi alzo dal letto e una volta davanti allo specchio non rimango sorpresa dalla ragazza con le occhiaie e gli occhi gonfi che mi ritrovo davanti.
Sfilo la maglietta di James e la getto per terra senza degnarla di un solo sguardo. Afferro I miei vestiti, li indosso e raccolto le mie scarpe. Mi serve il telefono ma la mia borsetta non è da nessuna parte. Cerco di fare mente locale ma il mio cervello ha deciso di non collaborare. Esco in punta di piedi dalla camera cercando di non fare rumore e scendo le scale. Una luce accecante mi colpisce gli occhi e un forte mal di testa mi martella le tempie. Neanche una sbronza mi aveva mai fatta risvegliare così. Guardo in giro cercando di individuare la mia borsetta ma nel soggiorno non c'è così passo in cucina ma l'unica cosa fuori posto sono i piatti che abbiamo usato questa notte. Appoggio le scarpe a terra e li raccolgo posandoli entrambi nel lavello e aprendo l'acqua. Li lavo, li asciugo e li ripongo al loro posto. Almeno qualcosa è in grado di tornare come era prima senza troppe complicazioni. Vorrei tornare ad essere quella di prima anche io. Ma è impossibile. Neanche me la ricordo la Kylie prima di James. Emetto un sospiro e mi avvio verso il bagno fermandomi a raccogliere le scarpe. Appena entro in bagno la vedo li ferma sul ripiano di marmo esattamente come l'avevo lasciata. Mi avvicino e la apro estraendo il telefono.
《Pronto?》risponde Blake dopo qualche squillo con voce assonnata.
《Blake scusa ti ho svegliata?》
《Kylie? Che è successo?》
《Sono a casa di James mi vieni a prendere?》le chiedo sperando che fosse già li.
《È successo qualcosa di grave?》biascica con la voce impastata dal sonno ma con tono preoccupato.
《Ti racconto dopo. Tu vieni adesso...per favore》le dico quasi supplicandola mentre le lacrime minacciavano di uscire ancora.
《Ok arrivo tra poco》dice prima di riagganciare.
Sospiro sollevata. Tra poco sarò fuori fa questa casa. Ripongo il cellulare nella borsa e la chiudo. Rimango qualche secondo ferma in quella posizione cercando una sollievo che però non arriva. Alzo gli occhi e mi si gela in sangue quando dal riflesso vedo James appoggiando allo stipite della porta che mi osserva con occhi stanchi.
《Scusa non volevo svegliarti》mi scuso asciugandomi frettolosamente gli occhi.
《Non dormivo》ammette passandosi una mano tra i capelli, mentre fa quel gesto la maglia si alza leggermente lasciando scoperto una parte del suo fisico scolpito. Fisso il suo riflesso avidamente cercando di assorbirne il più possibile.
《Beh meglio così》dico schierandomi la voce roca.
《Non dovevi chiamare Blake, avrei chiamato Fred per farti portare a casa》mi informa guardando il riflesso dei miei occhi. I suoi dicono che vuole che resti, la sua bocca dice che devo andarmene. Per quanto vorrei che le sue parole fossero false, non posso fare altro che accettarle perciò quando si avvicina lentamente a me e cerca di toccarmi mi sposto, come per evitare di scottarmi con una fiamma troppo vicina.
《Ho lavato i piatti e li ho rimessi a posto》 gli dico uscendo dal grande bagno. Lui mi segue senza dire una parola.
《Saresti dovuto rimanere di sopra. Non ho intenzione di rubarti niente》tento di scherzare con come convinzione. James non ride.
《Non potevo lasciarti andare via senza salutarti》
《Sarebbe stato più facile》ammetto incrociando le braccia al petto. Quella posizione mi da la sensazione di forza, come se potessi tenere incollati i pezzi da sola.
Per mio sollievo sento una macchina arrivare e fermarsi nel vialetto.
Mi avvio verso la porta di ingresso ma prima di spalancarla mi volto verso James.
《Ciao》lo saluto.
《Ciao》 risponde titubante. Sembra in procinto di dire qualcosa, e in cuor mio spero davvero che lo faccia. Ma non lo fa. Apro la porta e mi ritrovo Blake totalmente struccata, in pigiama e più addormentata che mai.
《Cosa è successo?》chiedi frastornata.
《Dobbiamo andare a casa》 la informo con un finto sorriso.
Blake è palesemente confusa, sposta lo sguardo da me a James in continuazione cercando di dare un senso a quella situazione ma prima che le possa anche solo accennare a una sillaba la interrompo prima dirigermi verso la sua macchina.
《No. Adesso andiamo a casa》
Blake rimane stranamente in silenzio e la sento dire qualcosa a James mentre chiudo la portiera. Non riesco a sentire cosa si dicono ma dopo qualche minuto lei mi raggiunge accendendo la macchina.
Fa retro marcia mente i miei occhi non lasciano nemmeno per un momento gli occhi azzurri di James fino a quando il limite della vista umana me lo impedisce. Sospiro e mentalmente ringrazio Blake per stare totalmente in silenzio per il resto del viaggio.

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